NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Non farsi multare è il vero miracolo

facebookStampa la pagina invia la pagina

Non farsi multare è il vero miracolo

QUANDO I VIGILI SI SONO PRESENTATI…- “Qualcuno aveva detto ai sorveglianti del parco di avere l’autorizzazione del sindaco e dei vigili. Non era vero naturalmente e quando si è presentata una nostra pattuglia per contestare la violazione del suolo pubblico tra l’altro in una zona protetta come quella di Villa Guiccioli, i seguaci della veggente se ne sono andati subito portandosi via tutto quel che avevano impiantato nel frattempo in quella zona per partecipare alle cosiddetta apparizioni. Dico cosiddette perché mi pare che la Diocesi non abbia detto una parola sull’argomento e non dia alcun credito a quanto accade”.

Non farsi multare è il vero miracolo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Il comandante della Polizia Municipale di Vicenza Cristiano Rosini descrive così in pochissime parole i fatti che si sono succeduti e sottolinea il particolare dello sgombero volontario effettuato dai seguaci della veggente una volta messi di fronte all’intimazione del Comune: come erano venuti così se ne sono andati portandosi via panche, altare, tronchi, e tutto il resto: “Quella di Villa Guiccioli è un’area tutelata ed è chiaro che non si può fare altro che imporre il rispetto dei regolamenti comunali. Questi episodi possono mettere in seria difficoltà tutta l’area che circonda il punto di raccolta delle persone che partecipano e che a volte potrebbero essere una vera folla. Qualcosa di molto più rilevante si è verificato ad esempio a Poleo ed ha creato notevoli problemi anche alla semplice circolazione in zona. In questo caso mi pare che si sia di fronte a qualcosa di molto meno importante anche perché non esiste alcun appoggio dell’autorità ecclesiastica che finora ha ignorato tutto. Il che vuol dire che siamo ancora in una fase di possibile controllo. Resta il problema della sorveglianza del parco che al contrario è difficile sia per l’estensione dell’area sia per il fatto che è così lontana dal centro città. Una ulteriore dimostrazione che il problema esiste è data anche da quell’episodio dei paracadutisti americani di un paio di anni fa…”.

Non farsi multare è il vero miracolo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Sul versante del Museo la posizione è quella che a rigore di logica ci si deve aspettare. Il conservatore del Museo Mauro Passarin ha fatto quel che doveva inviando al Comune un rapportino nel quale si mettono in rilievo i vari aspetti di quanto accaduto. Al di là, un tecnico come Passarin non può andare né di certo si può pensare che assuma iniziative nel settore della sorveglianza. Non è il suo mestiere perché è invece il mestiere di altri.

Non farsi multare è il vero miracolo (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)“OGNI GIORNO 7 DEL MESE SAREMO LI’”- Dalla parte dell’amministrazione comunale c’è la posizione decisamente tranquilla ma anche precisamente determinata dell’assessore Dario Rotondi, responsabile del settore sicurezza di Palazzo Trissino: “I fatti sono limitati e già messi sotto controllo nel momento in cui le nostre pattuglie hanno ordinato lo sgombero che poi è avvenuto. Il che non vuol dire che non ci sia l’intenzione di rimanere saldamente in stato di attenzione: ogni giorno 7 del mese saremo lì, a controllare che tutto proceda nel migliore dei modi e che non ci siano irregolarità perché questa è l’unica cosa che l’amministrazione deve verificare. Se poi allarghiamo il discorso a tutto il problema della sicurezza in città, bene, allora debbo dire che bisogna tener conto delle priorità vere su questo tema e non mi pare che il Parco di Villa Guiccioli sia in testa agli indici di pericolosit°; come dovremmo considerare il confronto con Campo marzo e Parco Querini, oppure con tutte le altre zone della città, da San lazzaro a San Pio X dove le attività malavitose, dallo spaccio di stupefacenti alle aggressioni o alla prostituzione in strada pesano molto di più? È chiaro che la situazione del parco del Risorgimento non è neppure lontanamente confrontabile e difatti non ci sono mai stati episodi che si possano far rientrare nella categoria del reato di qualsiasi tipo. Nel caso di queste riunioni al seguito della veggente siamo in presenza di un certo numero di persone che si presentano in totale buona fede. Non c’è la minima obiezione naturalmente a tutto questo a meno che non si verifichino abusi rispetto ai regolamenti del Comune che vanno rispettati con le lazioni proprie del caso, cosa che è già successa quando siamo andati a chiarire che non si può occupare suolo pubblico senza un permesso specifico. Il discorso per noi finisce qui, dentro i termini di questo ragionamento. Tutto il resto non ci compete per niente, non è nostra materia di conoscenza o di lavoro…”.  

