NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Expo 2015, luci e ombre per Vicenza

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Expo 2015, luci e ombre per Vicenza

Quattro "eccellenze" beriche, iscritte a Confartigianato Vicenza, premiate all'Expo 2015: dai distillati ai funghi porcini, dai mobili all'argenteria

Come accennato dal presidente Agostino Bonomo sono state quattro le aziende beriche, iscritte a Confartigianato Vicenza, premiate come "eccellenze" nell'ambito dell'Expo 2015 e a cui titolari è stato consegnato un attestato (qui a fianco le immagini delle premiazioni). Le prime due, del settore alimentare, sono state la Distilleria LI.DI.A. di Villaga e la Forest Food di Sovizzo, selezionate nell’ambito del concorso nazionale “Nutrire il futuro: energie dalla tradizione - Settore Enogastronomico”. Le altre due sono le Bedont di Pianezze e l’Argenteria Carlo Rossi di Vicenza, selezionate nell’ambito del concorso nazionale “Nutrire il futuro: energie dalla tradizione – Settore Manifatturiero”, a cui hanno preso parte 193 candidati. Ecco un profilo delle quattro aziende con le immagine relative alla premiazione ai rispettivi titolari.

 

Distilleria LI.DI.A. di Villaga

LIDIA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)La nascita della distilleria risale al secondo dopoguerra grazie alla capostipite Lidia che, coi due figli Luciano e Silvano e la nuora Gianna, realizzò un progetto coltivato da tempo. All’epoca, oltre alla grappa, erano numerosi i liquori prodotti dalla LI.DI.A. (il nome della fondatrice suggerì l’acronimo liquori-distillati-affini). L’azienda, giunta alla terza generazione, è rimasta a conduzione familiare e si dedica ormai esclusivamente alla produzione di grappe. Da oltre quarant’anni vengono distillate solo le migliori vinacce fresche. L’impianto artigianale, in rame, di tipo discontinuo, consente di estrarre al meglio aromi e profumi. La colonna di distillazione “a testa fredda” permette al mastro di personalizzare il prodotto. Tutto il processo avviene sotto il controllo attento e continuo del mastro: le vinacce vengono fornite dai migliori vignaioli e vengono distillate appena svinate; massima attenzione viene prestata alla temperatura di distillazione, dal rilascio del vapore alla temperatura della colonna; col taglio di testa e coda, solo il “cuore” della grappa è destinato all'imbottigliamento. Una parte viene invecchiata in piccole botti di rovere francese, e il colore ambrato della grappa così ottenuta è dovuto solo ai tannini del legno. Le grappe LI.DI.A. si riconoscono per la confezione colorata, realizzata interamente a mano. Le bottiglie vengono prima avvolte in fogli di carta numerati, poi si avvolge del filo di canapa al collo della bottiglia e lo si ferma con ceralacca a caldo. I colori degli incarti indicano i diversi vitigni di provenienza.

 

Forest Food di Sovizzo

Forest_Food. (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)L'azienda, che ha sede in via del Lavoro a Sovizzo, dal 1997 svolge attività di selezione, lavorazione e confezionamento di porcini secchi di bosco. In stagione di raccolta, se ne segue direttamente una prima selezione nei luoghi di origine, in collaborazione coi raccoglitori e i micologi locali. A poche ore dalla raccolta, i funghi vengono essiccati o surgelati e poi stoccati in magazzini a temperatura controllata per preservarne la salubrità e le caratteristiche organolettiche, garantendo un approvvigionamento per tutto l’anno. Cernita e controllo sono effettuati da personale qualificato e con la costante presenza del micologo per la realizzazione di diverse linee di confezioni destinate al retail, al catering e a negozi gourmet che mettano in risalto l’artigianalità e la genuinità del prodotto. La Forest Food fornisce inoltre pastifici e industrie alimentari con una materia prima di funghi secchi granulati, attraverso una linea di lavoro dedicata. I principi guida della politica aziendale sono: scegliere funghi di alta qualità nei Paesi europei che rispettano le normative sanitarie comunitarie; utilizzare materie prime naturali e preservare l’integrità delle caratteristiche organolettiche originali fino al consumatore finale. Tra le procedure effettuate la tracciabilità di filiera e il sistema di autocontrollo Haccp. Erede di una cultura familiare vicentina dedita da decenni alla ristorazione, la titolare Virna Tecchio è riconosciuta quale esperto nel Registro nazionale dei micologi.

 

Bedont di Pianezze

Bedont (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)L'azienda, l'unica delle quattro situata nell'area bassanese, vanta quasi ottant’anni di esperienza nella produzione di sedie e tavoli in legno, distinguendosi per la conoscenza dei materiali e l’attenzione ai dettagli in una continua ricerca di nuove forme e combinazioni. Il prodotto scelto è Timber, una panca libera di muoversi nello spazio, in grado di ridisegnare e modellare l’ambiente nel quale è inserita creando piccole aree per la collettività in locali pubblici, ma utilizzabile anche in particolari spazi abitativi. Oggetto essenziale e al tempo stesso dinamico, Timber è un progetto del designer Diego Chilò, professionista con all’attivo una trentennale esperienza tra lampade, vasi e prodotti vari, ma anche nell’architettura industriale. Una semplice trave, lavorata con tecniche di incastro eseguite meccanicamente, diventa una seduta solida e insieme mobile mediante tre ruote: oggetto fortemente materico, Timber nella sua essenzialità ricorda anche certi giochi d’infanzia.

 

Argenteria Carlo Rossi di Vicenza

argenteria_rossi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)L'azienda, attiva da quasi 50 anni nel capoluogo berico, è artefice della realizzazione del “Gioiello di Vicenza”, manufatto giunto all’Expo direttamente dal Museo Diocesano dove è stabilmente esposto dal 2013. Il "Gioiello di Vicenza" è il modello tridimensionale del nucleo rinascimentale della città, ricostruito dopo oltre duecento anni dal trafugamento dell’originale per mano delle truppe napoleoniche nel 1797. Esso rappresentava un ex voto forse progettato dal Palladio e realizzato dall'orefice Capobianco, voluto e donato dai vicentini alla Madonna di Monte Berico per la scampata peste del 1578. Nel 2010 l’Associazione “Il gioiello di Vicenza” attraverso una rete di professionisti, istituzioni e imprese, ha pensato di studiarne la storia a partire dai dipinti che lo ritraevano e i pochi documenti disponibili: fondamentale, tra tutti, la Pianta Angelica, ovvero la mappa della città voluta da papa Gregorio XIII. Da qui nacque l’idea di passare alla nuova realizzazione del manufatto, unendo la più moderna tecnologia alla più accurata tecnica artigianale. L'argento necessario è stato raccolto grazie alla generosità dei vicentini attraverso una campagna intitolata "Trasforma il tuo vecchio argento in storia". Gli oltre 400 disegni tridimensionali relativi ad altrettanti edifici e oggetti, progettati dall’architetto Romano Concato, sono così diventati modelli per mezzo della tecnologia laser PLM che li ha stampati direttamente dai file 3D. Ciò ha implicato un difficile quanto estenuante lavoro manuale di ricomposizione degli edifici, di rifinitura e di disposizione su di un grande vassoio circolare sbalzato a mano e contornato dalla cinta muraria. Il tutto in una struttura completamente smontabile, conferendo all'opera un alto grado di rifinitura e valore artistico.



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