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Marano, problema stadio. Il presidente Rino Dalle Rive: «Per il "Berto" servono troppi soldi, allo studio le ipotesi Caldogno, Schio, Thiene e Valdagno»
Uno dei problemi sul tappeto, in caso di promozione nella nuova Lega Pro, riguarda il Marano, che dovrà risolvere il problema stadio. L'attuale impianto "Pietro Berto", ampliato di ulteriori 500 posti grazie ad una tribuna in metallo per il big-match con il Pordenone, può ospitare partite di serie D ma non sarebbe omologabile in caso di promozione se non a fronte di importanti lavori di ampliamento. Da una stima sommaria, per adeguarlo alle norme ci vorrebbero circa 2 milioni e mezzo di euro, una cifra che l'amministrazione locale non può sborsare e che non è nelle disponibilità del presidente Rino Dalle Rive che in caso di promozione in Lega Pro si troverebbe costretto ad investire sulla rosa.
«Il sogno - ammette Dalle Rive - sarebbe quello di giocare a Marano, dove sono nato e davanti alla nostra gente, ma non abbiamo la possibilità di affrontare un progetto così impegnativo e costoso. Per questo stiamo valutando altre soluzioni, anche per il fatto che alcuni amministratori e sindaci del comprensorio ci hanno cercato nell'ultimo periodo. La nostra strategia è chiara: non vogliamo spostarci da quest'area, visto che il Marano deve diventare un punto di riferimento per tutto l'Alto Vicentino, come già sta avvenendo quest'anno. Allo stadio Menti di Vicenza giocano già due squadre, mi sento di escludere anche il Mercante di Bassano, troppo lontano per i nostri tifosi».
Vediamo dunque le altre ipotesi per "emigrare" sì, ma entro un raggio massimo di qualche decina di chilometri. «Lo stadio dei Fiori di Valdagno - precisa il presidente - potrebbe essere una soluzione, visto che ha già ospitato la serie C, ma c'è il problema che ci gioca già il TrisVald in serie D. A Thiene esiste la cittadella dello sport ed è una situazione percorribile, mentre è da escludere l'ipotesi del vecchio stadio "Miotto". Altre ipotesi sono Schio ma soprattutto Caldogno dove vanto un ottimo rapporto con gli amministratori locali. Tuttavia, voglio ribadirlo, sinora si è trattato solo di "pour parler": tutto è condizionato alla nostra promozione che rimane ancora lontana».
Il sindaco Vezzaro ammette i primi contatti: «Il Marano già si allena a Capovilla, ma la soluzione ipotizzabile sarebbe la Cittadella dello sport»
La conferma di una possibile collaborazione sull'asse Marano Vicentino-Caldogno, per un nuovo stadio, arriva per voce del sindaco Marcello Vezzaro. «È vero ne abbiamo già parlato - ammette il primo cittadino di Caldogno - anche se solo in maniera informale, visto che è tutto è condizionato dalla promozione della squadra. Con il presidente Dalle Rive esiste un rapporto di amicizia, ma anche un accordo in atto visto che l'A.C. Marano, in questa stagione calcistica, utilizza uno dei nostri campi, quello a Capovilla, dove la prima squadra svolge alcuni allenamenti settimanali».
«Tuttavia - precisa il sindaco Vezzaro - l'ampliamento di un nuovo stadio, omologabile con le norme in vigore, non riguarderebbe Capovilla, dove non esistono spazi esterni sufficienti per certi interventi, ma la Cittadella dello sport di Caldogno, il cui impianto è già dotato di una tribuna da mille posti e all'esterno sono già presenti molti posti auto, collegati ad altre strutture. Il tutto sarebbe da studiare con attenzione visto che l'obiettivo di Dalle Rive sarebbe anche quello di costruire, tra le altre cose, una foresteria e un ristorantino, quindi un progetto ambizioso. Senza dimenticare che attualmente questo impianto calcistico è già molto utilizzato, in quanto gioca la nostra prima squadra, che milita in Eccellenza e buona parte delle squadre giovanili dello stesso club».
