NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Allergie: stagionalità oppure cronicità?

Si accentua sempre più la tendenza a manifestare crisi da intolleranza al cambio di stagione ma la medicina dice che la casistica indica altre realtà a cominciare dal sempre più problematico rapporto dell'uomo con l'ambiente

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Allergie: stagionalità oppure cronicità?

(g, ar.)- Occhi che lacrimano, tumefazioni al volto anche importanti, pelle che si irrita e presenta orticarie, respirazione che si fa difficile e magari sfocia in un inaspettato quadro clinico asmatico. Il sistema di controllo su questi fenomeni una volta abbastanza rari ed oggi invece sempre più frequenti in molte persone è naturalmente rivolto a capire, analizzare, diagnosticare per poi trovare il rimedio medico più efficace.

Ma quando si parla di intolleranze in genere e di allergie specifiche in particolare ci si addentra in un terreno estremamente difficile e delicato, al punto che normalmente non ci sono uniformità di vedute e anzi la teoria molto spesso non corrisponde poi alla necessità di una cura rapida e con risultati che allontanino il disagio.

Quel che ci si chiede sempre più spesso è in realtà quanto incida la stagionalità sulle allergie e quanto invece si deve imputare l'esplosione anche improvvisa di questi fenomeni a fattori endemici che richiedono un intervento preciso e curativo. La questione è ancora abbastanza dibattuta anche se per la verità le statistiche mondiali degli ultimi venti anni spiegano chiaramente che qualcosa è andato mutando nel rapporto tra uomo e ambiente intendendo con questo aria acqua tolleranza al sole e ovviamente abitudini alimentari.

Allergie: stagionalità oppure cronicità? (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Inutile dire che si fronteggiano la medicina che utilizza i rimedi di ricerca di laboratorio e quindi le molecole adatte a seconda dei casi, mentre dall'altra parte ci sono i sostenitori della omeopatia; il dialogo non c'è, ma ci sono i protagonisti in persona della vicenda legata alle allergie e sono questi che provocano di fatto la separazione delle due posizioni perché sostengono a seconda dei casi l'una o l'altra strada verso cui manifestano la fiducia prevalente.

Naturalmente il quadro generale può essere anche molto più complicato di una semplice constatazione dello stato: un'orticaria non è una insufficienza respiratoria, i problemi di cura graduale e costante nel tempo non sono gli stessi di una emergenza da pronto soccorso. Ed è proprio da qui, cioè dal ricorso diretto e urgente all'ospedale, che abbiamo cominciato a parlare di allergie con i nostri ospiti.

Molto spesso infatti accade che il primo approccio delle persone con l'ospedale sotto la pressione di una crisi allergica di qualsiasi tipo sia scandita da una costante abbastanza curiosa, ma non per questo rara: non ho mai avuto niente di simile. Questo dice il paziente al medico che lo visita nel reparto di emergenza ed è proprio questo medico che apre per così dire un fascicolo fino a quel momento inesistente, sconosciuto. È da quel momento in poi, con in tasca il referto della visita e della diagnosi, che occorre passare ad altro, prima consultando il proprio medico di base e in seguito su sua indicazione andando a sentire il parere di uno specialista.

Come abbiamo detto l'allergia appartiene a quella gamma di affezioni che possono essere prese anche con leggerezza, fino a che non si rivelano per quello che sono, non disagi di piccola entità, ma al contrario vere e proprie manifestazioni da studiare e curare a fondo in modo da cominciare almeno con l'attenuare le punte peggiori delle crisi.

Dopo di che si passa ai test e piano piano alla identificazione degli elementi che possono essere ritenuti i veri provocatori. L'offerta curativa è ampia, gli specialisti sono sempre più attrezzati per far fronte al problema, ma rimane sempre essenziale la tempestività dell'intervento. Spesso il ricorso al pronto soccorso segnala una situazione già cronicizzata.

In Piazza ha discusso di allergie e intolleranze di varia natura, comprese naturalmente anche quelle alimentari, con ROLANDO NEGRIN Primario Pneumologo al San Bortolo, GIAN PAOLO TREVISAN del reparto di Dermatologia, GIOVANNI GUGOLE del Pronto Soccorso del San Bortolo e SONIA SESSO titolare di NaturalmenteBio che si occupa di prodotti biologici per le intolleranze alimentari.



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