NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Ortigara, con la guida sul campo di battaglia

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Ortigara

Pensa che il turismo escursionistico possa avvicinare la gente - e soprattutto i giovani - a comprendere meglio la storia passata e a trarne utili insegnamenti per il futuro?

"Il turismo escursionistico, se accompagnato da adeguati supporti conoscitivi e da eventi culturali dedicati, può sicuramente consentire a tutte le generazioni di conoscere la nostra storia e di poterne trarre un giudizio e un monito per il futuro. Credo che proprio le iniziative promosse in occasione del vicino “Centenario della grande guerra” debbano avere un occhio di riguardo soprattutto per le giovani generazioni. I nostri figli, come anche molti di noi, hanno avuto la fortuna di crescere in un periodo di pace, in un’epoca storica che vede l’Europa addirittura respingere, per quanto possibile, il concetto di guerra come altra possibilità alternativa alla dialettica politica. Per questi ragazzi, che hanno appreso delle privazioni e delle sofferenze forse solo attraverso i racconti dei nonni o dei bisnonni, può essere difficile capire quale tragedia possa essere una guerra. Ecco che diventa utile, anche per un approccio meno ingessato e più dinamico e, per questo, adatto ai giovani, organizzare escursioni per portare gli studenti, e anche i loro insegnati, a visitare i campi di battaglia. Poter camminare su quelle rocce, conoscerne la durezza e anche solo la fatica di raggiungere la meta, consentono di iniziare un percorso conoscitivo che li porta a confrontarsi con dure realtà a loro sconosciute, ma purtroppo ancora oggi presenti in tante altre parti del nostro mondo. E capire che la pace non è un bene scontato, ma va preservato ogni giorno, anche attraverso i comportamenti della convivenza civile".

Ortigara (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)Cosa c'è di buono (e cosa manca a suo avviso) nelle politiche venete e vicentine di valorizzazione del turismo e della storia e tradizione locali?

"Posso testimoniare di persona che i sentimenti di passione e di amore per la nostra storia che alberga in tanti uomini e donne veneti e, in particolar modo vicentini, costituiscono un patrimonio che deve assolutamente essere conservato e valorizzato. È proprio grazie a queste persone, alla loro gratuita disponibilità e alle loro iniziative personali, che tanti turisti o escursionisti conoscono la grande guerra sul fronte vicentino, i luoghi simbolo e anche i tanti protagonisti, alcuni poi divenuti famosi, che qui hanno combattuto. Ma questo approccio organizzativo, pur apprezzabile, ha il limite di parcellizzare l’offerta educativa e culturale e impedisce di creare un sistema territoriale unico che affronti con metodo la divulgazione e l’ampiezza del messaggio. Sono concetti espressi tante volte, ma che ancora non hanno trovato un ente territoriale o solo una forte personalità in grado di farsi carico di un progetto organizzativo che valorizzi e faccia conoscere al mondo un territorio che esprime storia, tradizioni, cultura.

Un turismo che, ricordiamo, può rivolgersi ad una platea europea, se pensiamo ai tanti soldati rappresentanti dei popoli del nostro continente che hanno combattuto  sul Pasubio, sull’Altopiano di Asiago, sul Grappa, sul Piave. Pensiamo cosa vorrebbe dire portare sull’altopiano il turismo anglosassone, inglese, scozzese, i parenti di coloro che qui hanno combattuto e che sono sepolti nei tanti piccoli cimiteri di guerra. Ma penso anche agli australiani o agli americani che ignorano la guerra di montagna e la sua specificità - la 'guerra bianca' che è stata recentemente scoperta anche dall’editoria britannica - e ai quali potrebbero essere offerte proposte turistiche di ampio respiro. Ma io credo che il messaggio debba ancora una volta essere indirizzato ai giovani, a tutte le scuole d’Italia, perché qui hanno combattuto tutti gli italiani e si è compiuta, anche con il sangue, l’unità nazionale. Quale differenza tra il proporre una gita a uno dei tanti parchi giochi, e un viaggio-incontro con la montagna più vera e con persone che sappiano trasmettere passione e valori. E non mancherebbero certo gli spazi anche di gioiosa aggregazione per i nostri giovani! È questa forse la grande sfida del centenario per la Regione Veneto e tutte le sue componenti locali. E allora, ancora noi potremmo dire di aver contribuito all’unità nazionale".

 

Paolo Volpato, nato a Roma dove risiede, è dipendente della Camera dei Deputati. Socio della Società Storica per la Guerra Bianca, collabora alla rivista Aquile in Guerra, nonché ad altre riviste storiche. Per Itinera Progetti ha curato, da solo o con altri autori: Ortigara calvario degli alpini; La battaglia per il Pasubio; Ortles la guerra tra i ghiacci e le stelle; Monte Cengio realtà e leggenda di un campo di battaglia; Nemici sull’Ortigara; Solstizio di sangue - Monte Grappa 15 giugno 1918; La stretta finale 14-17 Novembre 1917 la battaglia di Monte Cornella e la conquista di Quero; Vittoria ad ogni costo - Altopiano dei Sette Comuni 1917/1918: le battaglie dei Tre Monti.

Mario Busana è nato a Bassano del Grappa, laureato in Scienze forestali, docente di scienze naturali al liceo Brocchi di Bassano e libero professionista nel settore dell’assestamento forestale e della pianificazione ambientale. Dal 2010 fa parte della commissione centrale delle pubblicazioni del CAI. Dal 2011 è socio accademico del Gruppo italiano Scrittori di Montagna. Fa parte del consiglio Direttivo del CAI di Asiago - Sette comuni e della Segreteria delle Sezioni Vicentine del CAI. Dal 2005 ad oggi ha pubblicato una dozzina di libri in collaborazione con altri autori locali.

 

nr. 19 anno XIX del 17 maggio 2014

Ortigara (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)



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