NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Quanto vale l'effetto domino del Giro?

Gli organizzatori il risultato è straordinario: per i mondiali 2020 il presidente dell'UCI Cookson non fa promesse ma ha verificato la capacità di Vicenza - Per gli albergatori la sintesi è: "Da questo evento e dalla mostra in Basilica un salto notevole di qualità"- Resta la delusione sull'effetto-immagine, ma chi doveva pensarci? VicenzaÈ: "Noi non disponiamo di capitali, ma se ci avessero chiesto una partecipazione l'avremmo messa a disposizione"

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Quanto vale l'effetto domino del Giro?

(g. ar.)- Tutto da verificare se esiste ed eventualmente quanto vale l'effetto domino del Giro che questa volta per tre giorni ha occupato le tv dal territorio vicentino passando per il capoluogo e poi sull'asse successivo Montecchio Maggiore/Marostica. Organizzazione all'altezza? presupposti molto seri per passare dalla corsa Rosa al prospettato campionato mondiale che vede Vicenza candidata per il 2020? Riflessi in campo economico da ritenere positivi, come ad esempio il termometro degli affari che non riguarda soltanto la corsa in sÈ quanto tutto il resto: alberghi, ristoranti, connessioni di tipo turistico con altri punti chiave del Veneto come Verona Venezia e Padova? E infine: immagini sufficienti ed esaurienti per quanto rappresentava l'aspettativa generale dopo l'esperienza poco brillante del 2013 condita di svarioni della televisione nazionale, come la Villa dei Nani scambiata per la Rotonda? Il pacchetto delle domande è come si vede ben nutrito ed ha contenuti anche di prospettiva molto interessante perché in realtà il prevedibile effetto domino di un passaggio sportivo di questo livello in qualsiasi territorio produce qualcosa di importante. Per rispondere a ciascuna domanda in modo esauriente e naturalmente con il supporto di testimonianze di peso,l cerchiamo ora di andare per gradi e per argomento.

Quanto vale l'effetto domino del Giro? (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)OTTIMA ORGANIZZAZIONE- Non c'è che dire: come già nell'edizione del 2013 l'organizzazione affidata al comitato guidato da Matteo Marzotto con vicepresidente Alessandro Belluscio, componenti Gabriele Viale come coordinatore di tappa con Moreno Nicoletti e l'avv. Claudio Pasqualin in qualità di opinionista. Otto mesi di preparazione hanno permesso lo svolgimento regolare e spettacolare di una tappa, parliamo di quella in arrivo a Vicenza, che ha mostrato aspetti anche tecnici di primissimo livello. Ci ha messo lo zampino il maltempo e questo ha decisamente danneggiato la spettacolarità del percorso sui Berici che in altre condizioni, come già accaduto nel 2013, avrebbe potuto usufruire di riprese meno convulse e soddisfacenti, posto che la pioggia ha creato ai corridori e al seguito della carovana grandi difficoltà oltre che molti pericoli. Gli organizzatori sono stati molto bravi anche perché sono riusciti a mettere al riparo i punti di peggiore possibile situazione ed in questo modo hanno evitato grossi guai. Tutto è rimasto così confinato nell'ambito di limitati incidenti e danni derivati. Detto questo, come vedremo tra poco è opinione comune che questa tappa vicentina sia stata utile per arrivare alla candidatura dei mondiali 2020: tra gli invitati dell'organizzazione c'era il presidente dell'unione internazionale UCI Brian Cookson che dopo aver visto la città, i monumenti, il percorso ed il risultato, ed avere inoltre partecipato alla serata dell'Olimpico o alla mostra in Basilica, ha espresso da esperto in materia, visto che di professione è architetto, molte parole di lode; il che, se non altro, fa ben sperare.

