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Posina è una cosiddetta località di confine, i cui perimetri "toccano" anche il Trentino (i territori di Terragnolo e Trambileno): quali sono le problematiche e i vantaggi derivati dai finanziamenti destinati proprio ai centri di confine?
CECCHELLERO: «Le problematiche sono le stesse dei piccoli comuni montani. Il fatto di confinare è solo una grande opportunità che ci da la possibilità di accedere ai fondi Odi. Questi fondi tenderebbero ad abbassare il divario socio-economico tra i paesi confinanti. Tuttavia, a mio di vedere servirebbe una gestione diversa di tali fondi per permetterne la possibilità di utilizzo anche per scopi diversi dalla mera realizzazione di opere pubbliche. Infine il nostro comune dal 1999 fa parte di un’associazione denominata "Cinque comuni del Pasubio" composta dai comuni di Valli del Pasubio, Trambileno, Vallarsa, Terragnolo e Posina: tale associazione ha la finalità di promuovere a livello turistico e culturale l’area del Monte Pasubio».
CORTIANA: «I fondi ex Odi per piccoli comuni come il nostro stanno rappresentando un autentico toccasana. Detto ciò mi pare che a livello del nostro territorio si ponga molta attenzione alla quota che spetta ad ogni singolo comune confinante, ossia tre tranche da 500 mila euro su tre annualità, e meno a quella cospicua quota che è stata destinata ai cosiddetti progetti di rilevanza strategica per le aree di confine. È chiaro che in questo senso si ripropone la questione di una vision condivisa tra tutti i comuni dell'Alto Vicentino che sono confinanti su quella che è la direzione che vogliamo imprimere al nostro territorio».
All'inizio del secolo scorso Posina vantava una popolazione di oltre 3.500 abitanti, mentre l'ultimo dato Istat 2011 ne indicava 577. Nei prossimi anni tale numero è destinato a diminuire ancora?
CECCHELLERO: «Questa è la vera sfida per il futuro! Abbiamo lavorato nel corso degli ultimi anni per rendere interessante Posina anche a nuove famiglie e contemporaneamente abbiamo mantenuto bassa la tassazione locale e offerto servizi ai cittadini. Solo rendendo paritarie le condizioni di vita tra la pianura e la montagna possiamo sperare in una inversione di tendenza».
CORTIANA: «Purtroppo è tutto vero. Solamente negli ultimi quindici anni abbiamo perso il 20% dei nostri residenti. L’indice di vecchiaia supera il 200%: ciò significa che le persone con più di 65 anni sono più del doppio di quelle che ne hanno meno di 14. Anche il reddito Irpef non dà segnali positivi, con poco meno di 11 mila euro siamo al penultimo posto se ci raffrontiamo agli altri quattordici comuni delle due Unioni Montane, ossia Pasubio Alto Vicentino e Alto Astico. Tornando al trend demografico, è chiaro che se non sapremo arrestare questa emorragia continua, Posina nel futuro potrà ricavarsi solamente un ruolo di “dormitorio” per quei pochi pendolari che amano comunque riposare in un luogo tranquillo. Se abbiamo deciso di porre al centro del nostro programma le azioni per un rilancio effettivo dello sviluppo socio-economico che interessi in primis i residenti è proprio per provare ad invertire questa tendenza».
In tempi di continui tagli statali e di scarse disponibilità finanziarie cosa l'ha spinta a candidarsi alla poltrona di sindaco in un piccolo comune come Posina?
CECCHELLERO: «La passione per il mio paese. È una scelta di cuore pensando di poter mettere esperienza e passione al servizio dei paesani».
CORTIANA: «Le mie esperienze professionali, soprattutto nel mondo della sanità, mi hanno permesso di comprendere come la razionalizzazione delle risorse possa, per assurdo, rappresentare un modo per offrire servizi di maggior qualità ai cittadini. Comprendo che questa affermazione possa apparire paradossale ai più, ma è dimostrato che dieci pronto soccorso o dieci uffici tecnici che servono 10 mila persone in totale, rischiano di funzionare peggio di uno unico che serva lo stesso bacino di utenti. Ma per pervenire a questa qualità è evidente che dobbiamo riuscire a creare sinergie effettive con gli altri comuni che non partano solamente da un cieco adempimento degli obblighi di legge, ma dalla consapevolezza che siamo di fronte ad un’opportunità storica. È per questo tra l’altro che nel nostro programma ci proponiamo di essere promotori di un processo di integrazione tra l’Unione Montana Pasubio Alto Vicentino, di cui ora facciamo parte, e l’Unione Montana Alto Astico, l'ex Comunità Montana Alto Astico e Posina. Solo in questo modo potremo garantire anche in futuro una vicinanza territoriale e funzionale ai nostri cittadini e una massa critica in termini di popolazione residente».
nr. 21 anno XX del 30 maggio 2015
