(g. ar.)- Esiste anche un'altra biennale, è quella del bacalà alla vicentina che sotto la sigla di "settimana italo-norvegese" fa convergere su Sandrigo la lente di ingrandimento di un interesse che quasi trent'anni dopo è lontanissimo dal mostrare qualsiasi segnale di stanchezza. La novità di questa edizione è a dir poco sorprendente: sull'onda della Via Querinissima che si sta definnendo lungo un percorso europeo che ricalca il viaggio antico del nobile Querini, la Confraternita del bacalà ha avviato le pratiche per un accordo con Poste Italiane. L'obiettivo è di arrivare ad una serie inedita di francobolli che celebrino il bacalà. Tra il 2017 e il 2019 Poste Italiane pubblicheranno la nuova serie che vuole diventare internazionale anche se alla prima edizione rimarrà di stampo nazionale. Questa è la grande novità di una manifestazione le cui potenzialità sono evidenti oltre ad essere confermate ad ogni edizione, quasi un obbligo per tutti, con la capacità di aggiungere ogni volta qualcosa che prima non c'era e subito dopo diventa praticabile, visibile, nuovo patrimonio da mantenere e curare gelosamente.
UN ESERCITO DI VOLONTARI- Più di duecento persone contribuiscono alla preparazione e alla realizzazione di questa grande festa che coinvolge oltre alla Proloco e al Comune praticamente tutte le associazioni in grado di prestare i propri tesserati a tempo indeterminato per tutto il periodo della manifestazione. Dopo di che ci sono quelli che si occupano del piatto tipico, i cuochi, gli aiuti, i volontari che si prestano a collegare la cucina con i tavoli dove in attesa ci sono clienti che si alternano anche in tre turni a serata.
L'altra parte dell'affollamento vero e proprio si determina con l'arrivo dei visitatori: quelli fissi, cioè gli oltre cento norvegesi che vengono per tradizione a fare gemellaggio, quest'anno capeggiati dal ministro della pesca e tutti gli altri, che sono veramente tanti, guidati semplicemente all'appeal del bacalà. La ricetta accertata e consacrata ha dato vita alla Confraternita 27 anni fa dopo che l'avv. Benetazzo ebbe l'intuizione di creare qualcosa di veramente importante e coinvolgente rivolgendosi prima di tutto alla fonte vera ed inesauribile della materia prima: la regione della Norvegia che si chiama Nordland e mantiene nel proprio cuore le isole Lofoten. Definita la formula tutto ne è disceso quasi naturalmente, un passo dietro l'altro, con risposte divenute di anno in anno sempre più determinate e intense fino appunto ad arrivare ad una stabilizzazione definitiva delle giornate di Sandrigo. C'è un unico problema serio da risolvere e prima o poi ci metteranno mano: lo spazio. La festa del bacalà è diventata troppo grande per la dimensione della piazza di Sandrigo alla quale però si tende a rimanere aggrappati perchè tutto è nato lì e la tradizione suggerisce che sarebbe una specie di sfregio imperdonabile trasferirsi altrove. Può mai un sistema di capannoni per quanto funzionali ed accoglienti, oltre a venire sistemati in uno spazio più favorevole, prendere il posto della piazza? La risposta sembra scontata, e lo è in effetti per tutti, ma la verità è tuttavia in direzione di un cambiamento che prima o poi andrà deciso...
