NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Anche gli argini per fare cultura e turismo

La prossima primavera si completa l’ultimo tratto del percorso Fogazzaro, tra Montegalda e Tonezza: è una delle indicazioni di quanto si possa fare valorizzando il patrimonio naturale anche con i mezzi più modesti – In molte altre zone basterebbe installare segnavie e punti di riferimento utili – Iniziative in cantiere anche dalla parte del Consorzio Alta Pianura Veneta

facebookStampa la pagina invia la pagina

Anche gli argini per fare cultura e turismo

(g. ar.)- “Appena un sottile orlo di argento del rossastro globo lunare brillava ancora quando i due risalirono sulla terrazza oscura. Si sentivano sì e no nell'aria inquieta e buia gli aliti delle rose come voci di desiderio e di pena. Si vedevan sì e no le frondi porgersi in qua e in là come braccia di ciechi brancolanti”.

fogazzaro (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)È Antonio Fogazzaro in una descrizione della campagna al tramonto, una specie di invocazione che testimonia il rapimento dell’uomo, diremmo di qualunque uomo, di fronte alla bellezza della natura, anche quando non ci sono picchi scoscesi, ghiacciai, laghi immensi o la calamita del mare che tutti è in grado di attrarre.

Camminare sugli argini tenendo come punto di riferimento quasi esclusivo i campanili che segnano l’orizzonte e forniscono così qualche informazione è diventata una faccenda progressivamente più accentuata. Dove non esiste agonismo né ansia di superarsi, ma è sufficiente giusto quel tanto che occorre per mettere un piede dietro l’altro ed andare per qualche mezz’ora, o per qualche ora, a piacere.

Indubbiamente questa novità del tenere contatto con la campagna, senza retoriche di nessun genere e anche senza proporsi alcun risultato preciso se non il piacere di fare quel che si sta facendo, è una novità e al tempo stesso non lo è. Ma ora è qualcosa che già cresce nel tempo e questo basta a dire che si tratta in effetti di una notizia da registrare e di cui tenere conto, da mettere insomma sotto attenta osservazione. Diciamo anche che una volta entrati in questo ordine di idee bisognerebbe cercare il passo successivo, quello della precisazione del luogo e delle circostanze, quello delle indicazioni utili a chi se ne va ad esempio su un argine che offre decine di chilometri di percorribilità.

È nato così il cammino Fogazzaro, da Montegalda a Tonezza, lungo quasi settanta chilometri e che a attraverso 14 territori comunali taglia la pianura in diagonale dirigendosi verso nord fino a Marano e poi al piede del monte. L’ultimo tratto sarà completato la prossima primavera offrendo uno spunto non necessariamente legato al semplice camminare, ma invece strettamente connesso alla storia di questa provincia e appunto ai luoghi frequentati dall’autore di Piccolo Mondo Antico e Malombra, pagine ottocentesche tra le meglio intonate per chi cerca nella natura il luogo per eccellenza. Ma non si fermerà tutto al cammino di Fogazzaro. Ci sono moltissimi angoli che vale la pena di conoscere e valorizzare, tanto più attraenti e numerosi se si pensa alla ricchissima idrografia della provincia di Vicenza e al numero quasi incalcolabile di argini a disposizione di chi li voglia conoscere.

Il tema è vastissimo e la promessa di arricchirlo è concreta. Si stanno facendo strada varie iniziative già in cantiere che individuano un diverso modo di approccio e che confermano una volta di più lo stretto legame esistente tra patrimonio naturale e patrimonio storico/culturale. Il tutto ha come risultato più immediato il collegarsi anche agli interessi turistici ed a quelli, dall’Alta Via dei Berici fino all’argine meno frequentato, che rappresentano qualcosa che può concretamente produrre anche risultati economici non secondari. È il territorio che dovrà accorgersi di queste possibilità e cercare di sfruttarle al meglio.