I MONDIALI DEL 2020: perché NO?- Mentre ripartiva per Londra, Brian Cookson ha risposto sul tema dei mondiali che dopo aver visto la capacità organizzativa di Vicenza e i tesori del suo patrimonio artistico farà quel che è in suo potere: "Non vi posso promettere niente, ma vi assicuro che la vostra candidatura sarà esaminata scrupolosamente e adeguatamente sostenuta". Il che non vuol dire che la corsa per aggiudicarsi l'edizione del 2020 della gara iridata avrà vita facile, ma certo è significativo aver mostrato al massimo dirigente del ciclismo internazionale che la capacità organizzativa del comitato di Vicenza è già stata confermata due volte. Non resta che aspettare. Fiducioso è il vicepresidente Alessandro Belluscio il quale parlando della visita di Cookson ma anche della tappa conclusa a Monte Berico aggiunge qualcosa di interessante: "Cookson è rimasto molto colpito da quanto ha potuto vedere. Essendo un architetto ha saputo apprezzare fino in fondo anche il nostro territorio ed il patrimonio artistico e storico che lo caratterizza. Secondo me è andato tutto benissimo, compresa la questione dell'immagine per la quale ho sentito e letto qualche polemica abbastanza gratuita. Se devo giudicare dai riscontri che abbiamo avuto, direttamente e indirettamente, debbo dire che la questione delle immagini e dell'immagine valorizzata in televisione ha un aspetto tecnico del quale non posso parlare, ma ne ha un altro che ci soddisfa: abbiamo ricevuto dall'estero segnali inequivocabili di apprezzamento, c'erano centinaia di televisioni, è stato uno spettacolo. Tra le testimonianza indirette di questo fatto c'è quanto ci dice padre Faccioli che ha ospitato tutti a Monte Berico nella foresteria: gli hanno telefonato confratelli da tutto il mondo e specialmente da America Latina e Australia, commossi con le loro comunità per aver potuto vedere le immagini che Rai International ha trasmesso; evidentemente su quella frequenza sono andate immagini e servizi che non potevano andare d'accordo con la cronaca di un avvenimento sportivo...".

Quanto vale l'effetto domino del Giro? (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)RISULTATO: ALBERGHI PIENI- Un avvenimento sportivo così importante e di tanto livello mediatico trascina un effetto domino adeguato. La prima conseguenza immaginabile è quella di un incremento di affari a tutti i livelli: partendo dagli alberghi è tutto il settore commerciale che presumibilmente si avvantaggia di un evento come il Giro per rifare un po' di conti e verificare come vanno le cose e con quale tendenza immaginabile per il futuro anche a medio termine, se è possibile farne una previsione. Oscar Zago, presidente dell'associazione albergatori aderente a Confcommercio, dice che gli effetti riscontrabili a così breve distanza di tempo dall'evento-Giro sono sicuramente positivi, ma aggiunge anche qualche altro particolare non strettamente legato all'avvenimento sportivo oltre a qualche riflessione sul terreno turistico: "Va da sÈ che l'effetto domino del Giro sia scontato; vorrei dire anche che questo è stato un periodo particolarmente fruttuoso anche perché Vicenza ha ospitato la mostra in Basilica i cui effetti si sono visti. Dico anche qualcosa di più: credo che anche la Expo di Milano finirà col produrre conseguenze dirette sul nostro territorio. Le previsioni sono credibili e dicono che dal momento che le strutture alberghiere di Milano e dintorni (e tra i dintorni ci metto anche Bergamo) rappresentano un punto di approdo spesso troppo dispendioso per questo tipo di turismo, la prima conseguenza sarà che l'interesse di chi va all'Expo si sposterà verso Brescia e poi verso Vicenza, saltando Verona perché in quello stesso periodo Verona e il lago di Garda hanno una stagionalità a cui rispondere. Verranno verso Vicenza che, non dimentichiamolo, ha tra gli altri il pregio di essere sulla direttrice Milano-Venezia, lungo un percorso che di per sé è un invito al turismo".



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