NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Expo 2015, luci e ombre per Vicenza

Tempo di bilanci per la grande rassegna mondiale che sabato 31 ottobre chiude i battenti a Milano. Ne abbiamo parlato con i responsabili di categoria e gli amministratori, da cui emerge un quadro contrastante

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Expo 2015, luci e ombre per Vicenza

(C.R.) Tempo di bilanci per Expo 2015, la grande rassegna mondiale che nella serata di sabato 31 ottobre chiuderà i battenti a Milano, dopo sei mesi di apertura. Per tracciare un primo bilancio il portale www.ladomenicadivicenza.it ha aperto il dibattito, affrontando l'argomento con i responsabili di categoria e gli amministratori, da cui emerge un quadro contrastante. Ma nel contempo ha voluto dare risalto anche a quattro aziende artigiane vicentine d'eccellenza, premiate nel corso della kermesse.

 

Martino Cerantola, presidente provinciale Coldiretti: «Bilancio positivo grazie alla valorizzazione dei nostri prodotti. Ora l'Expo deve diventare un trampolino di lancio»

Expo 2015, luci e ombre per Vicenza (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Una delle associazioni maggiormente coinvolte in prima linea, anche visto il tema, nella grande rassegna dell'Expo 2015 è stata la Coldiretti nazionale che avvalendosi delle varie realtà regionali e provinciali ha potuto essere protagonista assoluta. «Il nostro bilancio finale - spiega Martino Cerantola, presidente provinciale Coldiretti, da qualche settimana nominato anche presidente regionale - è sicuramente molto positivo, perché questa grande rassegna mondiale ha consentito di valorizzare i nostri prodotti in un platea internazionale, direi quasi planetaria. È stata intelligente l'idea di riservare ad ogni regione due settimane nell'ambito dell'evento e il Veneto ha potuto usufruire di due finestre collocate molto bene, quella dal 16 maggio, quando la rassegna si era appena aperta e quindi c'erano grande interesse da parte degli operatori e poi dal 16 agosto, una settimana molto frequentata in quanto essendo un periodo di ferie ha convinto molti ad effettuare la visita. In questo secondo appuntamento abbiamo anche avuto la gradita visita del Governatore Zaia, dell'assessore all'agricoltura e del presidente del consiglio regionale, oltre che di molti amministratori, a conferma dell'attenzione del mondo della politica. Alla fine, da più parti, ci è stato riconosciuto questo ruolo in primo linea alla nostra associazione».

«La rassegna dell'Expo 2015 - prosegue Cerantola - ha rappresentato, per sei mesi, un tempo molto lungo, un importante momento di confronto anche tra gli operatori e questo sarà sicuramente un importante investimento per il futuro. Non nascondiamo che dopo questa kermesse noi ci attendiamo una buona risposta da parte del consumatore medio, visto che l'obiettivo prefissato, sicuramente raggiunto, era quello di far conoscere ulteriormente il prodotto italiano non solo nel territorio nazionale ma soprattutto all'estero. Le nostre eccellenze vino e formaggi, ma anche carni o ortofrutta di euro vantano alti livello di qualità che ci vengono riconosciuti dappertutto».

Secondo il presidente provinciale e regionale di Coldiretti l'Expo ospitato in Italia «deve rappresentare un trampolino di lancio, anche per quanto riguarda la capacità di fare squadra tra aziende diverse. Un sistema che peraltro noi stiamo già attuando, basti pensare all'importanza che da molti anni rivestono le cantine sociali per quanto riguarda il vino. Mi auguro che questo segnale possa arrivare anche alla grande distribuzione, perché il "made in Italy" ha un grande valore aggiunto. Basti pensare che secondo una stima il falso "made in Italy" ammonta a 60 milioni di euro all'anno, soldi che potrebbero essere a vantaggio delle nostre aziende».

 

Agostino Bonomo, presidente Confartigianato Vicenza: «Una grande vetrina per l'associazione e le nostre aziende, ma anche la dimostrazione che è necessario fare squadra»

Pienamente soddisfatto sull'andamento dei sei mesi di apertura dell'Expo a Milano anche Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza, altra associazione protagonista in prima linea nella grande kermesse mondiale.

Expo 2015, luci e ombre per Vicenza (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«C'è poco da dire - assicura Bonomo - alla fine il bilancio è ampiamente positivo. Come Sistema Italia abbiamo registrato un grande successo, nonostante gli scandali nei mesi precedenti e le polemiche interne che ancora una volta non siamo capaci a tenere nascoste e che sono state rese note. Il successo di pubblico, anche alla luce del tema trattato, quello di nutrite il pianeta, è stato enorme, basti pensare la folla registrata nell'ultimo mese. Per quanto riguarda le presenze internazionali abbiamo registrato tantissimi arrivi dall'Europa, mentre forse se ne attendevano di più da quelli degli altri continenti, ma comunque le cose sono andate bene visto che il ricordo di tutte le polemiche è stato cancellato».

«Posso dire di essere molto soddisfatto anche come presidente provinciale - aggiunge Bonomo - vista la premiazioni di quattro nostre aziende iscritte, sparse in tutto il territorio del Vicentino e di settori diversi. Quattro riconoscimenti sono molti perché le commissioni erano altamente scientifiche e posso assicurare che non c'è stata nessuna raccomandazione per queste nostre realtà artigiane, che per una settimana hanno potuto sfruttare una visibilità notevole, con importanti contatti sia a livello nazionale che internazionale. Grande soddisfazione, per gli attestati di stima che abbiamo ricevuto, anche per il "Progetto Reborn", ritenuto in assoluto tra i più innovativi e tecnologicamente avanzati dell'intera rassegna mondiale. Le due settimane in cui siamo stati protagonisti hanno rappresentato un grande successo, così anche in occasione della settimana della moda, un altra eccellenza vicentina di Confartigianato: anche in questo caso i contatti con gli operatori di Milano e di tutto il mondo sono stati fondamentali».

Al presidente Agostino Bonomo abbiamo chiesto "quale eredità lascerà l'Expo 2015?". Ecco le sue parole: «Innanzitutto quello che è fondamentale fare squadra, visto che questo concetto ha rappresentato una vera e propria "mission" in occasione della rassegna. In un momento in cui alcuni dati indicano una ripresa o comunque un'inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni, anche le nostre imprese artigiane saranno chiamate ad affrontare il mercato nazionale, ma soprattutto quello internazionale e questo non potrà avvenire singolarmente».



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