NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Valdagno, sfida a tre per il "futuro"

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Valdagno, sfida a tre per il "futuro"

Una delle novità di questa primavera è la posa della prima pietra dei lotti 1 e 2 della Superstrada Pedemontana Veneta nella vallata dell'Agno. Secondo lei quali saranno i vantaggi, anche sotto il profilo economico, nella realizzazione di questa importante arteria? Progetti alla mano la Pedemontana sarà collegata a tutti i grandi snodi viari, a cominciare dalle autostrade A4 Serenissima e A31 Valdastico: secondo lei questo avverrà anche con il tunnel Valdagno-Schio per un rilancio definitivo di quest'ultimo?

giuseppe_cambrone (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)CIAMBRONE: «Come spesso accade in Italia le grandi opere vengono progettate, finanziate e appaltate con poca chiarezza e trasparenza e sono sempre accerchiate da luci e ombre. Nel caso della Pedemontana i nostri parlamentari e senatori Enrico Cappelletti, Federico D'Incà, Gianni Girotto, Marco Brugnerotto ed Emanuele Cozzolino hanno faticato per avere accesso alla documentazione che, essendo un opera pubblica, dovrebbe essere accessibile. Nelle carte che sono state visionate si è trovato conferma di quello che già sapevamo e cioè che è un opera inutile e costosissima. Bisognerebbe domandarsi a chi giova stravolgere un territorio naturale e meraviglioso con gallerie, cemento e asfalto, andando a compromettere anche una preziosissima falda acquifera: non penso possa giovare a noi veneti, sicuramente non giova alle persone che vivono in questo territorio, solo l'impatto e la devastazione ambientale dovrebbe bastare a farci riflettere sull'inutilità dell'opera. A questo si va ad aggiungere l'enorme spreco di denaro per un opera finanziata con un project financing che ha la stessa valenza di un coltello da cucina: buono se usato per tagliare il pane, pericoloso e dannoso se usato per uccidere».

Francesca_Vitetta_OK (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)VITETTA: «Auspico fortemente che la nuova logistica porti flussi in entrata per tutta la nostra zona, da sempre deficitaria di rete viarie soddisfacenti. Avere uno snodo di questo tipo consentirà alle nostre imprese di gestire meglio gli aspetti legati alle merci, e alle persone di muoversi con maggior facilità. L'augurio è che la nuova infrastruttura porti accessi alla valle, sia in termini di persone che di imprese. Questo nuovo schema potrebbe aiutare a migliorare le condizioni territoriali a favore anche delle imprese e sarà compito di tutti i comuni della valle dell'Agno, in modo sinergico e collaborativo, di cogliere questa opportunità. Sappiamo quanto è difficile gestire un'opera di questo tipo, sta agli amministratori valorizzarne l'uso a vantaggio di ogni località. Questa può diventare una svolta anche turistica per la valle dell'Agno, da nord a sud».

Giancarlo_Giuseppe_Acerbi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)ACERBI: «La Pedemontana è un'infrastruttura su cui tra i cittadini non c’è unanimità di accordo, per evidenti problematiche di impatto ambientale, sanitario ed anche di costi. Mi batterò perché, per Valdagno e per la valle, diventino un'occasione di sviluppo economico, pur preservando al massimo, nel contempo, la nostra qualità di vita e dell'ambiente. Lavorerò con gli altri sindaci affinché tutti gli accordi sulle opere complementari, che consentiranno di sistemare definitivamente la viabilità di valle, siano attuati nella maniera meno impattante possibile. Per noi tuttavia è ancora più fondamentale il tunnel che ci collega con l'Alto Vicentino, con l'area industriale di Schio, con la ferrovia e con il casello di Thiene. In questi anni siamo riusciti a progettare e realizzare l'operazione senza costi, il che ci ha consentito anche di dimezzare il pedaggio. Ora l'infrastruttura è gestita dalla Provincia ed è in attivo, per cui chiederemo con forza che la Provincia stessa rispetti l'impegno di abbassare ulteriormente il costo del pedaggio. Obiettivo immediato: 1 euro».

