NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Schio, sfida a 6 tra viabilità e centro storico

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Schio, sfida a 6 tra viabilità e centro storico

In riferimento alla zona industriale qual è la sua posizione sull'eventualità di destinare un'area ai nomadi e l'utilizzo futuro dell'ex Lanerossi?

tomasi_dario (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)TOMASI: «Il tema di destinare un’area ai nomadi non è mai stato nei miei pensieri, non è nel mio programma né, mi pare, sia in quello di altri candidati. Quanto all’area ex Lanerossi in zona industriale io e la mia squadra pensiamo ad un mix di funzioni con centralità di quelle produttive».

alessandro_gori. (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)GORI: «Siamo assolutamente contrari all’area nomadi perché con la loro presenza aumenta la microcriminalità per non parlare di come vengono lasciate le aree dove sostano. La cultura del riciclo e della raccolta differenziata, che si vuol far crescere tra i cittadini, è in antitesi con la loro cultura. Sanzioneremo tutte le violazioni che verranno commesse, come viene fatto per qualsiasi cittadino. Per l’area ex Lanerossi riteniamo non sia il momento di realizzare ulteriori grandi complessi commerciali. Ci confronteremo con le categorie economiche per una soluzione condivisa, anche se, come per l’area ex ospedale, quest’area non è pubblica, ma privata».

giulia_bisogni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)BISOGNI: «Nomadi uguale problemi. Da anni tutti i nostri comuni, più o meno velatamente, hanno impedito la sosta di piccole carovane o solo un camper. Secondo chi emette queste ordinanze i "sinti" e i "rom" dovrebbero continuamente spostarsi, non dormire e non sostare e i loro figli dovrebbero essere esclusi dal diritto allo studio. Noi siamo per il diritto di queste popolazioni, che tra l’altro in parte potrebbero anche diventare stanziali come è per Vicenza e per il campo di Via Circoli, ad avere un’area attrezzata seriamente, non una piazzola senza acqua nè luce. Siamo un po’ stufi di sentire la gente brontolare e dire che per gli “zingari” si spendono milioni e per gli “italiani” (come se sinti e rom fossero chissà cosa) nulla. È ora di rovesciare questo punto di vista, e quindi, oltre ad allestire luoghi di sosta ben organizzati si deve anche intervenire culturalmente. Per quanto riguarda l’area Lanerossi, noi pensiamo che i cittadini italiani e scledensi hanno già pagato quelle aree: lo Stato ha versato nel pozzo senza fondo della industria Lanerossi un fiume di danaro senza avere in cambio nulla, e quando è stato il momento, i “padroni” hanno chiuso, si sono portati i macchinari ed hanno lasciato a casa migliaia di persone, a più riprese, fino alla totale chiusura dell’unità produttiva. Quell’area è nostra e va riutilizzata, parcellizzandola, per l’insediamento di altre realtà produttive: piccole realtà industriali ed artigianali, laboratori, che potrebbero beneficiare di bassi costi iniziali, di affitti agevolati. No alla nascita di un altro centro commerciale».

marco_vantin (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)VANTIN: «Siamo totalmente contrari alla creazione di un campo nomadi permanente. Abbiamo effettuato degli incontri con le Forze dell'Ordine e stiamo ascoltando i cittadini riguardo questa tematica molto sentita. Questo ci consentirà di arrivare ad una proposta equilibrata tra le diverse aspettative, che a breve presenteremo. Per l'ex area Lanerossi in zona industriale bisogna premettere che è una proprietà privata e che quindi non spetta all'amministrazione scegliere come trasformarla o riqualificarla. Giudizi, il controllo sull'applicazione delle regole ed eventuali limitazioni, saranno espressi dopo che ci verrà presentato un progetto. L'unica cosa certa è che siamo contrari ad una sua trasformazione radicalead uso commerciale».

marco_tolettini (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)TOLETTINI: «Non mi risulta che nessuno abbia mai proposto questa idea che comunque ci vedrebbe contrari. Per quanto riguarda l'utilizzo dell'area ex Lanerossi in centro, cioè il recupero della Fabbrica Alta e l'area circostante è il nostro cavallo di battaglia per lo sviluppo della città a 360 gradi. Pensiamo alla realizzazione di un centro ad alto tasso tecnologico in accordo con le Università del Triveneto e le associazioni imprenditoriali usufruendo di finanziamenti legati principalmente ai fondi strutturali europei. Per quanto riguarda quella in zona industriale anche qui bisogna premettere che si tratta di un'area privata ed in questo Paese, almeno per il momento, è ancora un bene costituzionalmente garantito. Ciò detto recentemente in base ad una nuova normativa della Regione in tema di individuazioni di grandi aree commerciali, il Comune ha approvato una nuova classificazione urbanistica di quest'area la quale prevede la possibilità di un utilizzo interamente commerciale, previa l'approvazione di un Piano urbanistico attuativo. Auspico che ciò non accada anche perché, non mi pare, che il mercato richieda ancora mega Centri commerciali e poi noi siamo per la difesa e la presenza diffusa, su tutto il territorio comunale, dei negozi di vicinato».

valter_orsi. (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)ORSI: «Quasi un anno fa abbiamo depositato un'istanza ai comune per chiedere lumi su alcune voci che circolavano in merito alle realizzazione di un campo nomadi permanente a Schio, non abbiamo ancora ricevuto risposta o smentita: la cosa ci lascia pensare che qualcosa stia bollendo in pentola. Noi siamo assolutamente contrari. Lo stabilimento ex Lanerossi è già stato destinato dall'attuale amministrazione comunale ad area commerciale ed artigianale, questo grazie ad una legge regionale sulla riconversione delle zone industriali dismesse. L'operazione non è fine a se stessa ma va letta come risposta al “regalo” che lo stesso Marzotto ha fatto al comune di Schio con la fabbrica alta. Ad oggi, così, la Marzotto è stata sollevata da oneri di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza, che ricadono quindi sulle tasche degli scledensi, e la stessa Marzotto si porta a casa un'opportunità di business con la trasformazione della ex Lanerossi. La legge regionale non era applicabile obbligatoriamente in questo caso e l'operazione puzza di "combinata"».

 

nr. 19 anno XIX del 17 maggio 2014



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