NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Itinerari della fede, Altopiano in vetrina

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Itinerari della fede, Altopiano in vetrina

Marino Finozzi, assessore regionale al turismo: «Previsto un lavoro di promozione per farli conoscere anche in Europa»

Marino_Finozzi (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Si tratta di un finanziamento strutturale che è stato progettato per promuovere gli itinerari della fede e per rendere questi percorsi più strutturati. E ora ci aspetta un lavoro di promozione per farli conoscere anche fuori dall'Italia». È quanto dice Marino Finozzi, assessore al turismo della Regione Veneto, sicuro che anche questo progetto darà ottimi risultati.

«Del lavoro di promozione - precisa Finozzi - è stata incaricata "Marca Treviso", a cui spetta il compito di fare da capofila. L'obiettivo è per conoscere questi itinerari ad appassionati sparsi per l'Italia, ma anche a livello europeo, penso soprattutto ad austriaci, tedeschi, francesi e anglosassoni. Sia chiaro siamo nel contesto di una vacanza breve, magari nell'ambito di un week-end lungo: l'Altopiano di Asiago, così come le altre località montane del Veneto, sono raggiungibili in un'ora o poco più dagli aeroporti di Verona e Venezia, dove c'è la possibilità di arrivare, soprattutto durante la stagione calda, con voli low cost compresi tra 100 e 150 euro andata e ritorno. L'intenzione sarebbe anche quella di proporre dei pacchetti pre-confezionati, magari con la visita alla cantina e con delle tappe enogastronomiche che rappresentano sempre un nostro asso nella manica».
«La Grande Rogazione di Asiago - aggiunge l'assessore regionale al turismo - è un evento molto tradizionale, a cui gli altopianesi sono molto legati e giustamente anche gelosi, perché nessuno come loro può viverlo con tale intensità. In quel sabato di maggio c'è tradizione, cultura, fede e storia, capace di stregare anche diversi turisti e "antenati" altopianesi che pur abitando in pianura salgono in quota per vivere quello che facevano nel secolo scorso i loro nonni, bisnonni e via dicendo. Con il vantaggio che poi questi tragitti possono essere percorsi anche in tutti gli altri mesi dell'anno».
In realtà gli itinerari di fede non riguardano solo, in terra vicentina, l'Altopiano dei Sette Comuni. «Un altro percorso di grande attrazione - conclude Marino Finozzi - è quello inserito nell'alta vallata dell'Astico e che da Arsiero raggiunge Madonna di Pinè, in Trentino. Ma non ci sono solamente i percorsi della fede: quello di Antonio Fogazzaro che sarà presentato in Camera di Commercio a Vicenza (proprio venerdì 20 giugno, ndr.) non è molto conosciuto ma ha un grande valore culturale e storico».

 

Roberto Rigoni, sindaco di Asiago: «Valorizzazione turistica del percorso, non della processione annuale della Rogazione»

Roberto_Rigoni. (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Soddisfatto per questo stanziamento regionale è sicuramente Roberto Rigoni, nuovo sindaco di Asiago, eletto da meno di un mese, che sin da quanto era bambino partecipa all'annuale processione della Grande Rogazione. Una tradizione a cui, compatibilmente con gli impegni professionali di avvocato, cerca di ripetere ogni anno nel mese di maggio.
«Il progetto è sicuramente importante - la posizione del primo cittadino di Asiago, che nell'ultimo quinquennio ha ricoperto il ruolo di vicesindaco e assessore al turismo - frutto di un lavoro attento della precedente amministrazione, che sono fiero di poter portare avanti. La considero un´iniziativa di alta valenza culturale e paesaggistica, intesa a valorizzare le tradizioni e la civiltà cristiana non solo degli asiaghesi ma anche degli altopianesi, da sempre molto legati alla loro storia e alle tradizioni locali. Il finanziamento regionale consentirà di mettere in evidenza gli aspetti più caratteristici, visto che il percorso sarà adeguatamente segnalato e dotato di punti informativi».
Lo stesso Rigoni tiene a precisare una differenza sostanziale tra itinerario ed evento della Rogazione. «La valorizzare turistica e con essa anche la promozione riguarda il percorso, non la processione annuale che si tiene una volta all'anno, nel mese di maggio. In altre parole riteniamo che non si arriverà ad una banalizzazione o mercificazione della Rogazione, che invece rimane un rito di pellegrinaggio profondamente intimo per gli asiaghesi».
Al sindaco di Asiago facciamo notare che da sempre alla Grande Rogazione partecipa un numero cospicuo di residenti nelle province venete, per buona parte possessori di seconde case in Altopiano, che salgono in quota appositamente per questo evento. «È assolutamente vero - conclude Roberto Rigoni - ma va sottolineato che coloro che vi partecipano lo fanno con grande fede e con quell'intimità necessaria per vivere in pieno una processione religiosa. La partecipazione alla Grande Rogazione è naturalmente libera, ma è necessario arrivare con lo spirito giusto».

 

Giancarlo Bortoli, storico altopianese: «Le prime rogazioni risalgono al 1400, ogni paese dei Sette Comuni vantava la sua»

Giancarlo_Bortoli. (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Con Giancarlo Bortoli, ex amministratore altopiano (è stato anche presidente della Comunità Montana 7 Comuni ed assessore ad Asiago), abbiamo cercato di capire le origini della Rogazione di Asiago, che è un cammino di fede ed una tradizione a cui l’Altopiano è molto legato che si ripete il giorno prima dell’Ascensione, quaranta giorni dopo la Pasqua. È chiamata anche giro del mondo, in quanto i 33 chilometri che si percorrono sono circolari e lambiscono i confini del comune di Asiago, che rappresenta “il mondo” degli asiaghesi. Molte guide indicano agli anni della peste, attorno al 1630, le sue origini. «In realtà - precisa Bortoli - alcuni documenti del 1400 parlano incidentalmente dello svolgimento delle rogazioni, quindi significa che il loro inizio risale almeno a quel periodo. L'altra cosa sicura è che ogni paese dell'Altopiano aveva la sua, a conferma che si trattava di una tradizione radicata a tutto il territorio. Per quanto riguarda il termine di Grande Rogazione ad Asiago, i testi storici spiegano che si trattava della terza e ultima in ordine di tempo, ma probabilmente il termine "grande" sta anche nel fatto che era anche quella più lunga, quindi quella che comprendeva un territorio molto vasto».
Secondo la maggiorparte dei libri antichi in origine la Rogazione aveva una funzione propiziatoria, veniva eseguita cioè per auspicio di un buon raccolto. Nel XVII secolo, a seguito di un’epidemia di peste, questa processione si trasformò invece in un rito di ringraziamento da parte della popolazione scampata alla pestilenza. «In realtà la Rogazione - precisa Bortoli - viene descritto come rito propiziatorio per il buon raccolto e per tenere lontano carestie e malattie. Per quanto riguarda la peste non è probabilmente un caso che la Grande Rogazione attraversi terreni e prati coltivati, ma nel tratto tra il Pennar e il Lazzaretto, si transiti per una selva, mai coltivata nella storia».
E sulle presenze dei "forestieri" alla Grande Rogazione di Asiago lo storico Bortoli spiega di «possedere una copia della Domenica del Corriere del 1901 in cui si racconta dell'arrivo di turisti dalla pianura, a conferma di un legame che non riguarda solo gli altopianesi».

 

nr. 24 anno XIX del 21 giugno 2014

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