NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Riaperta la strada delle Gallerie: ma serve di più

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Riaperta la strada delle Gallerie: ma serve di più

Riaperta la strada delle Gallerie: ma serve di più (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)SU E GIU' DAL RIFUGIO PAPA- Non è che sia proprio essenziale passare per il rifugio Papa, ma è sicuramente opportuno, perfino affettivamente obbligatorio. Renato Leonardi, che ne è il gestore, conferma che le cose stanno proprio così anche se l'interruzione della Strada delle Gallerie ha indubbiamente avuto un peso sul movimento degli appassionati di montagna: "Poi però c' stato l'intervento degli Alpini e quello di volontari del CAI di Valli del Pasubio e all'incirca dopo una settimana quelle ottanta persone hanno rimesso tutto a posto. La chiusura era stata decretata dai Comuni competenti per territorio sulla Strada delle Gallerie e gli Scarubbi, cioè Valli e Posina perché il pericolo era evidente; poi c'è stata la ripristinata condizione di sicurezza e direi che con il Centenario in corso è davvero la cosa migliore che si potesse ottenere:l questo è sicuramente il percorso più frequentato in assoluto per quanto riguarda il Pasubio". Il risultato infatti è stato proprio questo e cioè che dopo i lavori si è arrivati alla riapertura il l4 giugno, in tempi davvero brevissimi considerata l'entità delle frane che avevano ostruito i passaggi di alcune delle gallerie aggiungendo a questo anche la situazione tutto attorno agli ingressi e alle uscite dove altre frane sembravano possibili a breve. Si era cioè molto lontani da una vera e propria situazione di completa sicurezza. L'intervento delle squadra di lavoro è servito appunto a ripristinare le condizioni precedenti. Non si è toccata ovviamente la situazione di Fal Fontana d'Oro che resta da molti anni il punto in perenne pericolo di crollo; come abbiamo detto lì c'è un intero costone che minaccia di scivolare verso valle ed è per questo che arrivati alla Galleria 40 è obbligatoria una deviazione fino a tornare sul percorso principale ed imboccare la 41esima.

QUEL TURISMO DI MASSA...- Una serie di osservazioni che si ritrovano in rete al sito del CAI di Schio che puntualizza alcuni particolari relativi agli effetti del turismo di massa, all'utilizzo delle moto da fuoristrada (sempre più frequente), dei quad, delle motoslitte e in parecchi casi anche delle mountain bike, specie quando i sentieri sono di fatto utilizzati come percorsi da discesa pura. In più la stessa nota parla anche del proliferare delle corse agonistiche in montagna, per le quali in varie occasioni alcune sezioni del CAI o le stesse sezioni vicentine hanno dato perfino il proprio patrocinio. Si tratta di iniziative, continua la nota, che molto spesso riducono la montagna ad uno scenario oppure ad una palestra, salvo poi rischiare -come è avvenuto in Pasubio a tre partecipanti - di rimanere fulminati trovandosi a sorpresa sotto cima Forni Alti durante il temporale. Il problema dei sentieri -dice ancora la nota- coinvolge profondamente il CAI "a vari livelli e sotto vari aspetti del nostro essere “sentinelle della montagna”. Influisce sicuramente una cronica mancanza di fondi; esiste poi però anche una grave carenza culturale all'interno delle sezioni dovuta alla mancanza di attenzione o insufficiente sensibilità verso indirizzi ed informazioni non chiari ed efficaci nell’operatività.  Prevale l’’iniziativa “fai da te”, magari occasionale ed affidata ad un esiguo gruppetto di soci volontari, anziché un’azione coordinata e collettiva delle sezioni che sarebbe quanto mai necessaria per essere incisiva". La conclusione: "tutto ciò è del tutto evidente anche nel caso delle iniziative sulla Grande Guerra...". 

Riaperta la strada delle Gallerie: ma serve di più (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)52 GALLERIE PER 6.300 METRI- Strada delle 52 gallerie al monte Pasubio (strada della Prima Armata), sottogruppo Forni Alti. Opera straordinaria di ingegneria militare che conduce dalla Bocchetta Campiglia alle 'Porte del Pasubio' (m.1935, rifugio gen. Achille Papa) e che consentiva l'approvvigionamento delle truppe arroccate sul Pasubio con un arditissimo percorso al riparo dalle azioni nemiche.