Uno dei problemi di grande attualità riguarda l'ospedale di Valdagno, rilanciato nel 2004 dopo ingenti investimenti pubblici, in cui anche questo comune ha investito molto. Qualora lei diventasse sindaco quali sarebbero le mosse che porterebbe avanti e soprattutto la preoccupa il fatto che sta nascendo un grande ospedale tra Montecchio e Arzignano, nell'ambito della stessa Ulss che comprende anche Valdagno?

giuseppe_cambrone (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)CIAMBRONE: «L'ospedale di Valdagno va trattato con estrema serietà e sarebbe inopportuno farlo diventare argomento da campagna elettorale al solo fine di raccogliere consensi. Noi stiamo già lavorando e all'interno del nostro gruppo c'è una commissione apposita che da oltre un anno segue la vicenda. Siamo molto preoccupati, sia per le conseguenze negative (perdita di posti di lavoro, disagi per i cittadini...) che il nuovo polo Montecchio/Arzignano potrebbe avere sul nostro ospedale, che ad oggi viene non viene sfruttato al massimo delle sue potenzialità, e non da meno sull'ennesimo enorme spreco di soldi spesi nella direzione di costruire, mentre sarebbe il caso di cominciare a parlare di riqualificare ciò che già esiste. Purtroppo queste scelte, anti economiche e controproducenti, vengono prese dalla regione, questo non vuol dire però che il sindaco debba stare a guardare, io sicuramente continuerei nell'informare i cittadini sull'evolversi della situazione coinvolgendoli in prima persona in azioni serie e concrete e contemporaneamente continuerei anche a coinvolgere i nostri senatori e deputati».

Francesca_Vitetta_OK (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)VITETTA: «L'ospedale di Valdagno rappresenta una risorsa ed in questo momento è la più grande azienda di Valdagno in termini di posti di lavoro. Sarà mio compito prioritario difenderne la funzionalità, cercando le sinergie territoriali e politiche per far in modo che la struttura resti vitale e di riferimento. Alcune specializzazioni stanno crescendo, altre sono necessariamente da implementare: faremo in modo di individuare mezzi e modalità. Il fatto che il nostro Ospedale (classificato Ospedale di montagna, in quanto al servizio di un territorio a prevalenza montuosa) rientri nella stessa Usl di Montecchio e Arzignano mi preoccupa solo in parte, ritengo che sarà prioritario dialogare con le parti in causa e individuare le modalità affinché il nucleo risponda in primis alle esigenze dei territori e dei cittadini. Una strategia interessante sarebbe quella di renderli complementari, un'unica direzione ma due divisioni diverse e complementari ma ugualmente efficaci ed efficienti».

Giancarlo_Giuseppe_Acerbi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)ACERBI: «A me interessa proseguire nella difesa propositiva dei servizi forniti ai cittadini dall’ospedale San Lorenzo, che va considerato un “bene comune” dell’intera vallata. Riteniamo irrinunciabile la presenza a Valdagno di un ospedale per acuti con tre caratteristiche: un servizio di base completo per le emergenze (pronto soccorso, ortopedia, chirurgia); il mantenimento/potenziamento delle eccellenze (punto nascite e Cric) e il rafforzamento dei servizi territoriali e per la gestione della cronicità. Non accetteremo riduzioni di servizi su Valdagno. Ben venga il nuovo ospedale di Montecchio, con cui si potranno sviluppare sinergie e far rete, senza però penalizzare i cittadini della valle dell’Agno. Tutto ciò in linea con l’accordo di programma con Regione e Ulss, i cui concetti peraltro, sono stati correttamente recepiti dall’attuale Piano socio-sanitario regionale e relative schede, anche al fine di una migliore programmazione delle risorse e degli spazi, oltre che della realizzazione di nuovi servizi, quali la medicina di gruppo integrata o altri, a garanzia di risposte sempre efficaci ai bisogni della vallata».



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