Tecnicamente parlando di fronte a questa domanda che sta crescendo sempre più di spazi disponibili e anche di attrezzatura che poi sono soprattutto i bastoncini che risposta viene data?

NICOLA VIDALE- Da produttore posso dire che ci ingegniamo a dare risposte utili, misurate sulle esigenze. La concorrenza ovviamente c'è, ma non è questo il problema perché quel che conta è la qualità specifica dell'attrezzo. Bisogna vedere su che cosa si punta, se sui numeri o sul prodotto artigianale, cucito su misura sull'atleta, la lunghezza della racchetta e altro. Con le associazioni in collaborazione noi abbiamo un feedback evidentemente utile perché ci vengono manifestati test anche di durata oltre che di qualità molto importanti per noi che produciamo: il bastoncino deve avere una durata, deve avere un bloccaggio non alterabile, le parti di plastica non debbono seccarsi, ecc. Diciamo che si va nell'ordine di due o tre anni a seconda si capisce dell'intensità. Poi abbiamo anche informazioni sulle nuove leghe di alluminio o sui prodotti di carbonio. C'è tutta una gamma di qualità e materiali che alla fine produce la nostra risposta alla domanda crescente.

Per ritornare all'argomento delle grandi manifestazioni: in ghigno l'Europiade porterà da questa parti decine di migliaia di persone: quante ne servono per tenere sotto controllo l'organizzazione?

FRANCESCO ENEA- Penso che gli italiani stando agli 80 pullman già iscritti saranno minimo 5000 ma stiamo parlando di una statistica fatta a più di un mese dai giorni della manifestazione. Per ora l'organizzazione è distribuita tra i gruppi che partecipano ogni domenica a tutte le manifestazioni e quindi con un collaudo già ben misurato. Diciamo che ci vorranno 400 persone circa per coprire complessivamente la quattro giorni di Marostica e Breganze. Rimane l'incognita del numero finale ma ci arriveremo con una settimana di anticipo e quindi il tempo per le necessarie misure rispetto al numero effettivo dei partecipanti.

REMO LONGIN- Penso anch'io che la questione organizzativa sarà in questi termini, più o meno, ma comunque c'è il tempo per le correzioni necessarie. del resto come funzionano queste manifestazioni lo vediamo tutte le settimane e sappiamo che per certe quantità di partecipanti occorrono altrettante quantità in proporzione per quel che riguarda l'organizzazione e l'assistenza sul percorso. Sono dell'opinione che tutti gli istruttori dovrebbero partecipare a queste manifestazioni perché è lì che si capisce il valore dello stare assieme. Gli inviti li abbiamo mandati, vedremo come risponderanno. Non è un caso se dentro l'Europiade c'è una giornata specificatamente dedicata al Nordic Walking. Ci sono sempre molti gruppi che danno una mano e quindi è anche così che si fa fronte ad eventuali problemi organizzativi.

MARIO CAMPOLI- Sì la situazione è proprio questa: all'Europiade ci saremo anche noi a dare una mano e siamo a disposizione sia per collaborare che per essere presenti come gruppi di iscritti. Tutto quel che accade nel territorio va incoraggiato. Pensate a cosa stiamo facendo ad Altavilla dove c'è un asilo che ha difficoltà economiche. Con il comitato genitori abbiamo organizzato un evento diviso in due, una marcetta di genitori e bambini e poi una manifestazione di Nordic: i proventi verranno impegnati proprio per l'asilo. Potete guardare sul nostro sito di Associazione Nordic Wlaking Vicenza.

REMO LONGIN- Anche dalla nostra parte, cioè la Saint Tropez di Dueville siamo partiti con lo sci di fondo e poi ci siamo innamorati di questa specialità e quindi di tutte le attività che ci girano attorno. Organizzare è una parte di questa attività e non certo quella secondaria. Chi all'inizio si è mostrato scettico è diventato poi un vero amatore del Nordic. Chi crede in qualcosa e lo prova prima di tutto su di sÈ piano piano lo comunica anche agli altri ed è così che si fa proselitismo e si aumentano le frequentazioni. A me piace lavorare anche sull'agonismo, ma se facciamo un regolamento che dia punteggio allo stile e non ai tempi ecco che si può creare quella sinergia di cui parlavo prima chiedendo collaborazione tra tutti..

FRANCESCO ENEA- E pensate alla partecipazione delle donne che prima erano in minoranza ed oggi sono al 60 percento in maggioranza con età variabile da quaranta a sessant'anni. È un bel segnale perché è evidente che le donne mediano anche sulla partecipazione delle famiglie. Non è un problema dividere la partecipazione tra gente che vuole andare normale e gente che vuole correre. L'importante è non spaventare nessuno e lasciare che le marce rimangano non competitive perché è attraverso queste che aumentano i praticanti anche per la parte più propriamente sportiva delle varie attività.

MAURO ALDIGHIERI- Pensate che la media di chi pratica è di età alta, oltre i 40/45 anni. Magari non hanno mai fatto sport in vita loro. Camminando ci si rende conto che si agisce direttamente sulla propria salute ed i benefici che se ne ricavano sono davvero importanti ed evidenti. Camminare fa bene e camminare bene fa ancora meglio...

nr. 19 anno XIX del 17 maggio 2014

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