NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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La scure dei tagli si abbatte sulle Iat

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La scure dei tagli si abbatte sulle Iat

Roberto Rigoni, sindaco di Asiago:

«Questo ufficio è un'istituzione e un servizio

che dura da 80 anni: a nessuno permetteremo di chiuderlo»

La scure dei tagli si abbatte sulle Iat (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«Per Asiago e per l'intero Altopiano questo ufficio rappresenta un'istituzione, oltre che un servizio indispensabile, che dura da almeno 80 anni. Nessuno si potrà permettere di chiuderlo: né prima, né adesso, né mai». Sono parole dure quelle che esprime Roberto Rigoni, sindaco di Asiago, che con toni accesi esprime tutta la sua rabbia e il suo disappunto per i tagli che anche nel Vicentino rischiano di abbattersi sugli sportelli Iat.

La scure dei tagli si abbatte sulle Iat (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«Siamo di fronte - tuona il primo cittadino asiaghese - ad una situazione paradossale, grottesca e assurda nello stesso tempo. Più che importante si tratta di un punto di riferimento assolutamente indispensabile per turisti e villeggianti, come presumo lo sia per altre città e località venete quali Venezia, Verona, Cortina d'Ampezzo e Jesolo. Anche grazie a questo sportello in Altopiano è cresciuto e si è fidelizzato nei decenni il turismo, che nel nostro comprensorio garantisce metà delle presenze complessive dell'intera provincia berica, senza dimenticare che Asiago rimane una delle località montane "top" a livello nazionale. Nel contempo ho sentito in questi giorni che verranno aperte a Thiene, Schio e in altre località della Pedemontana altre simili, dove in realtà il turismo, inteso nel vero senso della parola, non esiste per nulla».

«In queste settimane - tiene poi a precisare Rigoni - sono in contatto sia con la Regione Veneto, che ha garantito il servizio sino al 30 settembre 2015, che con la Provincia di Vicenza: il presidente Achille Variati, mi ha spiegato chiaramente che all'ente di Palazzo Nievo verranno tolte le competenze relative alla funzione turistica, ma nello stesso tempo mi ha dato garanzie per quanto di competenza». A preoccupare il primo cittadino asiaghese è il (ventilato) rischio di uno spostamento del personale. A tal proposito precisa che «le quattro addette dello Iat di Asiago, due a tempo pieno e due con un impegno part-time, tutte altopianesi e capaci di parlare le lingue straniere, sono dipendenti della Provincia: quindi in un'ottica di mobilità potrebbero essere spostate a Vicenza ad occuparsi di pesca, di cave e di scuola, cioè di settori che non hanno mai seguito. E da parte nostra saremmo costretti a rimpiazzarle con personale che comunque vada non avrebbe nemmeno lontanamente la stessa professionalità. Aggiungere anche da noi la tassa di soggiorno per coprire questi costi? Non ci pensiamo minimamente, eventualmente un giorno verrà fatto questo passo per garantire ulteriore risorse non per pagare stipendi».  

 

Giovanni Ceola, sindaco di Recoaro Terme:

«Il nostro ufficio Iat non viene smantellato,

troveremo una soluzione per la riapertura»

La scure dei tagli si abbatte sulle Iat (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Anche a Recoaro la notizia non è stata accolta bene. E nonostante l'annuncio della chiusura dello sportello Iat a Recoaro, con le due operatrici che saranno messe in cassa integrazione a zero ore, il sindaco Giovanni Ceola rilancia la sfida. «Non intendiamo arrenderci - il "grido di battaglia" del primo cittadino recoarese - il Comune vuole dare continuità al servizio, che è fondamentale per una realtà come la nostra che vive di questo settore. Proseguiremo nel darci da fare, affinché lo Iat torni in attività non solo per un fatto storico, visto che l'ufficio di informazione e accoglienza turistica è da decenni un punto di riferimento, ma anche per un aspetto puramente economico visto che rappresenta l'unico punto informazioni».

La scure dei tagli si abbatte sulle Iat (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«Il nostro ufficio Iat non viene smantellato - la sfida del sindaco Ceola - quindi continuerà ad essere ospitato nei locali comunali all´interno del centro culturale "Neri Pozza", in cui si trova anche la biblioteca civica. In tal senso ci siamo già mossi nelle sedi competenti, sia con la Provincia di Vicenza e la Regione Veneto per capire come potranno aiutarci per coprire le spese con lo scopo di garantire il servizio: in particolare non speriamo che da Venezia arrivi qualche segnale positivo. Non va poi dimenticato che il nostro è tutto a tutti gli effetti un comune in quota, quindi dovrebbe beneficiare delle agevolazioni previste per i comuni montani».

A preoccupare maggiormente il sindaco di Recoaro sono le cifre consistenti in grado di garantire il servizio. «Per Recoaro si è parlato di una spesa di 82 mila euro, ma in realtà se ci basiamo sui costi di gestione relativi al 2014 vanno aggiunti circa 20 mila euro stanziati dal Comune per ulteriori costi del personale e poco meno di 10 mila euro per quanto riguarda la spesa relativa all'affitto a carico dello stesso Comune. Alla fine, considerando tutte le voci, i costi arrivano a 110 mila euro all'anno, improponibili per la nostra amministrazione. Da parte nostra c'è anche l'apertura magari per una possibile riduzione degli orari o dei periodi, ma il servizio deve essere comunque continuato e non limitati a pochi mesi all'anno. Da parte nostra l'intenzione non è quella di soluzioni tampone, ma di una struttura che abbia continuità nel tempo e per farlo è necessario recuperare risorse. E in questo senso l'ipotesi della Ogd, l'organizzazione di gestione della destinazione, è sicuramente la soluzione migliore».



nr. 01 anno XX del 10 gennaio 2015

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