NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Adunata alpini, Vicenza ci riprova per il 2017?

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Adunata alpini, Vicenza ci riprova per il 2017?

Sebastiano Favero, presidente nazionale Ana: «Devo essere neutrale, ma Vicenza rimane un'importante realtà italiana»

Favero_Sebastiano (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«Nella mia posizione devo essere neutrale, ma posso dire che Vicenza rimane un'importante e prestigiosa realtà italiana, con tutti i titoli per ospitare un'adunata nazionale». A parlare è Sebastiano Favero, 66 anni, presidente dell'Associazione Nazionale Alpini, trevigiano di Possagno, laurea in ingegneria, libero professionista. Eletto alla massima carica nazionale il 19 maggio 2013, è iscritto all'Ana Montegrappa, quindi conosce molto bene la realtà bassanese e vicentina nel suo complesso.

«Da presidente nazionale - ribadisce il "numero uno" delle penne nere - non posso fare il tifo né agevolare nessuno, quindi non me la sento neanche di commentare la recente assegnazione dell'edizione 2016, assegnata ad Asti».

Doveroso chiedere al presidente nazionale se la città di Vicenza potrà presentare la propria candidatura per il 2017 o per il 2018, ossia altre due edizioni a tutti gli effetti inserite nell'ambito del centenario della Prima Guerra Mondiale. «È una decisione che spetta inizialmente a loro, ma poi c'è un altro passaggio fondamentale di cui l'Ana nazionale è assolutamente “super partes” e sul quale non ha nessuna competenza: ossia che la scelta di una città deve essere scelta nell'ambito del proprio raggruppamento, che per Vicenza è quella del Nord-Est, ossia veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, tutte regioni importanti che ambiscono ad ospitare adunate nazionali. So per certo che scelta di Vicenza era stata presa quasi all'unanimità, poi evidentemente sono avvenute altre motivazioni e ragionamenti. Per il futuro francamente non so che decisioni prenderanno, ma posso sbilanciarmi nel dire che per il 2017 e 2018, proprio alla luce della storia bellica italiana, quella del comprensorio Nord-Est sarà comunque una candidatura forte».

Scorrendo le possibili candidature, in ambito nordestino, per il 2017 potrebbero candidarsi Treviso o Vittorio Veneto e per il 2018 Trento, Gorizia o Vittorio Veneto. "Sono tutte illazioni – conclude il presidente nazionale - nel senso che non c'è nulla di concreto. L'unica ipotesi che in qualche modo potrebbe avere una logica potrebbe essere quella di Milano 2019, visto che un secolo prima l'Ana è stata fondata nel capoluogo lombarda. Ma anche qui nulla di deciso».

 

Luciano Cherobin, presidente Ana Vicenza: «Stiamo valutando la ricandidatura, incontro a breve con gli altri presidenti»

Luciano_Cherobin (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)La sconfitta è stata cocente, difficile da digerire. Ma soprattutto da capire. Dopo l'assegnazione dell'edizione 2016 dell'adunata nazionale alpini alla città di Asti, quando invece la (stra)favorita era Vicenza. Emblematiche le parole a caldo di Luciano Cherobin, presidente dell'Ana Vicenza, raccolte anche da Tva Vicenza, nel pomeriggio di sabato 6 settembre. Eccole: «Si era sempre pensato e anche detto che negli anni del centesimo anniversario della Grande Guerra i raduni nazionali degli alpini avrebbero dovuto essere ospitati nelle città e nelle province che all´epoca furono in prima linea o nelle immediate retrovie. A quanto pare non è più così, non c'è molto altro da dire».

A distanza di diversi giorni la sorpresa è rimasta tale. E anche la delusione, come traspare dal tono dimesso delle sue parole. Nelle sette pagine di intervento (leggibili nel sito dell'Ana di Vicenza) c'è una frase, in particolare, che aveva colpito. Era contenuta nella seconda delle cinque motivazioni: «Vicenza si propone per il 2016, e solo per questo anno, perché nel 1916 gli Italiani dimostrarono di sapersi riscattare contro un nemico che voleva punirli. La Strafexpedition era questo: una “spedizione punitiva” rivolta ad un popolo che voleva si compisse definitivamente l’Unità d’Italia. La capacità della nostra associazione è sempre stata quella di saper andare oltre la storia, di capire che determinati valori ed i conseguenti atteggiamenti si ripetono, sotto forme diverse, leggibili con chiavi diverse, ma sono sempre quelli».

Lasciata alle spalle la delusione (e la rabbia), c'è da capire adesso che cosa succederà. Nessuno, allo stato attuale, sembra intenzionato a "gettare la spugna", per usare un termine del pugilato. Ma lo stesso presidente non vuole neanche sbilanciarsi. «Ci troveremo a breve tra noi presidenti delle sezioni vicentine, perché come già sottolineato questa non era una candidatura solo di Vicenza, ma dell'intera provincia berica», confida Cherobin.

L'incontro ufficiale, con tutti i presidenti delle sezioni del Nordest riuniti, è previsto per il 18 ottobre a Bassano del Grappa, quindi il "vertice provinciale" si terrà prima, presumibilmente tra fine settembre e inizio ottobre. «Valuteremo l'eventuale ricandidatura, il punto all'ordine del giorno sarà solo questo. Ci guarderemo in faccia e decideremo tutti assieme, non mi sento di sbilanciarmi», conclude il presidente dell'Ana Vicenza.

 



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