NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Storia di vino, di contadini e di Gambellara

“Se il vino è pane” è il titolo del libro scritto da Luigi Zonin, 500 pagine frutto di 6 anni di ricerca sulla presenza della vite, sul successo dei vini e sulle storie di piccole comunità paesane

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Luigi Zonin Gambellara

Con Se il vino è pane - Garganeghe e contadini nella storia di Gambellara e dintorni, pubblicato con l'Associazione Storie di piccola patria, Luigi Zonin, già Sindaco di Gambellara oltre che docente e dirigente scolastico e appassionato cultore di storia della vitivinicoltura locale, ha dato alle stampe un bel volume di 500 pagine riccamente illustrato che presenta la sua scrupolosa ricerca storica durata sei anni la quale ricostruisce, attraverso le carte d’archivio, la presenza della vite a Gambellara e soprattutto il percorso di un suo celebre vitigno, la Garganega, e il successo dei suoi vini (Garganego, Santo, Recioto), intersecandosi con la storia passionale e sanguigna delle piccole comunità del territorio di confine, dal Medioevo al primo ‘900.

Luigi Zonin Gambellara (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Presentata nei giorni scorsi alla Biblioteca La Vigna di Vicenza, la lunga ricerca chiarisce alcune storie leggendarie del vino e ricostruisce il piccolo mondo contadino tra caneve, contratti, lavori stagionali e vendemmie felici vissute a Gambellara nel corso di sette secoli travagliati, incorniciati da storie violente e dai mille contrasti vissuti sul monte e nella Campagna comune (indivisa e appartenente a tre comuni vicentini-veronesi): ma su tutto risplende il sole delle sue garganeghe e dei suoi infaticabili contadini “maestri” di vini d’eccellenza e di vita. "Il libro si apre sul filo dei miei ricordi – dice l'autore - una infanzia speciale vissuta dopo la guerra in una casa di contadini-viticoltori in contrà S. Marco a Gambellara".

Luigi Zonin dopo il lavoro e l'impegno amministrativo, è oggi in pensione ma si dedica a tempo pieno alla ricerca storica, fondando con l'amico Bedin l'Associazione Storie di piccola patria, rivolgendo i propri studi e interessi alla storia locale di Gambellara e dei dintorni. Le pubblicazioni più recenti riguardano la storia del vino e della viticoltura di Gambellara, la villa Labia Martinelli di Cologna Veneta e quelle di alcune chiese del territorio come San Marco di Gambellara, le chiese parrocchiali di Montorso, di Zermeghedo e il campanile della Selva.

Luigi Zonin Gambellara (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)All’inizio del 2009 - si legge nella prefazione del nuovo libro di Zonin - scrissi una prefazione presentando il volumetto dedicato al Vin Santo di Gambellara, sperando si aprisse quella porta per la pubblicazione integrale del libro, ma in mancanza di enti e di aziende, che pur mi avevano manifestato il loro interesse e tutto l’appoggio possibile per la stampa della lunga ricerca, il libro è rimasto silenzioso nel cassetto per qualche anno, come del resto succede per tanti sogni infranti o spenti nella vita di ciascuno di noi. Nel frattempo mi sono dedicato ad altri lavori storici e solo negli ultimi mesi ho ripreso in mano questa storia del paese e del suo vino, convinto anche del motto evangelico intravisto nella prefazione di un vecchio libro della canonica: “Colligite fragmenta ne pereant” (Johann. VI, 12); per la verità Gesù Cristo invitava i suoi discepoli a raccogliere gli avanzi della moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma io l’ho voluto adattare per l’Associazione Storie di Piccola Patria che sta nascendo a Gambellara, con questo aforisma pragmatico: Raccogliete le piccole memorie locali perché non vadano disperse e perdute. Perciò, sostenuto ed incoraggiato da mia moglie Luisa e da pochi amici (come Luigi Pegoraro che mi ha aiutato nell’ultima correzione), pubblico questo libro particolare sul vino, che è stato per generazioni il pane della nostra gente.

Forse non ho fatto un libro da leggere come uno se lo aspetterebbe - scriveva all'epoca ancora l'autore - ma ho raccolto un piccolo archivio di memorie gambellaresi e dei paesi vicini da sfogliare nel tempo, senza rincorrere una ragione precisa o uno scopo predeterminato; forse aiuterà a conoscere meglio e un po’ di più i nostri contadini e le garganeghe, le pestilenze e carestie, statuti misteriosi e assassinii truculenti, parroci e degani ostinati, avi e toponimi originali, e poi a raccogliere qualche notizia sorprendente del nostro passato, sul nostro fantastico territorio o magari solo per voler assaggiare questo vin Santo... Ma in attesa che il libro Se il vino è pane possa veder la luce nella sua integrità e completezza, come mi auguro, ho pensato di anticipare l’impegnativo percorso presentandone due stralci significativi: l’ introduzione per far capire lo spirito con cui mi sono mosso ed una finestra del ‘700-800 spalancata su questo sconosciuto microcosmo, che illustra la leggenda del nostro vino più celebre, ma non sempre fortunato come meriterebbe.

Abbiamo incontrato l'autore in occasione della presentazione vicentina.

 Luigi Zonin Gambellara (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)



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