NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Allergie: stagionalità oppure cronicità?

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Allergie: stagionalità oppure cronicità?

Il primo approccio di una emergenza vera o presunta riguardante un'allergia come viene affrontato dal pronto soccorso?

GIOVANNI_GUGOLE (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)GIOVANNI GUGOLE- L'insorgere improvviso di una reazione che si presenta con segni respiratori o sulla pelle provoca a volte paura perché specie gli effetti sul respiro vengono temuti da chi li subisce perché ha difficoltà respiratorie. Se è al primo episodio chiaramente non ne conosce l'evoluzione. In genere occorrono approcci anche parenterali, cioè con endovenose. Il sintomo respiratorio, ripeto, è un sintomo importante anche se ci sono periodi in cui la cosa è più frequente e altri in cui è più rara: la primavera è tipica come periodo culminante, in genere i pazienti tendono a curare la fase momentanea della crisi e a non continuare la cura. Nel momento della crisi comunque le persone arrivano da noi e sono spaventate. Il medico curante può far intraprendere un percorso curativo successivo naturalmente però dopo la prima manifestazione.

ROLANDO NEGRIN- Per quanto riguarda le allergie siamo in un campo molto raffinato negli ultimi anni anche per la reattività dell'individuo rispetto al suo sistema immunitario che è il sistema che permette all'individuo di reagire alle sostanze che lo aggrediscono. Le particelle del polline ad esempio arrivano a contatto con le pareti nasali e bronchiali vengono a contatto col sangue: chi è geneticamente predisposto all'allergia ha una reazione, che però svuota nel sangue gli enzimi che danno i segnali di allergia. Nell'ambito respiratorio l'allergia più conosciuta è l'asma, ma ci sono anche altre casi come lo choc anafilattico in cui la pressione cala repentinamente e se non c'è un medico pronto a intervenire si arriva anche se per fortuna in pochi casi alle estreme conseguenze, cioè alla morte. C'è poi una parte di soggetti allergici, in particolar modo quelli che lo sono alle punture di insetti, i quali debbono sapere che cosa fare nel caso vengano colpiti perché è una situazione pericolosissima. L'asma in compenso non sempre è sintomo allergico, per il trenta per cento dei casi non lo è e la difficoltà di identificare la vera causa induce anche a non riuscire da parte dei pazienti ad avere ben chiare le idee. Il tutto ora è abbastanza bene esplorato, ma ci sono manifestazioni tanto difficili da interpretare che anche gli allergologi faticano a trovare una definizione del problema anche se anche in questo caso si tratta tutto sommato di una fetta abbastanza circoscritta della casistica.

GIAN PAOLO TREVISAN- le reazioni allergiche si manifestano in vario modo e ciascuno ha cause diverse, agenti diversi, evoluzioni di tipo clinico variabile; ci sono forme che durano pochi giorni, altre che invece durano anche anni, dalla possibile autorisoluzione del fenomeno in tempi molto ridotti si va dunque agli estremi più gravi tipo lo choc anafilattico. Molte volte ci sono identità di superficie tra varie manifestazioni per cui si può confondere una allergia vera e propria con una orticaria particolarmente forte. Il campo è piuttosto complesso e quindi la diagnostica differenziale è molto importante e richiede una analisi profonda: ad esempio tra dermatiti da contatto e dermatiti atopiche, cioè di quelli che sono predisposti e producono anticorpi che provocano momenti alterni di manifestazione anche per molti anni. Diciamo che un terzo dei casi è legato ad allergie dermatologiche, abbastanza frequenti mentre per gli altri ci sono casi e manifestazioni sovrapponibili e per questo è importante la diagnostica differenziata. C'è una molto spesso una familiarità genetica precisa alla base delle manifestazioni allergiche. Poi ci sono anche le allergie da contatto: muratori, orafi, settore galvanico, tanti settori di lavoro dove può capitare di arrivare alle allergie nell'entrare in contatto con le varie sostanze.

SONIA SESSO- Nel mio negozio vengono persone allergiche e intolleranti, differenza che va marcata. Non si può che indirizzare al medico, le persone sono in genere spaventate, in fase acuta. Si deve pensare SONIA_SESSO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)a un cambiamento di abitudini e quello che mi preoccupo di fare è di arrivare ad una precisazione delle abitudini alimentari: mangiamo dalle tre alle cinque volte al giorno e siamo sottoposti agli inquinamenti di acqua, onde elettromagnetiche, aria, ecc. La situazione in generale è difficile per cui per aiutare le persone a reagire preventivamente occorre un progetto preciso seguendo anche la regola dei cibi energetici, cibi vivi e non morti e conservati che invece non fanno bene al corpo. Chi entra da me in genere non è passato da un medico e questo è lo sbaglio: specie quelli che hanno problemi respiratori sono spaventatissimi, come posso dire che vedo anche molte dermatiti da contatto. Da parte mia posso solo dare un aiuto approssimativo in quel momento e comunque indirizzo sempre allo specialista, dopo di che si può ragionare su un percorso preventivo che sicuramente aiuta ad assecondare quelle che nel frattempo sono diventate le cure indicate dal medico.

