NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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La Storia in una vita

Nel libro di Mariella Maistrello è descritta l’intera vita della maestra Maria, sua madre, una testimonianza di civiltà contadina che si snoda a cavallo tra il ventennio fascista e il faticoso dopoguerra

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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La Storia in una vita

La Storia in una vita (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Ancora una presentazione di autori vicentini alla Biblioteca La Vigna di Vicenza, che qualche settimana fa ha ospitato una serata di presentazione del libro La storia in una vita di Mariella Maistrello, di recente edito da Editrice Veneta di Vicenza e patrocinato dalla Biblioteca stessa per il suo valore di importante testimonianza di civiltà contadina. L'autrice, insegnante con la passione per lo scrivere, racconta in questo libro la storia di sua madre Maria, insegnante nelle scuole del Vicentino fino agli anni sessanta del secolo scorso. Il libro ripercorre, in un andirivieni tra il tempo che scorre e i ricordi che affiorano, l’intera vita della maestra Maria, dall'infanzia nella campagna vicentina di un secolo fa (ma potrebbe essere la preistoria, tanto diverso era quel mondo da quello di oggi) al giorno in cui la maestra e il parroco consigliano ai genitori di lasciarla studiare, al diploma, all'attività di insegnante, nella quale mette tutto il suo impegno e il suo amore. Sullo sfondo, l’epoca più difficile della nostra storia: il ventennio fascista, le leggi razziali, la seconda guerra mondiale e il faticoso dopoguerra. Il racconto si snoda vivace ed intenso, tra appassionate descrizioni dei luoghi e momenti d’azione quasi cinematografici. Maistrello riesce in modo mirabile non solo a raccontare fatti ma anche a spiegare i sentimenti: la sua narrazione è talmente coinvolgente che il lettore difficilmente, una volta iniziato a leggere, si stacca dalle pagine del volume.

Come scrive nella prefazione Mario Bagnara, presidente de La Vigna, per riscoprire il mondo contadino del ‘900, si possono seguire due vie: la prima, di valenza storico-scientifica, è costituita dalla ricca trattatistica che in questi ultimi decenni ha cercato di tramandare per iscritto quello che sembrava essere affidato solo alla trasmissione orale di testimoni sempre più a rischio di estinzione. Ma allo stesso obiettivo, in modo forse più coinvolgente e appassionante, può condurre anche qualche buon testo narrativo che, arricchito dalle emozioni autobiografiche dell’autore, riesce altrettanto bene a tramandare il ricordo ancor vivo di esperienze vissute personalmente o sentite raccontare da familiari attendibili. È la strada seguita da Mariella Maistrello in questa sua interessante opera prima in cui riesce a delineare un quadro organico di un vivace sessantennio del secolo scorso che comprende anche le due guerre mondiali, coinvolgendo quindi, nei riferimenti politici e militari, non solo l’Italia e l’Europa, ma indirettamente anche paesi d’oltreoceano.

La Storia in una vita (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)In primo piano dunque c'è Maria, esemplare e virtuosa insegnante elementare nata nel 1906 e morta nel 1966, io narrante che rivive attraverso le parole dell'autrice, sua amata figlia. Ma altrettanto protagonista è la società contadina con le sue difficoltà sociali, economiche e politiche, fotografate dapprima dal punto di vista di una modesta famiglia di mezzadri padovani di Facca di Cittadella, abitanti in una “vecchia casa lungo il Cioro, un fiumiciattolo innocuo nei momenti di magra, ma minaccioso quando si riempie di acque vorticose”, poi, nella seconda parte, da quello di alcune scuole elementari del territorio padovano e vicentino, in particolare di Grantortino in provincia di Padova e poi di Ospedaletto alle porte di Vicenza.

La forza per superare le dure prove quotidiane viene dai valori tradizionali: famiglia, scuola, solidarietà e fede, "l’antica roccia, baluardo contro il fiume che stava per rompere gli argini del cuore, che infondeva coraggio, dava forza, non so dove la trovasse". Il racconto porta alla luce i problemi del mondo contadino di quegli anni, i rapporti con i ricchi proprietari terrieri, il servizio militare e la deportazione, l’emigrazione. Su tutto lo stato economico di quell'ambiente, così diverso dalla realtà che oggi ci è familiare, perché "la povertà era tanta, come tanti erano i bambini in quelle famiglie di mezzadri che tiravano avanti pregando e mangiando polenta e latte, si respirava povertà, si viveva nella povertà". Ma nonostante la povertà ecco la provvidenza, altro elemento fondante del racconto e della vita del'autrice, che permetterà a Maria, privilegiata rispetto ai fratelli, di proseguire gli studi, valorizzando le sue spiccate doti personali che diverranno un bene collettivo nella sua missione educativa. Dopo aver terminato gli studi magistrali in cui ha saputo vincere i pregiudizi delle compagne di classe benestanti, Maria ce la fa e diventa a sua volta maestra, in un ideale e commovente abbraccio con quella sua maestra di un tempo che aveva creduto in lei esortandola a studiare.

Il tutto scorre con leggerezza, nonostante la trama sia infarcita degli echi di un'epoca che ben poco conservava di leggero. Eppure le parole semplici e misurate di Maistrello toccano il cuore per la loro umile e quasi riservata...., dipingendo un quadro al tempo stesso da "lessico familiare" e da più ampia epopea di un Veneto rurale del quale forse si sta perdendo traccia. Chiusa l'ultima pagina è quasi impossibile non solidarizzare con quei personaggi, reali, che sembrano usciti dalla penna di un romanziere se non fosse che sono esistiti davvero.

La Storia in una vita (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)



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