SANDRIGO IN CONTROTENDENZA- A proposito del peso che una manifestazione tradizionale riesce a spuntare per notorietà e prestigio, bisogna dire che la festa di Sandrigo va sempre e comunque in controtendenza rispetto alle altre che si programmano nel calendario provinciale, comprese quelle che storicamente dovrebbero richiamare per tradizione un'attenzione ancora più viva. Il fatto è che se vogliamo fare qualche confronto, per quanto spiacevole possa poi risultare per gli altri, la realtà ci dice che a Sandrigo viene un ministro del governo norvegese, quello della pesca, cioè non l'ultimo del gruppo, e si presentano parlamentari regionali e qualche parlamentare nazionale; dall'altra parte abbiamo realtà molto diverse scandite da distrazioni quasi incomprensibili quasi a sminuire di fatto e in anticipo il valore di quella data scadenza. Tanto per non rimanere troppo lontani dalla realtà, è recentemente accaduto in due diverse occasioni: all'Ossario del Pasubio e alla fiera dell'oro. Quest'anno, tra l'altro centesimo anniversario dell'entrata in guerra dell'Italia, toccava proprio al Pasubio la celebrazione che è a rotazione quinquennale tra altrettanti luoghi significativi per la Grande Guerra. Il sindaco di Vicenza Variati si è sentito in dovere di partecipare alla cerimonia ed ha giustamente preso informazioni su dove fossero i parlamentari: non c'erano. Come dire che la data in questione ha perduto significato per una certa parte del potere nazionale, o perlomeno per quella che dovrebbe essere più attenta. Il secondo episodio riguarda la fiera dell'oro di Vicenza dove si è presentato a nome della classe politica extra cittadina soltanto l'assessore regionale Marcato. Senza nulla togliergli, ci piace ricordare che la giornata dell'inaugurazione della rassegna orafa ha sempre visto alla tribuna della cerimonia di apertura fior di ministri e presidenti del consiglio. Come dire: non ci interessa più, la fiera è scaduta, non si riprenderà. In compenso, a Sandrigo, si va in netta controtendenza. E di più: forse farà anche bene al turismo, come affermano con sicurezza quelli della Confraternita e tutti i rappresentanti della Proloco e del vertice organizzativo.
IN NORVEGIA MESSAGGIO DI CULTURA- Il presidente della Confraternita Luciano Righi sottolinea la misura di forte coinvolgimento a cui si è giunti in Europa nella promozione di Sandrigo/Vicenza. Il bacalà è ornai diventato un veicolo conosciutissimo ed apprezzato attraverso il quale non si va soltanto a parlare della manifestazione biennale, ma ci si impegna ad offrire un condimento anche culturale che va molto oltre: "Nessuno di noi può in realtà fare un calcolo anche approssimativo dell'attrazione turistica che la festa esercita sui visitatori e soprattutto sui nuovi visitatori in arrivo, però è chiaro che stiamo parlando di qualcosa che ci risulta costantemente in espansione dato che l'interesse è sempre maggiore e non a parole ma nei fatti: siamo stati pochi giorni fa in Norvegia dove si celebrano a Oslo le Alte Notti della Cultura, una manifestazione con migliaia di visitatori e iniziative quotidiane che ne attraggono sempre altri. Con noi c'era l'ambasciatore Novello e ci è stato possibile presentare ufficialmente la Via Querinissima, quel tracciato percorso via terra dal Capitano Querini al ritorno dalla Norvegia dove era arrivato con una nave naufragata proprio vicino alle isole Lofoten. Questa Via Querinissima non è una fantasia sulla carta ma un vero e proprio itinerario che attraversa tutta l'Europa portando in ciascuna tappa un messaggio molto preciso e suggestivo. L'abbiamo proposta ora in via ufficiale e la Norvegia è d'accordo come alla fine spero saranno tutti i paesi attraversati nello stesso modo. Il messaggio dunque si accompagna a quella rete di ristoranti già in attività in molti paesi europei e autorizzati a preparare il bacalà alla vicentina dalla nostra nomina come Confraternita. È un grande risultato dato che il nome di Vicenza sta circolando ormai in tutti i passaggi cruciali della notorietà possibile in Europa, ma ricordo che con le stesse modalità siamo anche presenti in Canada, così come in Australia. È chiaro che gli itinerari europei ci sono più vicini ed è proprio in questa direzione che funziona naturalmente una comunicazione più immediata anche sotto il profilo culturale".