NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Riforma Pac, per l'agricoltura aiuti in arrivo

La nuova normativa 2014-2020 della Politica Agricola Comune nei prossimi sette anni destinerà all'Italia 52 miliardi di euro, dei quali 3,5 al Veneto. Ne abbiamo parlato con gli addetti ai lavori: ecco i loro auspici

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Riforma Pac, per l'agricoltura aiuti in arrivo

(C.R.) La riforma della Pac, acronimo che sta per Politica Agricola Comune, è in rampa di lancio. O meglio, avrebbe dovuto già partire lo scorso anno - lo dice l'intervallo 2014-2020 - ma entrerà ufficialmente in vigore nella seconda metà di questo mese di gennaio. Numerose le novità: dal quadro finanziario ai due pilastri normativi (pagamenti diretti e sviluppo rurale) su cui questa importante politica europea poggia, dalle misure “verdi” a quelle per i giovani e l’innovazione delle aziende agricole. In breve, si tratta di uno strumento politico e finanziario, peraltro abbastanza complesso, con il quale non solo il mondo agricolo ma l’intero territorio rurale e la collettività dovranno fare i conti nei prossimi sette anni: per l’Italia prevista l’assegnazione di 52 miliardi di euro, dei quali 3,5 al Veneto. Ne abbiamo parlato con gli addetti ai lavori: ecco i loro auspici.

 

Renzo Michieletto, sportello Europe Direct di Veneto Agricoltura: «La grande novità della Pac 2014-2020 è lo "spacchettamento" dei contributi»

A presentarci la riforma della Pac 2014-2020 è Renzo Michieletto, referente dello sportello Europe Direct di Veneto Agricoltura, oltre che responsabile, assieme a Mimmo Vita, del Settore Ufficio stampa e comunicazione dello stesso ente, che rappresenta una "costola" della Regione Veneto.

Riforma Pac, per l'agricoltura aiuti in arrivo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«La grande novità della nuova Politica Agricola Comune - spiega Michieletto, che ha il compito di relatore in occasione di presentazioni, tavole rotonde e incontri nelle scuole - sta nello "spacchettamento" dei contributi che non saranno più legati ad un solo fattore, ma ad una pluralità di voci, che riguardano, oltre al pagamento stesso, anche l'aspetto, pari al 30%, del cosiddetto "greening", ossia l'applicazione verde della riforma e altre suddivisioni, legati in percentuale ai giovani agricoltori, a chi si occupa di rispetto ambientale e altro ancora».

La riforma della Pac sta per essere svelata ufficialmente. È infatti ormai questione di giorni: lunedì 19 gennaio verrà infatti presentato il nuovo Quaderno, il 16° della collana editoriale curata dallo sportello “Europe Direct Veneto”, incentrato completamento su questo argomento. «Sulla base dei provvedimenti finali adottati a livello europeo e nazionale - precisa Michieletto - abbiamo approfondito i contenuti della nuova politica agricola europea, con l’auspicio di riuscire a portare un ulteriore contributo alla

comprensione dei tanti e complessi meccanismi legati all’applicazione in Italia della stessa Pac. Agli agricoltori e operatori del mondo agricolo, con questa pubblicazione, proponiamo uno strumento divulgativo, ma allo stesso tempo assolutamente tecnico, utile per potersi destreggiare tra le tante novità della nuova normativa. Tra queste il nuovo regime dei pagamenti diretti, asse portante della politica agricola europea, al quale gli agricoltori dovranno sottostare almeno fino al 2020».

Oltre alla Pac 2014-2020, c'è un'altra novità, in grado di rappresentare una vera e propria rivoluzione soprattutto nel settore agricolo: stiamo parlando del Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP), il partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti, che rappresenta un accordo commerciale di libero scambio in corso di negoziato tra l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America. «È un tema importantissimo - conclude Michieletto - visto che l’obiettivo è quello di integrare i due mercati, riducendo i dazi doganali: se si arriverà a questo per le nostre aziende, basti pensare a quelle che esportano vino negli Usa, potrebbe aprirsi scenari notevoli».

 

Martino Cerantola, presidente Coldiretti Vicenza: «Negli aiuti verranno coinvolte le micro-aziende, anche quelle composte da due coniugi»

Buoni auspici in vista del "via libera" della Politica Agricola Comune arrivano da Martino Cerantola, presidente della Coldiretti della provincia di Vicenza, che pur non sbilanciandosi troppo, esprime un cauto ottimismo.

Riforma Pac, per l'agricoltura aiuti in arrivo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Sicuramente ora siamo più sereni e tranquilli - precisa Cerantola - da come era stata impostata la prima bozza, l'Italia ne avrebbe patito negativamente rispetto agli altri Stati europei, in quanto venivano praticamente escluse, o comunque messe in secondo piano, coltivazioni come vigneti, ciliegi e olivi, che invece sono caratteristici del nostro Paese e anche della provincia berica. Proprio i ricorsi, le osservazioni e le contestazioni, che hanno visto coinvolte in prima linea anche le associazioni di categoria, tra cui la Coldiretti, ha portato alle modifiche che complessivamente ci soddisfa. Tuttavia è ancora presto per esprimere un giudizio definitivo; dalla seconda metà di gennaio verranno fissati i titoli, poi la speranza è che l'iter possa finalmente prendere il via. Si parte con un anno di ritardo, ma nel 2017 è prevista una revisione a medio termine, con la conclusione che potrebbe posticiparsi al 2021».

«Un altro aspetto abbastanza positivo - aggiunge il presidente della Coldiretti Vicenza - sta nel fatto che dei contributi potranno usufruire anche le micro-aziende, anche quelle composte, tanto per fare un esempio da due coniugi, che magari con un piccolo appezzamento di terreno, decidono di avviare qualche attività. Questa attenzione ai piccoli agricoltori va letta con l’obiettivo di tutela del territorio: perché saranno anche queste persone a tenere pulite campagne, colline e pendici montane. Peraltro questa non è che un’indicazione nuova di zecca, ma riprende un disegno già iniziato da tempo».

«In definitiva - conclude Cerantola - gli aiuti riguarderanno due grandi settori: per chi vive di agricoltura, allevamento o coltivazione e per chi, non svolgendo la professione, lo fa per hobby e passione, ma contribuisce a migliorare l'ambiente».



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