NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Incidenti sul lavoro in calo, questione di prevenzione

Lo Spisal dell'ulss 6 pubblica i dati sui primi sei mesi di quest'anno elaborandoli poi in proiezione fino a dicembre: numeri inferiori rispetto all'anno precedente, dice il direttore Celestino Piz, che attribuisce il fatto ad una intensificazione specifica del lavoro di controllo e verifica svolta nei confronti delle aziende sia con interventi che con istruzioni scritte

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Incidenti sul lavoro in calo, questione di prevenz

(g. ar.)- Il tema degli infortuni sul lavoro è da sempre particolarmente spinoso in quanto rappresenta normalmente e con spietato realismo tutte le falle che per carenza o addirittura mancanza di sistemi di sicurezza provocano il ferimento anche grave e qualche volte la morte di un lavoratore. Le statistiche in merito sono oggi in netto calo, il che è evidentemente positivo. Si tratta di capire se meno incidenti e meno morti sul lavoro stanno a significare che in realtà quei mezzi di prevenzione e sicurezza sono stati posti in essere dalle aziende e dagli stessi lavoratori, troppo spesso tentati di semplificare il loro lavoro rinunciando volontariamente ad un casco, ad un moschettone, ad un appiglio utile a non cadere, oppure se tutto è dovuto invece al fatto anche questo inequivocabile che è diminuita in genere l'attività lavorativa nelle fabbriche determinando quindi con la forza dei numeri una diminuzione dovuta alla caduta delle attività piuttosto che all'aumento virtuoso delle misure di prevenzione per cui l'incidente sul lavoro potrebbe diventare una rarità. Non è ancora così, naturalmente, ma qualche buon segnale c'è e non è dovuto al minor indice di ore di lavoro nell'anno.

SOTTO LA LENTE D'IGRANDIMENTO- C'è un osservatorio molto affidabile della situazione in generale di questo settore è costituito sicuramente dallo Spisal delle ulss (servizio di prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro). Si tratta di una vera e propria lente di ingrandimento sotto la quale passano i numeri e le circostanze, tutti i particolari che servono tecnicamente a capire le origini di un incidente oltre che a formulare qualche pratica ipotesi per evitarne di successivi. L'ultima statistica elaborata e resa pubblica dallo Spisal dell'ulss 6 di Vicenza rende del resto un quadro molto chiaro della situazione, un racconto dal quale si ricava che effettivamente i dati relativi agli incidenti sul lavoro sono in calo di percentuale (anche a fronte anche dell'aumento degli indici di produzione del manifatturiero registrati ufficialmente nel 2014) al punto che passati i primi sei mesi dell'anno è già possibile fare calcoli sui dati già incamerati ed elaborati statisticamente e da qui si può arrivare ad una proiezione sul totale dell'anno in corso. Celestino Piz, che dirige lo Spisal di Vicenza e che firma il comunicato in questione diffuso nei giorni scorsi, dice che la proiezione sul fine anno si rivelerà più che affidabile in quanto gli scarti possibili sono praticamente minimi, come dimostra l'esperienza di tutti gli anni precedenti.

Nel contesto generale di queste considerazioni, come vedremo nel leggere i numeri, alcuni parametri sono tutto sommato difficili da considerare come stabili in quanto rispetto alla produttività di alcuni settori intervengono altri fattori come ad esempio la stagionalità: agricoltura e scuola, ad esempio, sono tipiche dimostrazioni di questi fattori di incertezza nel calcolo e nell'elaborazione statistica dei dati nel tempo fisso e vanno quindi rinviati ad un altro criterio di analisi.

Incidenti sul lavoro in calo, questione di prevenz (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)COLLABORARE ALLA PREVENZIONE- Come già detto il dott. Piz, ha inviato come ogni anno a quelli che definisce "collaboratori della prevenzione" dati e commenti sull’andamento infortunistico chiedendo di essere aiutato, con la loro pubblicazione, a sensibilizzare le aziende, la società e gli enti-associazioni che si occupano di questi aspetti. "Quest’anno -scrive Piz- abbiamo aggiunto al documento l’andamento delle malattie professionali e alcuni accenni sull’attività pianificata". e segnala in particolare alcuni punti che:

a) nel 2014 si è registrato un incremento degli infortuni che ci ha suggerito di pensare a nuove forme di intervento dato che le aziende ispezionate sono solo il 5% del totale ogni anno;

b) nei comparti già contattati da tempo (nel settore della metalmeccanica a cui appartiene ancora il 20% degli infortuni, il dipartimento è intervenuto quattro volte) si interverrà con forme di comunicazione “estese ma agili”, ad esempio con comunicazioni via PEC accompagnate da allegati che permettano di instaurare un dialogo veloce con le aziende. Questo è necessario perché l’assetto produttivo è in continua evoluzione e si deve essere in grado di percepirne le variazioni per adeguare la stessa attività del Dipartimento;

c) che esiste proprio per questo un nuovo comparto di intervento.

Il dott. Celestino Piz, dopo aver precisato che non ha parlato dei casi mortali perché ne ha accennato nella comunicazione di ottobre (a questo proposito segnala che le previsioni che facevamo utilizzando i dato dei primo 9 mesi erano “sbagliate” del 2% pari a 43 infortuni a testimonianza che la proiezione statistica su fine anno rispetto ai dati di fine giugno è affidabile per concludere l'analisi). Un altro cenno viene poi dedicato dal dott.Piz alla collaborazione con i media perché secondo lo SPISAL questa vicinanza determinata dalla pubblicazione regolarmente scandita delle cifre sugli incidenti sul lavoro è fondamentale anche perché è attendibile e costituisce quindi un punto di riferimento molto importante sia per le aziende che ricevono le comunicazioni del Dipartimento, sia per i lavoratori ai quali come già detto è affidata almeno una parte dell'opera di prevenzione in quanto riconoscere anche individualmente i margini di pericolo e di sicurezza di una qualsiasi attività lavorativa è già di per se' un'opera di prevenzione molto importante ed alla quale si attribuisce quindi un peso non secondario.



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