NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Quando a Vicenza si disputava il palio

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Stefani

Ti sei sempre occupato di cultura in diverse forme e modi: come vedi oggi la vita culturale vicentina? Credi ci sia un risveglio, un'apertura che fino a qualche anno fa non c'era?

Stefani (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)"Un certo fermento c’è, e spesso più vivace che non in altre città. Ci sono giovani che hanno nuove idee, che propongono cose inedite, alle volte piuttosto interessanti. Quello che si potrebbe - e dovrebbe - migliorare è il coordinamento tra le varie attività, incentivando gli incroci tra esse. Mi spiego meglio: è raro che chi è appassionato, che so, di musica o di teatro, di letteratura o di cinema, di pittura o di sport, trovi tempo e voglia di frequentare anche gli altri territori, sia in veste di spettatore che come ‘praticante’. Però chiudersi nei propri circoli non fa mai bene. Quanto agli eventi di maggiore richiamo, è difficile disconoscere il ruolo di ‘calamita’ esercitato dalle mostre di Goldin per la rinascita della Basilica Palladiana, così come è difficile essere d’accordo con chi lo critica: scusate, ma vi fa proprio schifo trovarvi a tu per tu con un Van Gogh senza dover affrontare centinaia di chilometri? Dicono: è più business che arte. Embè? Se è business, lo è anche per la città, per le sue attività commerciali. Invece di prendersela con quello che funziona, i nostri soloni farebbero meglio a puntare il dito sulle vere magagne: è mai possibile che il punto di informazioni turistiche in Piazza dei Signori sia chiuso? E un foresto che cerca un ristorante in centro la domenica a mezzogiorno, quante scelte ha a disposizione? A me sembrano molto poche. Circa il resto, non mi entusiasma la recente programmazione dell’Olimpico, mentre al Comunale funziona il balletto, la prosa non direi. La Società del Quartetto fa sempre egregiamente il suo dovere nel campo della classica, il Festival Jazz si è ormai ritagliato il proprio spazio, mentre non accetto che per i grandi concerti rock ci si debba sempre spostare, come minimo a Padova. Nel campo del rock d’autor’, l’associazione cittadina che in questi ultimi anni ha proposto le cose più interessanti è Musica Intus: autentici e competenti appassionati che riescono a organizzare le proprie serate senza nulla chiedere all’ente pubblico. Un piccolo miracolo, che spero duri".

Stefani (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Hai scritto diversi libri: qual è a tuo avviso il futuro dell'editoria e quale il ruolo di piccole realtà provinciali come ad esempio Agorà di Dueville?

"Concordo con quello che dice proprio Graziano Ramina, editore e grafico di Agorà Factory: il futuro dei libri cartacei sarà sempre più nelle pubblicazioni di carattere locale, nelle produzioni di nicchia, di alta qualità: non solo per quanto riguarda i testi e le illustrazioni, ma anche nella cura tipografica, nella carta, nella rilegatura. Mentre la produzione corrente e ad alta tiratura, i romanzi di consumo e ‘alla moda’, saranno sempre più insidiati dall’e-book, dal libro digitale, che si scarica a minor prezzo. Questa sarebbe una buona ragione perché l’editoria ‘artigianale’ venisse anche aiutata, sorretta da qualche provvedimento. Il che, finora, non risulta. Ma possiamo illuderci che un giorno accadrà?".

 

Stefani (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Walter Stefani, classe 1923, ragioniere e segretario comunale, ha pubblicato su “Il Giornale di Vicenza” oltre mille articoli rievocativi di eventi, personaggi e tradizioni cittadine. Ha iniziato la sua attività storico-memorialistica nel 1958, curando il numero unico per il Centenario della Società Generale di Mutuo Soccorso. Ha pubblicato numerosi libri dedicati alla sua città, sia come singolo autore che come coautore o curatore di saggi contenuti in raccolte. Antonio Stefani è nato nel 1954 a Vicenza, dove vive e lavora. Giornalista, critico, saggista e narratore estemporaneo. Da anni scrive per il Giornale di Vicenza, oltre che per riviste di teatro e musica rock, e dirige il settimanale Fare Impresa della Confartigianato. È autore, tra l'altro, di alcuni libri dedicati alla città di Vicenza. Ha tradotto in dialetto veneto i blues di Robert Johnson.

Agorà è un'associazione culturale nata a Dueville nel 1991 con la volontà di dare voce e rilievo a una tradizione vicentina intesa come valore aggiunto sia nel campo culturale che storico-ambientale. Per lasciare tracce di questo lavoro, nel 1992 è nato il marchio editoriale dell'associazione, perché rimanga viva la strada della memoria, finora disseminata da più di 150 pubblicazioni di autori, quasi tutti vicentini.

 

nr. 33 anno XIX del 27 settembre 2014

Stefani (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

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