NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Dalla Poltrona alla Prima Maratona

Quasi incredibile la metamorfosi che un metodo di allenamento dolce, progressivo e senza forzature riesce a produrre anche sul più pigro dei sedentari - Beninteso: basta averne voglia e cominciare, dopo di che si arriva nel giro di cinque/sei mesi alla condizione - Un gruppo di venti si sta allenando per partecipare a Trieste in maggio

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Dalla Poltrona alla Prima Maratona

(g. ar.)- A Monaco di Baviera nel 1972, l'Olimpiade che purtroppo si ricorda principalmente per l'orrenda strage di atleti israeliani ad opera di terroristi palestinesi, la maratona fu vinta da Jack Shorter, squadra americana, compagno di avventura di Jeff Galloway che faceva parte della stessa rappresentativa. Se Galloway non riuscì a vincere quell'oro in compenso diventò negli anni successivi molto più famoso di Shorter. Il fatto è che l'esperienza atletica al massimo dell'intensità di competizione ha avuto il potere di ispirare Galloway uno sviluppo molto interessante sul come poter conciliare la fatica della corsa al rasserenamento del recupero fisico e quindi, se non della "non fatica", certo di una capacità del tutto singolare pure nascosta nelle nostre fibre muscolari, ma molto meno leggibile: è possibile adattare la progressività dello sforzo e l'alternanza delle intensità anche a chi non è nato con la vocazione della corsa. Dopo la sua esperienza di Monaco, dove si presentò all'età di 27 anni, Galloway ha percorso un cammino verso la migliore conoscenza di altri metodi di allenamento che l'ha portato alla fine a scrivere “Marathon!”, il più famoso libro sulla corsa fino ad ora pubblicato. A questo suo libro ne sono seguiti tanti altri. Galloway scrive già da anni anche per Runner’s World, la rivista della corsa più letta al mondo. La missione della sua vita, racconta, è aiutare le persone a godere della corsa e lo dimostra il fatto che la maggior parte delle persone  che iniziano a correre "diventano  più ottimiste e reagiscono con maggiore prontezza alle sfide e alle occasioni della vita".

Dalla Poltrona alla Prima Maratona (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)MARATONETI A VICENZA- Matteo Mastrovita ha letto il libro di Galloway, è andato a trovarlo negli USA durante un viaggio di studio, e alla fine è tornato pronto a cominciare quel tipo di lavoro: è diventato molto presto un convinto discepolo del sistema Galloway e con la formula "dalla poltrona alla Maratona" ha dimostrato e continua a farlo che quel tipo di allenamento applicato su chiunque abbia voglia di provarci raggiunge un risultato sicuro: si può partecipare a una Maratona. Ora anche a Vicenza ci sono maratoneti pronti a partecipare: dopo Venezia e Verona, in maggio c'è l'appuntamento di Trieste ed è per quello che i gruppi hanno già cominciato ad allenarsi. È davvero una specie di ritorno alle origini, dato che l’uomo da sempre era abituato a spostarsi e a coprire lunghe distanze per sopravvivere. L'invenzione dei mezzi di trasporto non ha impedito che ciascuno di noi abbia comunque ereditato un organismo progettato per compiere a forza di gambe anche le più grandi distanze. Correre senza interruzioni, tuttavia, può spingerci rapidamente oltre le possibilità dei muscoli delle gambe: alternando sin dall’inizio la corsa con la camminata torniamo a quel genere di esercizio fisico che condusse i nostri antenati attraverso i continenti, superando deserti e catene montuose. Non importa affatto il tempo di percorrenza di questi 42 chilometri: "Chi si avvicina a questo tipo di allenamento, spiega Matteo Mastrovita, non si mette affatto in concorrenza con i mostri da 2ore e 2minuti e neppure con gli altri che stanno sempre al di sotto dei 3ore o 3ore e mezzo: nel caso del metodo Galloway si impara a pensare alla distanza come ad una entità progressiva a cui si è sicuri di poter arrivare, quale che sia il tempo. Tutto questo è dimostrato dal fatto che tutti i gruppi che sono riuscito a portare ad una Maratona hanno corso assieme e sono arrivati assieme". Una verifica insomma della bontà del metodo che proprio grazie a questo andare al traguardo tenendosi per mano dimostra la sua consistenza.

