NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Quel Duomo che ancora nasconde tanti segreti

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Quel Duomo che ancora nasconde tanti segreti

Quel Duomo che ancora nasconde tanti segreti (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)IL PROGETTO RIPESCATO- La storia della marcia di avvicinamento alla situazione di oggi passa anche attraverso anni in cui ci si è letteralmente dimenticati dell'esistenza di questa area della quale peraltro si conosceva almeno la forte potenzialità storica e artistica. Gli anni 70 sono stati il momento meno allegro da questo punto di vista, ma alla fine ha prevalso la memoria, la buona memoria delle cose antiche che non vanno chiuse in cantina. È così che si è arrivati agli anni dell'approfondimento e poi dei lavori che hanno libera l'area archeologica riportandola alla disponibilità della gente: "Debbo dire che a questo proposito, anche nei momenti meno brillanti, la memoria dei vicentini non è mai venuta meno, tutti sapevano che sotto il Duomo c'era un tesoro e che questo tesoro andava riportato alla luce. Ci ha pensato, come dicevo, il paziente lavoro della sovrintendenza archeologica di Padova che ha svolto il suo compito prezioso in modo ineccepibile assecondata soprattutto nella parte finale dell'operazione dall'intervento della Cassa di Risparmio. Questo forte appoggio della Fondazione ha permesso di arrivare alla conclusione dei lavori, senza, non ci saremmo riusciti. È così che l'area è stata offerta ad una accessibilità completa e interessantissima, anche per gli studiosi. Qualcosa da fare ancora c'è, nel senso che occorreranno altri soldi per arrivare all'accessibilità totale, come si intende parlando ad esempio di disabili. Purtroppo per ora non c'è niente che possiamo fare di più, perché i soldi ci mancano. Nel progetto a questo proposito c'è l'eliminazione della barriere architettoniche e l'installazione di un ascensore, cose che risolveranno definitivamente anche l'ultimo problema. Per ora però non possiamo pensare a questo aspetto: dobbiamo accontentarci di avere ottenuto quel che vediamo ora ed è già davvero molto".

UNA COLLABORAZIONE A TRE- Non si chiude qui la questione dell'area archeologica. C'è da considerare anche l'onere da affrontare per la gestione. È chiaro che il lavoro messo in campo da Museo Diocesano, Diocesi e sovrintendenza archeologica di Padova ha dato un frutto di grande valore e purtuttavia dovrà continuare perché da gestire e proteggere ci sono gli scavi, c'è il sito, ci sono le cose preziose affiorate come gli affreschi e i mosaici, ma c'è anche curare con grande attenzione la questione della temperatura e dell'umidità del sito. Lato importante del problema perché l'area riportata in superficie è straordinariamente bella, ma anche straordinariamente fragile in quanto soggetta a possibili guasti che eccessi di temperatura e di umidità potrebbero provocare. È questo l'onere di cui parla il direttore del museo Diocesano quando parla dei temi connessi al prosieguo dell'operazione ora che tutto è stato predisposto per l'apertura e le visita. Serve in poche parole molta attenzione a questi parametri la cui variabilità potrebbe se spinta agli eccessi provocare un danno che diventerebbe davvero irreparabile. Teniamo presente che di questo equilibrio da conservare gelosamente e al meglio fanno parte non solo i resti della chiesa che ha costituito la base delle fondamenta del Duomo, ma anche proprio quelle stesse cose preziose e oltre modo delicate come i mosaici e gli affreschi.

Parliamo di una precarietà in termini alla quale bisogna dare la massima attenzione. Parliamo di opere e reperti che vanno dal terzo secolo variando dimensione, struttura e "prodotti" lungo il cammino di molti secoli fino a raggiungere il Medio Evo e il quindicesimo secolo. È comunque in ogni caso straordinario che la Vicenza romana riesca a testimoniare in questo modo tutto quello che gli storici avevano intuito nei loro studi e cioè che la vicenda della devozione cristiana di questa città e della sua provincia mette le sue radici fin dai primissimi secoli del cristianesimo.

Quel Duomo che ancora nasconde tanti segreti (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)E INTANTO 2000 VISITATORI- La straordinarietà di quanto si è mosso e si sta muovendo attorno e sotto piazza Duomo viene peraltro testimoniata anche da un dato statistico nudo e crudi: i numeri. Francesco Gasparini e la dott. Manuela Mantiero che appartiene allo staff del museo Diocesano sono buoni testimoni quando registrano l'afflusso di oltre duemila visitatori nel nuovo sito archeologico, nemmeno due mesi dopo l'inaugurazione e l'apertura al pubblico. Come dicevamo all'inizio di tutto questo discorso, solo il museo Diocesano stacca quasi trentamila biglietti di ingresso all'anno; ora c'è questa aggiunta importante che del resto è destinata ad assumere proporzioni molto più rilevanti man mano che la nuova realtà disponibile alle visite del pubblico sarà meglio conosciuta. Dice Manuela Mantiero: "Abbiamo cominciato a dicembre inoltrato e non c'è stata praticamente pubblicità. Eravamo tanto impegnati nell'operazione di portare a termine la preparazione per inaugurazione e apertura che ci siamo limitati a qualche comunicato, qualche volantino, soprattutto abbiamo molto contato sul passa-parola. Ora vediamo che questo risultato raggiunto ci fa pensare a ben altra dimensione. Se il museo Diocesano raccoglie tanto interesse, a maggior ragione ne riceverà il sito archeologico perché si tratta davvero di un tuffo nella storia e nell'arte, oltre che nelle vicende più antiche del cristianesimo a Vicenza".

Per finire, come entrare nel sito archeologico. Il punto di riferimento è il sito internet del museo Diocesano dove si trovano presentazione e particolari. Ogni domenica sono in programma visite guidate (sempre da un archeologo), aperte a tutti. Fatto il biglietto, la visita dura circa un'ora e il percorso è particolarmente suggestivo potendo usufruire di una serie di passerelle che conducono lungo tutto il sito. Le prenotazioni si possono fare anche consultando il sito del museo.

 

nr. 13 anno XX del 4 aprile 2015

Quel Duomo che ancora nasconde tanti segreti (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)

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