NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Tra scuola e carcere una collaborazione che cresce

L'iniziativa culturale sportiva e sociale porta la firma del CSI vicentino che sta lavorando con la collaborazione di tutte le componenti delle due parti ad un avvicinamento degli studenti della scuola superiore che partecipano ad alcune ore di confronto diretto con i detenuti

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Tra scuola e carcere una collaborazione che cresce

(g, ar.)- In realtà il mondo del carcere rappresenta una vera e propria realtà parallela che si chiama detenzione, privazione della libertà personale, ricerca di occupazione e quindi di riabilitazione quando il tempo della detenzione finisce e si ripropone il reinserimento dentro una società quasi per nulla preparata ovvero ben disposta ad affrontare queste tematiche. La consapevolezza che le posizioni del mondo esterno al carcere sono normalmente intonate alla più esplicita diffidenza porta a pensare che la missione sia del genere impossibile, inarrivabile per questioni culturali e anche antropologiche prima ancora che per le obiettive difficoltà in cui ci si imbatte specie in questo periodo di crisi quando si cerca un lavoro.

I problemi del carcere sono noti, a partire da quello del sovraffollamento. Qualsiasi istituto di pena fa registrare di questi tempi un rapporto perfino penoso tra disponibilità reale di posti letto e numeri della popolazione che li deve occupare. In Italia a fronte di una accertata capienza per circa 40mila persone detenute la popolazione carceraria assomma in realtà ad una cifra che è quasi doppia dal momento che oltrepassa le 74mila unità.

Questo è il problema dei problemi, il primo in assoluto. Dopo di che ci sono gli altri: la gestione della vita all'interno del carcere, l'occupazione del tempo che i detenuti trascorrono durante il loro periodo di pena, il grado di raggiungimento dell'obiettivo del recupero personale di ciascuno previsto dalla Costituzione ma fortemente dubitabile in queste condizioni, il recupero la riabilitazione e la preparazione all'uscita così come si presentano oggi, viziate in partenza da quella diffidenza della società verso chi ha commesso reati.

Tra scuola e carcere una collaborazione che cresce (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il lato scuro della medaglia è appunto questo, caratterizzato da non eccessive speranze di successo. Il lato chiaro è rappresentato dalla speranza che vadano a buon fine quelle poche iniziative che in assoluta controtendenza propongono una lettura diametralmente opposta della realtà carceraria e del modo di raccontarla a "quelli che stanno fuori", cioè al mondo che deve essere il destinatario obbligato dei messaggi specifici, i messaggi della speranza in un futuro misurato diversamente e quindi rivolto ad ottenere che la prospettiva reale dei rapporti cambi nella sostanza ed arrivi alla fine ad un risultato un po' meno deludente di quanto non si sia ottenuto finora.

Esiste insomma un altro modo per affrontare il problema, un modo alternativo che al posto del respingimento di principio e della diffidenza a tutto campo cerca di arrivare a qualcosa di veramente diverso. Ci sta provando il CSI di Vicenza che occupandosi di sport e di settore sociale in genere tenta un avvicinamento tra i ragazzi della scuola superiore e la realtà carceraria. Incontri sportivi e culturali, un confronto di vite diverse che è possibile mettere a confronto anche se l'impresa non è facilissima.

La formula adottata è quella di portare a contatto del carcere gruppi di studenti della scuola superiore rispettando una agenda particolarmente impegnativa che prevede incontri, confronti sportivi e culturali, colloqui specie con i detenuti più giovani, per un totale di alcune ore al giorno che potrebbero alla fine essere utili ad entrambe le parti chiamate a collaborare. Il CSI sta facendo appunto questo, ha lanciato la sua proposta da almeno tre anni ed ha ricevuto il consenso delle altre parti coinvolte, ognuna a rappresentare una fetta del mondo parallelo del carcere: dalle guardie di custodia agli insegnanti che quotidianamente svolgono il loro lavoro all'interno per estendere poi l'invito alle associazioni di volontariato. La disponibilità è stata immediata.

Ne abbiamo parlato a IN PIAZZA con GIORGIA CALEARI insegnante del Liceo Fogazzaro aderente al progetto Carcere/Scuola/Csi, ENRICO MASTELLA presidente del CSI e referente del progetto Carcere/Scuola/Csi, ANDREA NICOLIN ispettore della Polizia Penitenziaria del carcere di Vicenza e JIMMY PAJA che fa parte come operatore dell'associazione di volontariato Lembo del Mantello.



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