vladimiro_riva.jpg (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)VERONA/VICENZA/PADOVA/VENEZIA- C’è appunto questo nuovissimo progetto che prevede un itinerario di incredibile fascino: partire dalla basilica di San Zeno a Verona per arrivare successivamente prima a Monte Berico, poi alla basilica di S. Antonio a Padova ed infine a Venezia in piazza San Marco. Chi ci sta pensando è VicenzaÈ braccio operativo e propositivo della camera di commercio: è un’idea non semplicissima e non rapidissima nell’attuazione, ma certo si tratta di qualcosa che attirerà molta gente a partire dai turisti stranieri che ad esempio stanno già preparandosi per il cammino Fogazzaro. Il direttore di VicenzaÈ, Vladimiro Riva, è buon testimone di questo lavoro che sta prendendo forma e che porterà alla fine alla realizzazione di un cammino decisamente prestigioso anche in quella misura internazionale che potrà caratterizzarlo quanto ad adesioni. Dice Riva: “Abbiamo visto che partecipando in qualche modo con materiale e altro al cammino di Fogazzaro si è risvegliato un interesse che non conoscevamo. Certo però che spetta ai Comuni capire bene e fino in fondo quali possano essere in realtà le possibilità che si offrono. E naturalmente le cose non si fanno da sole, occorre collaborazione e occorre anche vederci chiaro fin da subito perché gli sviluppi veri anche dal punto di vista dell’attrazione turistica si ottengono soltanto in quanto ci si impegni tutti senza riserve. Debbo dire che questa partenza del collegamento Montegalda/Tonezza è molto importante proprio perché chiama all’appello tutti quelli che sul territorio possono e dovrebbero sentirsene interessati. Se debbo giudicare da quel che abbiamo incontrato assieme ai promotori di questa iniziativa siamo abbastanza lontani dall’ideale che vorremmo perché questi quattordici Comuni hanno manifestato interessi molto diversi tra loro, in bilico troppo spesso tra l’adesione al progetto e le difficoltà create tanto per cambiare dalla burocrazia e dalle sue lentezze: tra domande da presentare, permessi da concedere ed ostacoli vari frapposti da varie parti si rischia sempre di perdere un sacco di tempo per cose assolutamente semplici e normali da ottenere. Aggiungo soltanto, ad esempio, che l’anello delle Piccole Dolomiti ha richiesto un certo lavoro per i segnavia e l’utilità di certe indicazioni. Mi dicono che i cacciatori hanno danneggiato e rimosso molti cartelli, quasi che fosse un disturbo avere della gente che se ne va semplicemente a camminare. Sull’Alta Via dei Berici più o meno siamo alle stesse considerazioni. Bisognerebbe che tutti sul territorio arrivassero a capire fino in fondo l’utilità di avere oltre alle bellezze naturali anche una disponibilità verso qualcosa di diverso. Troppe volte ci sono opposizioni da parte di persone o associazioni che non sono d’accordo pregiudizialmente e che vorrebbero avere una completa ed assurda esclusiva sulla campagna. Chiaro che in questo modo naturalmente non si arriva a nessun risultato”.

silvio_parise (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)TREMILA CHILOMETRI DI ARGINI- Tanti se n’è visti assegnati per la sua competenza il Consorzio Alta Pianura Veneta, l’organismo che dopo la riforma regionale ha raggruppato praticamente tutte le entità precedentemente esistenti caricandosi dei doveri di ufficio per tutto il territorio, un’area vastissima. La tesi di Silvio Parise, presidente del Consorzio, è che al di là del lavoro quotidiano di cura e manutenzione degli argini –quando non occorra altro di ancora più impegnativo, naturalmente- si potrebbe aprire un capitolo del tutto nuovo sulla valorizzazione del territorio. Come? Anche nel modo più semplice che si possa immaginare, senza inseguire traguardi troppo complicati e facendo le cose più utili che si possono fare, risponde Parise: “Penso ad un minimo di segnaletica piazzata dove davvero serve, sia per dare a chi percorre l’argine una informazione precisa sulla sua posizione in quel momento sia per indicare anche gli eventuali incroci con punti stradali vicini tanto da poter eventualmente scegliere se si vuole proseguire o uscire dall’argine con il vantaggio di non trovarsi in una situazione di isolamento sconosciuta e perciò non gradita”.

Ecco, questo si può fare di sicuro ma occorre naturalmente un minimo di progettazione che si ottiene portando il tema all’esame e al giudizio dei componenti il consiglio di amministrazione: “Vi sono coinvolti cento Comuni e ogni volta la partecipazione è davvero molto alta tanto che va sempre da ottanta a novanta rappresentanti delle amministrazioni presenti al consiglio. È proprio a loro che dobbiamo sottoporre il problema ed è da loro che dobbiamo ottenere un appoggio per poter passare alla fase successiva del lavoro effettivo. Credo sinceramente che sarebbe una gran bella cosa arrivare a segnalare i percorsi sugli argini perché aggiungerebbe al nostro lavoro usuale anche qualcosa di più che non guasterebbe affatto. In Consorzio abbiamo tutte le mappe che servono e naturalmente conosciamo per forza di cose molto bene tutto il territorio canale per canale, non a caso sotto la nostra giurisdizione ci sono tremila chilometri di argini. Se si decide per il sì ci sarà tutto quel che occorre per un bel lavoro assolutamente completo. Una cartellonistica, anche molto semplice, orienta chi si trova sull’argine e funziona all’occorrenza anche come importante fattore di sicurezza”.



continua »

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar