I DUE CODICI DI FTV- Diciamo che il collaudo c'è stato ed è nettamente positivo. Romano Leonardi, presidente delle Ferrotranvie Vicentine, dice che l'azienda ha praticamente risolto questo problema con un collegamento diretto con la Polizia che sta dando frutti: "È positiva l'idea di piazzare davanti agli autisti i due pulsanti che corrispondono ad altrettanti codici di allarme: uno per far intervenire i controllori nel caso di persone senza biglietto, l'altro per chiamare direttamente le forze dell'ordine. L'impulso arriva alla nostra sala operativa che provvede di conseguenza a seconda della necessità. In questo modo si riesce a intervenire dappertutto in provincia nonostante l'ampiezza della nostra rete e abbiamo visto che il risultato è nettamente positivo perché si arriva sul posto e si risolve il problema. Con la Questura abbiamo avuto alcuni incontri informativi e formativi, si è parlato di tutto a cominciare dall'organizzazione per arrivare fino al supporto che le forze dell'ordine possono darci, a noi dell'azienda e ai passeggeri che chiedono solo di viaggiare tranquilli. Si tratta di episodi a quanto pare isolati, non coordinati almeno apparentemente, ma l'unica cosa che si può fare è intervenire sul tatto, mentre assolutamente non è proprio possibile prevenirlo".
I SINDACATI CONFERMANO, PERÒ...- Dalla parte dei sindacati l'atteggiamento è a questo punto di attesa anche se parzialmente soddisfatto. Posto che la CISL si definisce già abbastanza convinta dai provvedimenti adottati dalle aziende, mentre la CGIL parla più di una situazione da risolvere a breve con fatti apparentemente indipendenti dall'attuale assetto delle aziende e legati invece a quel che sarà il trasporto pubblico una volta che ci sarà funzionante la nuova amministrazione provinciale, rimane il fatto che nessuno può ignorare un altro aspetto di queste violenze ormai così frequenti, l'aspetto legato alla tensione sociale dentro cui si stanno sviluppando tutti i rapporti attuali tra le persone, quale che sia la loro provenienza. Massimo D'Angelo (CGIL) dice ad esempio che la situazione di crisi favorisce punte preoccupanti di questo genere: "Domandiamoci chi è il cliente tipo dei nostri mezzi, studenti e lavoratori a parte. Nelle ore non di punta i bus trasportano qualsiasi tipo di persona che al suo attivo non ha di sicuro un gran conto in banca, si tratta di gente in difficoltà che magari al culmine della tensione per la propria posizione individuale nella vita o nel lavoro, non sa fare di meglio che reagire con la violenza più gratuita ad un richiamo anche innocuo e scontato come comportarsi correttamente e pagare regolarmente il biglietto. Tutto ciò è dimostrato dal fatto che la questione dell'intervento dei controllori o delle forze dell'ordine non è più provocato solo dalla contravvenzione per il non pagamento del biglietto, ma invece da altri fatti, come quello di San Vitale, ultimo della serie, in cui si scatena una reazione del tutto gratuita rispetto ad una esigenza elementare, qualcosa che sembra aver a che fare alcune volte con la decisa volontà di prendersela con qualsiasi cosa che rappresenti le istituzioni, quali che siano, magari dando questo ruolo colpevole anche ad un semplice bus che sta facendo nient'altro che il proprio dovere quotidiano di ridurre le distanze trasportando la gente. Questo succede secondo noi anche perché occorre ripristinare un certo equilibrio che non c'è più tra settore del controllo sui bus e numero di mezzi in circolazione. Noi della CGIL trasporto avevamo dichiarato lo stato di agitazione dopo gli ultimi episodi che avevano messo in pericolo autisti e passeggeri e intendevamo arrivare allo sciopero. Abbiamo per ora rinunciato perché si è visto che le misure adottate per la richiesta di aiuto e l'intervento successivo stanno funzionando. Resta il fatto che tra le nostre richieste all'azienda c'è anche il rimpinguamento del settore controlleria: servono almeno sette od otto persone in più per far fronte ad un confronto con le situazioni di emergenza che altrimenti continueranno a vedere il nostro personale in grande difficoltà. Siamo anche in una situazione di transizione perché nessuno al momento sa come andrà a finire la questione del trasporto pubblico, affidato a chi e con quali particolare contrattuali, visto che in breve si formerà la nuova Provincia, il che vorrà dire presumo creare una azienda unificata tra AIM e FTV con tutta una serie di sviluppi al momento non propriamente prevedibili".
C'È ANCHE IL DISAGIO SOCIALE- Anche la CISL ragiona più o meno in questi termini pur dichiarando senza mezzi termini soddisfazione per i risultati che si stanno ottenendo con la nuova tecnologia dell'allarme a bordo. Luca Tommasin (CISL) dice che il doppio pulsante sta funzionando e su questo non c'è dubbio: "Ce l'ha dimostrato l'episodio particolarmente grave di San Vitale. I carabinieri di Montecchio Maggiore hanno potuto intervenire tempestivamente, pochissimi minuti dopo lo scatenarsi della violenza tra il tunisino e un paio di viaggiatori, bloccarlo e chiudere quindi l'episodio, il che dimostra che la strada da seguire è sicuramente questa. Sono molto utili gli incontri in Questura e naturalmente meritano tutta l'attenzione delle aziende e degli autisti e dei controllori perché si tratta di incontri anche formativi: tutti debbono sapere come agire nella legalità e rispettarla fino in fondo anche in presenza di forti provocazioni. L'autista e il controllore hanno un ruolo che sanno svolgere molto bene, che conoscano i limiti di un uscire eventualmente da questi binari della loro professionalità è molto utile perché il compito di arrivare poi alle successive conseguenze di un fatto di violenza non riguarda loro ma le forze dell'ordine. Rimane il fatto che questo succedersi di episodi non si può non considerare legato al particolare stato di disagio sociale nel quale ci troviamo tutti e naturalmente non aiuterà nessuno il progetto del governo di apportare altri tagli al settore del trasporto pubblico. Questi atti di violenza sono il frutto dell'azione di pochi scriteriati, una specie di nicchia piccola piccola che però può creare allarme e disagio a tutti gli altri che salgono su un bus per andare a destinazione senza inconvenienti. Se ancora una volta si arriverà al calo dei finanziamenti di questo settore è chiaro che le conseguenze saranno in futuro ancora più visibili, perché ci sarà meno personale e meno attenzione delle aziende nel progettare i termini che debbono caratterizzare questo importante servizio. Si può quanto si vuole essere attenti alla gestione da parte delle aziende, ma se le entrate sono sempre più povere sfido chiunque a far quadrare i conti con le vere necessità che l'utenza ci sottopone".
CITTÀ MENO IN ALLARME, MA...- Se il problema di dimensione della rete di servizio è fortemente accentuata per le FTV, non lo è altrettanto per le AIM che lavorano dentro un perimetro molto più ridotto ed hanno quindi a che fare con dimensioni territoriali maggiormente abbordabili. Il settore Mobilità di AIM non nasconde la soddisfazione intanto per quanto la novità tecnologica applicata ai mezzi per la chiamata di emergenza ha dimostrato di poter costituire: "È veramente una buona soluzione perché permette l'intervento del personale in pochi minuti dappertutto. I controllori sono in servizio in tutta la rete e il nostro collegamento con i vigili urbani fa sì che alla chiamata si riesca a rispondere rapidissimamente, entro pochi minuti. Il che non toglie che il problema esista e che gli episodi si ripetano anche per noi quasi quotidianamente. La differenza sta forse nel fatto che per noi sono più frequenti le chiamate per mancanza di biglietto, ma anche sul resto non si può escludere niente. Crediamo che saranno molto utili i corsi che il nostro personale andrà a fare in Questura come attualizzazione dei problemi e anche come formazione perché è utile sapere anche quali sono i limiti entro cui si deve muovere il controllore senza debordare su un terreno che riguarda invece le forze dell'ordine. Il primo giudizio comunque, quello che riguarda l'adozione della tecnologia per la chiamata di soccorso, è assolutamente positivo".
nr. 35 anno XIX dell'11 ottobre 2014