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Sulla gestione dei fanghi derivanti dalla concia come giudica la realizzazione del gassificatore?
GENTILIN: «Con le condizioni attuali e con le tecnologie prospettate fino ad oggi siamo contrari. Il problema dei fanghi va risolto salvaguardando prima la salute dei cittadini, poi tutto il resto ... Il settore industriale arzignanese ha dimostrato negli anni di meritare tutta la nostra attenzione ma non deve cercare scorciatoie che qualcuna è disposta a concedere. Fin da bambino mi insegnavano che la via migliore quasi mai è la più semplice e breve, Arzignano deve credere in se stessa e nelle sue risorse che in passato le hanno sempre garantito la capacità di rinnovarsi e di essere un eccellenza nel mondo».
PERETTI: «Con Gentilin abbiamo perso anni, per l’incapacità e la mancanza di coraggio di prendere una decisione. La nostra posizione è invece una sola ed è chiara. Non si scherza quando sono in gioco 10 mila posti di lavoro e la salute dei cittadini. Questi due aspetti vanno difesi assieme. Va individuata una soluzione in tempi rapidi e per questo bisogna procedere subito con l’istituzione di una commissione medica e una tecnica per valutare l'impatto delle diverse soluzioni tecnologiche (tra quelle già individuate e nuove alternative). Il tutto coinvolgendo in maniera trasparente le Amministrazioni, gli enti interessati, i comitati e i cittadini. Questo è il mio impegno. Dopo anni in cui si è nascosta la testa sotto la sabbia, serve ora la volontà di risolvere il problema».
Quale futuro ritiene più consono per quello che diventerà l'ex ospedale Cazzavillan di Arzignano?
GENTILIN: «L’ospedale di Arzignano diventerà Cittadella della salute, polo oncologico e centro del volontariato cittadino. Cuore pulsante della comunità, accoglierà tutti i servizi sanitari territoriali. L'Ospedale di comunità di Arzignano sarà pensato per i nostri pazienti e i nostri malati: troveranno posto all’ospedale anche i servizi diagnostica e prevenzione, assistenza ai malati cronici e uffici. L'ospedale rimarrà pubblico e gestito dall'Ulss 5».
PERETTI: «Il nostro ospedale è diventato “ex” per scelta della Regione, nel silenzio dell’amministrazione Gentilin. Ora dobbiamo far sentire la nostra voce al tavolo delle decisioni. Per noi il Cazzavillan non solo deve essere un punto di riferimento dei servizi sociosanitari di base, ad esempio con l'ospedale di comunità e la medicina di gruppo, ma può diventare un centro oncologico d'eccellenza per la prevenzione, la cura e la riabilitazione. Un centro dal volto umano, a misura d'uomo, in grado di garantire la giusta dignità ai pazienti. Prioritario è poi che la qualità e l’accessibilità dei servizi ai cittadini vengano garantiti. Non possiamo correre il rischio che il Cazzavillan rimanga senza identità, un luogo di uffici e magazzini».
Oltre ai temi appena citati, quali saranno le altre tre priorità in caso di sua elezione a sindaco?
GENTILIN: «La nostre tre priorità sono le seguenti: 1. Salute e difesa dell'ambiente, quindi continuare nell'opera di controllo e tutela ambientale, evitando di mettere Acque del Chiampo in mano ad alcune lobby economiche. La salute dei cittadini è il bene primario. Se non viene garantita, Arzignano non costruirà un buon futuro. 2. Riduzione tasse per aumentare i posti di lavoro: intendiamo ridurre le tasse locali per i piccoli commercianti e gli artigiani. Favoriremo i lavori per le piccole imprese artigiane (piano casa, contrade annessi rustici) e i piccoli cantieri (elettricisti, pittori, giardinieri, fabbri...). Garantiremo il pagamento dei fornitori entro i 45 giorni. 3. Tenere i conti in ordine: è fondamentale mantenere il bilancio virtuoso senza sprechi, amministrando con l’accortezza del buon padre di famiglia. Per questo continueremo a ridurre i mutui comunali (84 già chiusi) lavorando per un ulteriore taglio delle spese dei dipendenti pubblici (10% già ridotto)».
PERETTI: «Le tre priorità sono: 1. il lavoro, con aiuti concreti a chi lo ha perso, il sostegno ai giovani che hanno idee e voglia di fare, la collaborazione a imprenditori, artigiani e commercianti, a partire da agevolazioni fiscali e una seria sburocratizzazione. 2. La famiglia, che va tutelata in questi tempi di difficoltà economiche. Raddoppieremo il fondo anticrisi, detasseremo le categorie più deboli, potenzieremo i servizi, con particolare attenzione alla scuola, ad esempio istituendo un doposcuola per aiutare le madri che lavorano. 3. L’ambiente: serve cambiare strada rispetto al passato. Le fragilità del nostro territorio sono sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo bloccare il consumo del suolo, favorendo le riqualificazioni; spingere sulla raccolta differenziata, anche per ridurre la tariffa ai cittadini; avviare un piano di manutenzione del territorio collinare; restituire importanza alle frazioni e puntare su una diversa mobilità, con meno traffico e più piste ciclabili, più marciapiedi e più trasporto pubblico. Che significa: meno inquinamento e più sicurezza».
nr. 21 anno XIX del 31 maggio 2014