Non farsi multare è il vero miracolo (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)LA STORIA DELL’APPARIZIONE VERA- Valga quel che valga, questo ritorno a Monte Berico mediato dalle apparizioni, vere o presunte che siano, non può sfuggire ad un confronto tanto importante in quanto ha condizionato e accompagnato nei secoli la storia della città. Se riprendiamo come riferimento quei fatti che hanno portato alla realizzazione sul colle del Santuario ancora oggi frequentato da migliaia di persone ogni anno, la storia di Monte Berico racconta che nei primi decenni del 1400 una pestilenza lunga e terribile negli effetti mieteva moltissime vittime nel Vicentino. Verso la metà del Marzo 1426 Vincenza Pasini si presentò al Vescovo di Vicenza per raccontargli che pochi giorni prima, il 7 marzo, mentre si recava dal marito che stava lavorando nella loro piccola vigna sul Monte Berico, esattamente dove oggi c’è il Santuario, le era apparsa una donna bellissima che le aveva detto di non temere perché era lì per salvare l’umanità in nome di Cristo e che si doveva costruire proprio in quel luogo un tempio per far sì che si allontanasse da Vicenza la pestilenza che la stava tormentando. Il Vescovo non le credette come non le credettero i magistrati della città, ai quali pure Vincenza si era rivolta. Eppure, per fornire la prova che la Madonna aveva fatto realmente quella sua richiesta, spiegò che era stata la stessa signora bellissima a tracciare con un ramo di olivo il perimetro della nuova chiesa da edificare, assicurando che quanti si fossero recati in quel luogo la prima domenica del mese, avrebbero ricevuto grazie in abbondanza. Soltanto due anni dopo, il 1 agosto 1428, Vincenza Pasini ebbe una seconda visione e questa volta scese in città, mettendosi a gridare a gran voce quanto le era accaduto. E la gente, ancora perseguitata dalla terribile pestilenza, cominciò a crederle: fu così che il 25 di quello stesso mese si decise di iniziare la costruzione di una primitiva chiesetta, nucleo originario di quello che, con successivi ampliamenti, sarebbe diventato il più bello e importante Santuario mariano del Veneto. La realtà odierna, come si legge nel sito delle apparizioni a Monte Berico: “… la Basilica-Santuario è ora costituita dall’insieme di due chiese: una di stile gotico, completata nella seconda metà del 1400; l’altra di stile barocco, ampliata e completata dal Borella (1688-1703), dopo un primo ampliamento su disegno del Palladio (1576). L’altare maggiore, con la veneratissima immagine della Madonna una statua scolpita in marmo nel 1430 e policromata che protegge sotto il suo manto la varia umanità che a lei ricorre, è opera completata soltanto nel 1928. Dalla Città di Vicenza si può accedere al Monte Berico attraverso una teoria di portici costruiti nella seconda metà del 1700, formati da 150 arcate: quanti sono i grani del ‘vecchio’ Rosario; e, ogni dieci arcate, da una Cappella nella quale sono dipinti i singoli Misteri del Rosario. Officiato da sempre dai ‘Servi di Maria’, il Santuario è meta ininterrotta di Pellegrinaggi da tutto il Triveneto e da altre regioni d’Italia”.

 

nr. 38 anno XX del 24 ottobre 2015



« ritorna

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar