NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Quel dubbio sotto l’albero di Natale: meglio vero o ecologico?

Nostra inchiesta sulla tendenze nel Vicentino: ne parlano amministratori e venditori, ma abbiamo sentito anche il parere del comandante regionale della Forestale e di uno storico dell'Altopiano

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Quel dubbio sotto l’albero di Natale: meglio vero

Quel dubbio sotto l’albero di Natale: meglio vero (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)(C.R.) L'albero di Natale dei vicentini è vero oppure ecologico? Su questa domanda il portale www.ladomenicadivicenza.it ha aperto il dibattito, cercando di capire la tendenza di amministratori (il riferimento è ai cosiddetti abeti allestiti nelle piazze) e venditori. Ma in realtà il tema ha riscontri anche legati alle norme in materia (come conferma il comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato Daniele Zovi) e a tradizioni non così antiche, come spiega lo storico altopianese Giancarlo Bortoli. Ecco cosa è emerso.

 

Vicenza e Bassano hanno optato per l'albero di Natale artificiale in piazza. Ad Arzignano la "scelta modello": un vero abete, ma già destinato all'abbattimento

Nell’arco di dodici mesi, Vicenza e Bassano, ossia i due centri maggiori della nostra provincia, si sono adeguate nella medesima scelta: basta con l'abete proveniente dall'Altopiano da installare in piazza ma via libera all’albero finto, o meglio ecologico, che verrà riproposto (almeno così dovrebbe essere...) anche nei prossimi anni. Il capoluogo berico ha fatto questa scelta nel dicembre 2014 (negli anni precedenti, per diverse festività natalizie, l'abete era un regalo dell'amministrazione di Gallio, dove il Vicenza Calcio svolgeva il ritiro estivo precampionato), la città del Grappa nelle settimane scorse, quindi da quest'anno. Tuttavia non c'è dubbio che nel Vicentino per la "scelta modello" arriva da Arzignano, dove nella centralissima piazza Libertà, nel solito buco, viene posizionato ogni anno un abete vero, ma già destinato all'abbattimento.

Quel dubbio sotto l’albero di Natale: meglio vero (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Una scelta che viene portata avanti da almeno una trentina d'anni e di cui andiamo orgogliosi - assicura Mattia Pieropan, assessore alla cultura - visto che ormai la macchina è collaudata. In sintesi, ogni anno, già dal periodo primaverile o estivo, viene segnalato all'Ufficio ambiente e lavori pubblici quelli che sono gli abeti che per questioni di sicurezza, per un inizio di malattia o altre cause dovranno essere obbligatoriamente tolti dalla loro sede naturale. Una volta individuato si aspetta ovviamente il giorno del periodo natalizio, per tagliarlo e portarlo in piazza».

«In diverse occasioni - aggiunge l'assessore arzignanese - a donarlo è stato un nostro cittadino, sempre motivando la decisione su quanto detto, ma non negli ultimi due anni: lo scorso anno è infatti arrivato da un altro comune, da Nogarole precisamente, mentre quest'anno l'abete si trovava nell'area di un giardino pubblico. L'altezza non è determinante, quest'anno ad esempio è un po' più basso del solito: fondamentale invece la proporzione tra la larghezza del fusto e l'altezza, per garantire la staticità».

Tuttavia ad Arzignano non si sono accontentati e nei primi mesi di quest'anno hanno lanciato un'iniziativa che ha riscosso grande successo e che potrebbe essere riproposta. A raccontarla è lo stesso Mattia Pieropan. «L'abete utilizzato per il Natale 2014 è stato poi tagliato e parte dei pezzi di ricavati sono stati consegnati all'artista milanese Mattia Bosco, esperto scultore su legno, che ha poi prodotto una serie di bellissime opere che hanno costituito una mostra ospitata al Centro d'arte contemporanea di Arzignano e poi in altre città. Se ci fossero altri scultori disponibili si potrebbe dare continuità all'iniziativa».

 

Nei negozi richieste per entrambe le opzioni. «Gli alberi sintetici sono più richiesti, ma al fascino dell'abete vero in molti non voglio rinunciare»

Per capire la tendenza dei vicentini nell'acquisto degli alberi di Natale abbiamo contattato due dei maggiori rivenditori della città, che proprio nelle ultime settimane hanno registrato buoni affari.

Quel dubbio sotto l’albero di Natale: meglio vero (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«Indubbiamente gli alberi sintetici - spiega la signora Stefania, una delle due titolari del Garden Center Vicenza Verde, che ha sede in Strada di Saviabona 72 - hanno superato per numero di richieste quello degli abeti veri. Con una frase fatta diciamo che sono diventati "di moda", ma in realtà sono indubbiamente più comodi perché restano in uno scatolone per undici mesi all'anno, per poi essere nuovamente utilizzati. L'abete vero deve essere invece acquistato ogni anno, poi alla fine delle vacanze è obbligatorio smaltirlo, ma non potendolo buttare nel cassonetto dell'immondizia, bisogna recapitarlo nei centri ecologici. Inoltre l'albero finto non perde gli aghi e proprio perché si utilizza ogni anno è più facile da posizionare e addobbare. Tornando alle vendite quest'anno, almeno per quanto ci riguarda la proporzione è stata, a grandi linee, di tre alberi sintetici e uno naturale».

Secondo la stessa titolare del Garden Center la crisi economica non ha influito molto su questa spesa. «Se dovessimo guardare bene - continua la signora Stefania – il prezzo più basso riguarda gli alberi veri, attorno ai 25-30 euro, mentre per un albero sintetico si parte da 50-60 euro, anche se questa spesa può essere ammortizzata in diversi anni, anche una decina se si tratta di un buon prodotto. In realtà sul mercato esistono degli alberi ecologici di nuova generazione, che possono costare sino a 250-300 euro, ma sono davvero splendidi, ci si accorge che non sono veri solamente al tatto. In questo caso si tratta di una bella spesa, che però va suddivisa negli anni di durata, che sono indubbiamente tanti».

Quel dubbio sotto l’albero di Natale: meglio vero (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Altre indicazioni arrivano invece dalla Garden Filippi Vicenza, con sede in via Lago Maggiore 128, fondata più di trent'anni fa da Luigi Filippi, che gestisce l'attività assieme ai familiari. «Per quanto ci riguarda - spiega Davide Filippi, figlio di Giuseppe - noi continuiamo a vendere in maggior numero gli abeti autentici, forse per il fatto che siamo conosciuti per questo prodotto. Tutto risulta certificato, sappiamo da dove arrivano gli alberi che arrivano con annessa la liberatoria della Forestale. Difficile comunque fare una proporzione attendibile, visto che coloro che dispongono di un albero sintetico, magari da 3-4 anni, per altri 2-3 anni non faranno ulteriori acquisti».



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