IL RITORNO ALLE ORIGINI- La corsa alla portata di tutti come mezzo per vivere meglio, è una vera forza contagiosa che il Running sa trasmettere a chi vi si avvicina anche per la prima volta. L'importante è che il primo impatto sia secondo ragionevolezza, altrimenti la fatica spaventa e allontana. Dice ancora Matteo Mastrovita che "la corsa è uno sport estremamente democratico, con un po’ di buona volontà tutti posso provare a  correre. Si inizia per i motivi più vari come perdere peso, tenersi in forma, seguire un gruppo di amici, rilassarsi, portare a spasso il cane, mettersi alla prova gettandosi in una sfida personale. La corsa ti mette le ali ai piedi e ti può “far volare” perché grazie ad essa ti sentirai bene sia fisicamente che mentalmente. La corsa non discrimina su chi sei, come sei e cosa fai.  Non ci sono età per cominciare a muoversi, per cominciare a correre, si può iniziare da bambini ma si può iniziare anche quando si è pensionati. La corsa è contagiosa, la sua semplicità unita ai rapidi benefici la rendono una delle attività fisiche più complete e soddisfacenti per ogni categoria di persone". Curioso, ma molto efficace l'accostamento tutto psicologico che mette in parallelo la corsa con la... gola. Mastrovita: "Correre è un piacere assomiglia un po’ alla cioccolata, solo che non ingrassa, anzi. Ci aiuta a produrre endorfine e, proprio come la cioccolata, possiede effetti antidepressivi. Inoltre più correte, più correreste. Più mangiate cioccolatini, più ne mangereste. Ma c’è un “però”: a differenza della cioccolata, la corsa potrebbe non gratificarvi affatto appena l’assaggiate. Certi giorni iniziare un allenamento e fare running può pesarvi molto: il bello ed il buono incominciate a gustarlo dopo un po’ che correte".

Dalla Poltrona alla Prima Maratona (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)PUOI FARLO ANCHE TU- Nasce così la formula che sta raccogliendo attorno all'iniziativa di Mastrovita decine di persone. Più di cinquanta si sono già alternati nelle due maratone che hanno segnato l'avvio dei corsi, altri ancora stanno lavorando per arrivare a maggio a Trieste nella migliore condizione possibile avendo vinto prima di tutto il problema dell'impatto con la corsa, affrontata per la prima volta. Accade così che l'originale "You can do this" di Galloway si trasforma in un più familiare e abbordabile "sì, puoi farlo anche tu" riletto da Mastrovita: "La realtà dice più o meno che tutti ci ritroviamo con un’abbondante provvista di speranze, capacità e attese, e dice anche che molti di noi attraversano la propria vita senza mai riuscire a scoprire come superare un certo tipo di ostacoli e quindi senza conoscere la soddisfazione che si ha nel venirne a capo. Con determinazione, pazienza e perseveranza chiunque può trasformarsi in un runner, e conseguire una vita più salutare e produttiva. Questo spiega in poche parole Galloway indicando l'ingrediente principale della sua formula per passare dalla poltrona alla maratona in quello che chiama Run/Walk/Run vale a dire la progressività dell'approccio alla corsa che si affida fin dal primo momento all’alternanza corsa-passo-corsa.  Tale metodo riduce sensibilmente i tempi di recupero degli allenamenti e consente di aumentare rapidamente la distanza massima percorsa senza sottoporre il fisico a un livello di stress eccessivo. La presenza dei tratti riservati al passo, cioè al camminare, rappresenta una notevole spinta psicologica per chi segue l'allenamento in quanto permette di dividere in tanti segmenti gestibili le distanze che a poco a poco diventano sempre più lunghe. La prova l'abbiamo sotto gli occhi ogni volta che ricominciamo con un gruppo che parte e si allena per la prima volta. Il progresso è evidente...".



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