NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Festival di uno strumento antico e nobile

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Festival organi storici

Cosa rappresenta l'organo nella tradizione musicale vicentina?
"L’organo è indicato dalla chiesa come lo strumento di eccellenza per la liturgia. Le note dell’organo accompagnano la storia di una comunità e scandiscono i momenti di svolta nella vita di ciascuno di noi, questi strumenti fanno parte della nostra vita. Nel vicentino l’organo ha sempre sostenuto il servizio liturgico sia accompagnando l’assemblea sia sostenendo il coro parrocchiale. Ecco perché troviamo strumenti di alto valore artistico, un lascito molto significativo dei nostri padri che noi come fortunati eredi abbiamo almeno il dovere di mantenere e valorizzare".

Festival organi storici (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il fatto che i concerti si tengano nelle chiese cosa aggiunge (e cosa toglie) al contesto generale?
"La collocazione dell’organo è per la maggior parte delle situazioni nelle chiese. La chiesa è un luogo di culto ma anche di incontro del popolo di Dio che si avvicina al bello e quindi al bene, che è in fondo il valore di confronto del Festival Concertistico".

Come risponde il pubblico? La partecipazione gratuita è uno stimolo in più?
"Il pubblico mostra di apprezzare molto concretamente questa iniziativa concertistica e la presenza di una media di circa 200 persone a concerto ne è il riscontro più tangibile. Fin dalla prima edizione l’ingresso ai concerti è libero e gratuito proprio perché si vuole offrire indistintamente a tutti la possibilità di godere di un momento di ottima musica. La cultura infatti non è un fatto privato ma bene di tutti. La Musica in particolare crea legami inediti, unisce idiomi differenti, è una via privilegiata per la crescita dell’Individuo, ecco perché il nostro sforzo continua con rinnovato entusiasmo proponendo una rassegna di alto profilo artistico anche alle comunità più piccole, consapevoli che investire sulla Cultura significa investire sul nostro futuro".

Festival organi storici (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Siamo alla 18° edizione: possiamo fare dunque un bilancio di questa manifestazione?
"Il festival Concertistico ha visto in questi anni la partecipazioni di grandi interpreti all’organo, Gruppi corali fra i più affermati del territorio nazionale, solisti di chiara fama. Cifre diventate importanti dopo tante edizioni del festival, che ci portano ad un bilancio sicuramente positivo. Abbiamo valorizzato tanti strumenti preziosi custoditi nelle nostre parrocchie, un vero patrimonio da ascoltare attraverso un percorso musicale visto come virtuosa divulgazione di un’autentica cultura musicale, alta e nobile, bene di tutti, accessibile a tutti. Il festival è stata anche l’occasione per suscitare iniziative di restauro di strumenti che sarebbero rimasti altrimenti muti. In questi anni il festival ha prodotto una serie di CD, portando avanti così il progetto di documentazione sonora di importanti strumenti antichi e della valorizzazione del repertorio musicale locale. Autori ottocenteschi vicentini come ad es. Domenico e Guido Cimoso, Giuseppe Dalla Vecchia (ammirato anche da Rossini), Felice Bregozzo e Francesco Canneti appunto che hanno scritto pagine di musica di sicuro valore sarebbero rimasti inesplorati, grazie alla pubblicazione di questi CD (premiati anche dalla critica internazionale) e alla edizione moderna delle partiture ne viene dato il giusto riconoscimento. La formula di integrare il concerto organistico con l'intervento corale ha permesso di proporre grandi pagine di musica e di avvicinare il pubblico dei cultori, degli appassionati, ma anche dei semplici curiosi ai concerti con l’organo".

 Progetti futuri? Come si evolverà a suo avviso questo genere musicale?
"Il collaudato cliché dei concerti d’organo affiancati dall’intervento corale resterà la nostra cifra distintiva. In futuro, speriamo già dalla prossima edizione, ci sarà l’istituzione di un concorso organistico nazionale che porterà tanti giovani interpreti a confrontarsi con il grande repertorio organistico. L’organo è uno strumento molto complesso e forse un poco intimorisce i giovani. La ricchezza ed il fascino che si possono trovare in questi strumenti, devono essere adeguatamente presentati con dei concerti o lezioni-concerto in cui si spieghino le particolarità dello strumento e si facciano sentire tutte le possibilità timbriche in esso contenuto. Credo che il festival resterà un riferimento culturale importante per le nostre comunità. Promuovere la cultura in questo contesto economico è molto impegnativo, tuttavia non si può non notare un maggiore interesse e un ritrovato gusto per la Cultura. Un rinnovato desiderio del bello: questo è forse il regalo più grande che ci può fare, paradossalmente, l’attuale crisi economica".

 

nr. 34 anno XX del 26 settembre 2015

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