Enrico Comastri, co-fondatore Comitato "Per la Rinascita del Campiello": «Dieci anni fa gli appartamenti pagati 100 mila euro, negli ultimi anni svenduti a 16 mila»
Un importante merito alla svolta storica che sta coinvolgendo il condominio "più famoso di Vicenza" è del Comitato "Per la rinascita del Campiello", che ha in Enrico Comastri, Lorenzo Barausse e Lanfranco Pinamonti (tutti proprietari di un appartamento) i soci fondatori, capaci poi di coinvolgere, con l'aiuto degli amministratori condominiali (in particolare Marco Crestani) anche gli altri proprietari.
«Siamo riusciti a raccogliere le firme di quasi tutti loro utile poi per portare le varie istanze anche nelle assemblee condominiali», ci racconta Comastri che non ha difficoltà a raccontare la sua storia personale. «Ho acquistato un appartamento al "Campiello" circa dieci anni, spendendo 100 mila euro, il costo di mercato in quel periodo, che in pratica erano i soldi della liquidazione di una vita di lavoro, che volevo investire per poi affittarlo. Devo dire che io non abito a Vicenza e probabilmente chi me l'ha venduto si era probabilmente reso conto che la situazione stava degenerando a livello di legalità. Sta di fatto che lo scorso anno alcuni appartamenti erano stati messi in vendita, ma sarebbe il caso di dire "in svendita", a 16 mila euro. La convinzione è che nei prossimi anni, o forse già nei prossimi mesi, il prezzo di mercato salirà nuovamente».
Comastri è persona schiva. Tuttavia la scintilla e la forza del cambiamento in atto nascono proprio dalla determinazione e dal lavoro del Comitato, che ha lottato per la sostituzione dell'amministratore precedente raccogliendo le numerose deleghe (come detto 128 appartamenti) e poi con un esposto alla Magistratura che ha nominato il nuovo amministratore e via via sino all'iniziativa di poche settimane fa, davvero emblematica. «Abbiamo allestito un albero di Natale - conferma con orgoglio Comastri - un gesto apprezzato da tutti su iniziativa proprio del Comitato. Per carità, da parte nostra nessun intento di ricevere applausi o di competere con il ruolo, distinto e complementare, dell'attuale bravissimo amministratore, il signor Marco Crestani, ma solo di evidenziare il ruolo che il Comitato dei cittadini. Al signor Marco Crestani, che ribadisco è un bravissimo amministratore, vanno i nostri ringraziamenti, che noi vogliamo estendere anche alle forze dell'ordine, alle istituzioni cittadine ma anche agli organi di stampa che parlando del "Campiello" in più occasioni hanno contribuito di fatto a tener alta l'attenzione».
«Ben presto ci siamo resi conto - aggiunge il co-fondatore e portavoce del Comitato "Per la Rinascita del Campiello" - che non era possibile che un mega-palazzone composto da 128 appartamenti, di proprietà di altrettante persone, potesse essere ostaggio di poche persone».
Lo stesso Comastri nomina (così come Crestani, ndr.) un trentenne rumeno, denunciato più volte anche per furto di energia, del quale noi preferiamo non riportare l'identità per esteso. «Si tratta di un capetto di uno dei due gruppi storici di malviventi, mentre l'altro ruota attorno ad una donna (anche in questo caso Comastri fa nome e cognome di una prostituta rumena, molto nota alle forze dell'ordine, ndr.): loro due controllano 8-10 persone, non di più, che spacciano droga, prostituzione e per anni hanno rubato energia elettrica al condominio senza avere il contatore. Abbiamo a che fare con dei malviventi miserabili, che si riducono a dormire in macchina o sulle scale, senza servizi igienici, che scavalcano il muretto, che hanno poco da perdere, ma che hanno solo questo poco e se lo tengono stretto tenacemente aggrappati, questo poco che per noi invece è tanto, come la serenità, la vivibilità, la tranquillità di una casa da abitare. Che cosa dà loro questo potere che tiene in scacco tutti noi e la città di Vicenza?».
«Non spetta a noi punire questi malviventi - conclude Enrico Comastri - ma spetta a noi fare il possibile perché almeno escano definitivamente dal nostro condominio. Ed in pochi mesi è sotto gli occhi di tutti, con la direzione Crestani, l'accerchiamento e la pressione di fatti concreti ha creato le premesse perché ciò accada».
nr. 01 anno XXI del 16 gennaio 2016