Torniamo al discorso del danno effettivo che si può produrre anche con una semplice puntura di insetto: gli imenotteri sono un problema affrontabile però...

ROLANDO NEGRIN- È la situazione più grave per l'effetto generalizzato che può dare non dovuta solo al gonfiore o al prurito ma al tipo di reazione di tutto il corpo al contatto del sangue con il veleno della puntura. Il corpo produce sostanze di difesa, ma se il paziente è predisposto c'è una fuoriuscita di istamina che porta alla vasodilatazione con conseguente riduzione della pressione, il che vuol dire riduzione dell'attività cardiaca, meno sangue al cervello e tutto quel che segue a partire dallo svenimento per finire a volte perfino alla morte se non si interviene subito. Bisogna dire che ora esistono buoni rimedi che consistono specialmente nell'usare una specie di siringa inserita in una penna e da iniettare: contiene adrenalina. È un modo per intervenire sull'urgente pressante, ma subito dopo occorre altro, cioè un intervento completo dei medici del pronto soccorso per ristabilizzare le condizioni del paziente. L'asma invece è diversa, non sempre è anche allergia anche se questa condizione riguarda il trenta per cento dei casi. La mancanza di fiato è provocata dalla chiusura progressiva dei bronchi da cui arriva la difficoltà respiratoria e il maggiore impegno dei muscoli respiratori. la reazione individuale è diversa a seconda dello stadio della malattia ma noi sappiamo che dobbiamo combattere la ostruzione dei bronchi per aprirli; il bronco può essere ridotto anche perché la parte si è ispessita, come accade ad esempio per l'acqua che contiene molto calcio. Gli anti-calcari che combattono i depositi calcari sugli elettrodomestici fanno la stessa cosa solo che nei bronchi dell'uomo predisposto c'è un deposito di cellule il quale deve essere combattuto quando c'è l'infiammazione. Ci sono i vaccini ma bisogno affrontare anche la persistenza di questo fenomeno che è cronico e accompagna il paziente per tutta la vita pur permettendogli una vita assolutamente normale o addirittura una vita sportiva anche ad alto livello. Tipico il caso di Miguel Indurain che ha vinto cinque Tour convivendo tranquillamente con l'asma.

GIAN PAOLO TREVISAN- Torniamo al discorso della dermatite atopica cioè ai casi delle dermatiti in soggetti predisposti, si va dalla dermatite all'asma, si comincia anche in giovane età, prima dei sette anni con una manifestazione che è da eczema alla fronte al capo o agli arti, poi con l'età la localizzazione va verso i piedi e le ginocchia ed in seguito se non guarisce ci può essere una versione respiratoria del caso. Nel sessanta per cento dei casi l'orticaria è difficile da capire, non sempre si tratta di allergia, ma ci sono altre cause come il freddo il caldo o l'esposizione al sole: il panorama è molto variegato ed è importante fare molte domane e capire attraverso le risposte verso quale spiegazione ci si può indirizzare per trovare la cura oltre che la diagnosi. Le situazioni davvero sono molto differenziate, a volte succede che i sintomi visibili di una orticaria spariscono lungo il percorso tra l'ingresso in ospedale e l'arrivo in reparto da noi.

GIOVANNI GUGOLE- Lo choc anafilattico richiede adrenalina anche endovenosa per l'urgenza dell'intervento, l'unica sostanza è questa perché le altre sostanze hanno bisogno di alcuni minuti e ritardano l'efficacia sui sintomi. Se il paziente ha una buona pressione e respira bene l'adrenalina si può fare a meno che non si tratti di un paziente cardiopatico. Diciamo che nel caso meno urgente si controlla la questione con farmaci meno aggressivi. Le orticarie sono espressione di un danno legato a istamina che avviene sulla pelle con una dispersione nella pelle di liquido come accade per la laringite e in altri punti critici: una tumefazione nella laringe può dare problemi gravi alla respirazione. L'orticaria semplice si cura in modo più semplice con farmaci che facciano il loro dovere nel giro di un'ora. Ci sono altre allergie come la sindrome sgombroide provocata da alimenti conservati, ad esempio il tonno in scatola: è sempre la istamina a provocare perché è come se il paziente ingerisse direttamente istamina.



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