NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Calcio, futura Lega Pro: derby a volontà?

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Calcio, futura Lega Pro: derby a volontà?

Gabriele Savino, procuratore calcistico: «Ridurre i club è indispensabile per combattere la crisi: troppe società di serie C attualmente in difficoltà»

Calcio, futura Lega Pro: derby a volontà? (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Sull'argomento abbiamo sentito il parere di un procuratore calcistico, il vicentino Gabriele Savino, ex-biancorosso negli Anni Ottanta, che nella sua attività ha la tutela di diversi giocatori che attualmente giocano in Prima e Seconda Divisione, tornei che segue in quasi tutte le domeniche.

«Non c'è dubbio che si tratta di una piccola rivoluzione per il calcio italiano - spiega Savino - ma se vogliamo anche un ritorno all'antico, visto che sino agli Anni Settanta esisteva una serie C unica suddivisa in tre gironi. Io credo che la decisione di cambiare, da parte dei vertici della federazione, è legata ad una questione economica e in particolare alla necessità di fare selezione delle società per evitare fallimenti e situazioni difficili, come il mancato pagamento degli stipendi o addirittura dei rimborsi spese ai giocatori, problema sin troppo attuale negli ultimi anni. Probabilmente la crisi economica italiana, che non ha risparmiato nessun settore in assoluto, si è acuita nella Lega Pro calcistica, dove non ci sono gli introiti economici che vantano le società di serie A e in parte minore anche di B, ma dove i costi di gestione sono comunque alti».

«La mia impressione - prosegue Savino - è che ci vorranno almeno un paio d'anni, se non tre, per tornare ad avere un certo equilibrio non solo a livello di Lega Pro, ma anche in un contesto di collegamento con la serie B, dove andranno ogni anno 4 squadre e viceversa, e con la stessa serie D. Quest'ultima diventerà un torneo sicuramente più prestigioso, visto che a tutti gli effetti torna ad essere la quarta serie nazionale, mentre con l'istituzione di C1 e C2, era di fatto la quinta serie, Nella nuova Lega Pro un contingente complessivo di 60 squadre (20 per ogni girone, ndr.) credo sia un numero giusto, sino a pochi anni fa tra C1 e C2 erano poco meno di una novantina, effettivamente troppe»

La riduzione delle squadre significherà anche meno posti di lavoro. «È un trend di fatto già iniziato - conclude il procuratore vicentino - anche per il concomitante arrivo di molti stranieri nei nostri campionati. Se sono bravi è giusto che giochino, ma i dirigenti italiani, a tutti i livelli, sbagliano spesso nel valutare le potenzialità dei giocatori che arrivano da fuori Italia».

 

L'ex bomber "Toto" Rondon: «Un ritorno all'antico che porterà vantaggi sia alla nuova Lega Pro che alla serie D. Rimango pessimista per i giovani»

Calcio, futura Lega Pro: derby a volontà? (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Infine abbiamo coinvolto un altro "addetto ai lavori", Antonio "Toto" Rondon che è stato bomber del Vicenza alla metà degli Anni Ottanta (grande protagonista di un campionato di serie C, culminato con la famosa vittoria allo spareggio di Firenze contro il Piacenza) ed ora allenatore a livello giovanile. Rondon ha anche un figlio, Roberto, che gioca nel Marano, squadra che segue in tutte le occasioni possibili.

«La riforma dei campionati con l'istituzione di un'unica Lega Pro - fa notare l'ex attaccante biancorosso - è in realtà un ritorno all'antico, di quando giocavo io. La serie C era suddivisa in tre gironi, in base alla collocazione geografica e lo stesso avverrà tra qualche mese. Mi sento di dire che alla fine questa scelta, sicuramente intelligente e avveduta, porterà vantaggi sia alla nuova Lega Pro che alla serie D. L'ex serie C sarà comunque un campionato con squadre ambiziose, quando l'affrontai con il Vicenza e negli anni successive c'erano squadre del calibro di Bologna, Udinese e Piacenza. Il prossimo anno, se le cose proseguono così, potrebbero esserci Padova, Vicenza, Venezia e Cremonese, tutti club di grande prestigio, con tanta storia alle spalle e molte ambizioni. Si preannunciano tanti derby, ci sarà comunque da divertirsi. Per quanto riguarda la serie D diventerà un campionato con maggiori qualità già dal prossimo anno, basti pensare che quest'anno sono previste, tra girone A e B di Seconda Divisione, una quindicina di retrocessioni. Senza dimenticare che qui giocano anche club costretti a ripartire per problemi economici, attualmente vi giocano, Treviso e Triestina, ma anche Cosenza, Taranto, Ancona e Messina».

L'ultima battuta riguarda i giovani calciatori, per capire con Rondon se potranno essere loro i protagonisti della Lega Pro unificata. «Mi piacerebbe poter dire di sì - conclude "Toto" Rondon - ma conoscendo la cultura calcistica italiana sono pessimista al 99%: purtroppo nel nostro Paese non abbiamo la cultura dei giovani, sarebbe necessario un cambio di mentalità, ma per questo ci vogliono anni. Ho paura che le squadre di Lega Pro costruite per lottare per la promozione non punteranno sui giovani, ma utilizzeranno soprattutto giocatori esperti magari provenienti dalle categorie superiori».

 

nr. 09 anno XIX dell'8 marzo 2014



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