NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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I Casoni di Caltrano e Calvene

Valter e Luca Borgo raccontano attraverso i loro scatti fotografici l’abbandono di queste tipiche costruzioni dei boschi dell’Alto vicentino

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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I Casoni di Caltrano e Calvene

I Casoni di Caltrano e Calvene (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)A chi cammina nei boschi delle colline vicentine sarà capitato di notare delle costruzioni che comunemente vengono chiamate Casoni. Un tempo queste costruzioni erano ben conosciute ed erano ampiamente utilizzate, seppure nella maggior parte dei casi solo nella stagione estiva. La loro presenza è un elemento costante in tutta l’area pedemontana e soprattutto nel territorio di Calvene in parte riadattati alle nuove esigenze, ma per lo più abbandonati. L’esistenza e l’importanza di questo patrimonio della nostra storia e cultura locale vengono oggi sottolineate da un volume fotografico di Valter e Luca Borgo - I Casoni di Calvene e Caltrano. Tra passato e presente - curato da Renato Angonese e presentato a fine ano scorso in entrambi i Comuni dell'Alto Vicentino, grazie alla pregevole veste editoriale realizzata dalle Grafiche Simonato. Valter e Luca Borgo, padre e figlio di Zugliano appassionati fotografi del bianco e nero che hanno documentato l'abbandono e il dilagare del bosco nella fascia a sud dell'Altopiano di Asiago, dove vivevano boscaioli e malgari, dopo una mostra fotografica sui Casoni allestita nella biblioteca comunale di Calvene nel 2007, proposero di pubblicare un libro sulla scia di un lavoro analogo svolto qualche anno prima per il Comune di Caltrano. Le circostanze allora non erano state favorevoli per la pubblicazione, ma oggi, cambiate le circostanze, ecco realizzarsi la possibilità di raccogliere in un bel libro di immagini il fascino di queste antiche architetture in pietra. A corredare le immagini hanno contribuito con i loro testi, oltre al già citato Angonese, altri autori tra cui il calvenese Fermino Brazzale, già noto per altri precedenti libri.

"I due Comuni - spiega il Sindaco di Calvene Riccardo Finozzi - hanno unito forze e risorse sfruttando l'omogeneità territoriale e grazie anche al prezioso contributo economico della Comunità Montana dall’Astico al Brenta l’opera si è realizzata accostando fotografia, disegno, poesia e racconto, riportando alla luce quello che questi ruderi abbandonati possono ancora raccontarci. Il volume aiuta a prendere coscienza dell’esistenza di queste architetture, valorizzandole ed evitando che vengano etichettate come cultura minore e per questo indegne di essere ricordate e studiate. Molti di questi Casoni sono ridotti a cumuli di sassi ma non per questo incapaci di raccontare una vita fatta di fatiche e di sacrifici, in modo semplice e spontaneo".

I Casoni di Caltrano e Calvene (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)L'edilizia rurale rappresentata dal Casone è una testimonianza significativa del paesaggio e dell'economia tradizionale, dimostrazione di come l'uomo nelle colline seppe sfruttare ed adattarsi a ciò che l' ambiente circostante offriva e richiedeva. Vale la pena porre la questione di come poter attivare processi di salvaguardia di questi manufatti destinati alla scomparsa o magari ad una ristrutturazione priva della necessaria attenzione al mantenimento dei caratteri originari. Sarebbero auspicabili incentivi per la manutenzione necessaria alla loro conservazione, venuta meno per il progressivo abbandono delle montagne e per il disinteresse delle nuove generazioni nei confronti dell’antica tradizione del lavoro agricolo. L'istituzione di musei all’aperto, accompagnati da itinerari storico-naturalistici possono svolgere un importante attività di diffusione della conoscenza della cultura rurale, contribuendo a squarciare quell’indifferenza che, troppo spesso, ha caratterizzato i nostri luoghi montani. Non sono da sottovalutare i risvolti turistici con i relativi vantaggi economici che ciò comporterebbe in un territorio destinato altrimenti all’abbandono e al degrado.

Il volume contiene anche una cartina topografica su cui sono localizzati i luoghi dove sorgono gli antichi Casoni fotografati. E sono proprio le immagini in bianco e nero, specialmente quelle scattate in inverno, a conferire un fascino speciale ed una forza documentaristica che valorizza un mondo oggi quasi dimenticato. Se le foto descrivono i luoghi raccontati, i testi di Angonese raccontano la storia di chi questi luoghi ha abitato, mentre Brazzale descrive il tipo di vita che le persone hanno coraggiosamente portato avanti con fatica e impegno. In questo senso il volume non solo restituisce una realtà quasi dimenticata, ma suggerisce anche una via di recupero e di "salvezza" di quel patrimonio antico che nel futuro potrebbe essere forse riadattato per tornare a vivrci o come rifugio di vacanza, lontano dal clamore e dal caos della vita cittadina.

Abbiamo incontrato i fotografi Borgo di Zugliano, dialogando con loro.

I Casoni di Caltrano e Calvene (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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