La "strada storica militare delle 52 gallerie" si percorre in un tempo che oscilla tra le due ore e mezzo e le tre ore e mezzo, partendo dal passo di Xomo o raggiungendo (da quest'ultimo) la bocchetta Campiglia (vasto parcheggio -a pagamento-, ma sempre molto affollato).
Il dislivello è di circa 750 metri e si percorrono gallerie molto ardite, anche con curve e biforcazioni, ed è indispensabile una affidabile torcia elettrica.
L'escursione non è da sottovalutare e non è una passeggiata turistica, pur non presentando particolari difficoltà o pericoli, bisogna però prestare attenzione a non sporgersi oltre l'arditissima stradina e anche a non inoltrarsi in gallerie secondarie, spesso semicrollate o pericolose.
Il fondo del sentiero è sempre buono, ma specie nelle gallerie alcuni tratti sono scivolosi causa il continuo stillicidio d'acqua.
È una escursione di grandissima soddisfazione, un percorso storico che tutti gli appassionati di escursionismo, e a maggior ragione coloro che s'interessano di storia, dovrebbero almeno una volta frequentare.
Raggiunto il rifugio Generale Achille Papa, si può salire a Cima Palon per il sentiero storico tricolore e rientrare a bocchetta Campiglia o passo Xomo per la strada degli Scarubbi, sul versante nord.

Altri percorsi per il rifugio Papa

- da Pian delle Fugazze per la strada degli Eroi

- da bocchetta Campiglia per la strada degli Scarubbi (normalmente in discesa dopo le gallerie)

- con la ferrata delle Cinque Cime da bocchetta Campiglia

- traversata dal rifugio Lancia al rifugio Papa

E SE CI METTESSIMO LA LUCE?- Emma Dal Prà è presidente del CAI di Vicenza (2400 iscritti) che ha il compito di gestire la manutenzione di tutta la rete dei sentieri della montagna vicentina. Parliamo della manutenzione ordinaria, cui va un contributo piuttosto modesto della Regione, perché invece nel caso della manutenzione straordinaria è previsto l'intervento dei servizi della Forestale con un meccanismo che coinvolge la struttura dello Stato. Per Valli Posina e Recoaro c'è poi il progetto europeo Va.Po.Re. La copertura territoriale richiesta al CAI è dunque molto ampia perché spazi dalla Valdastico a Recoaro ad Asiago, da Thiene a Montecchio, da Valdagno a Bassano. Un territorio molto grande sul quale è più che evidente la difficoltà di esercitare un vero e proprio controllo. E comunque le 14 associazioni del CAI lavorano il più possibile sempre contando sui propri soci volontari. Dice la presidente che la sezione di Vicenza, che comprende anche Camisano e Noventa, fa il possibile avendo da provvedere ai lavori di manutenzione ordinaria, ma anche ad iniziative che si innestano maggiormente con la cultura della montagna in senso stretto come la produzione di carte e mappe descrittive dei percorsi. Bisogna dire che da questo puntol di vista tutto il CAI del Vicentino deve un sentimento di riconoscenza illimitata alla memoria di Gianni Pieropan, autore di preziosissime mappe sui percorsi della montagna, libretti agili e precisi fino all'incredibile che per tutti gli appassionati di oggi sarebbe bello poter vedere ristampati. Sono diventati una vera rarità e non si riesce più a trovarne uno. Letteralmente...

E infine un'idea che sta provocando molte discussioni: illuminiamo le Gallerie? Sembra un azzardo vista la quota e i problemi di stabilità di tutto il territorio lì attorno, ma in fin dei conti: non era il percorso protetto per portare rifornimenti alle truppe? e chi trasportava gli approvvigionamenti come avrebbe fatto ad arrivare carico a destinazione senza un minimo di luce: difatti le lampadine c'erano. La discussione è apertissima.

 

nr. 27 anno XX dell'11 luglio 2015



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