NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Nasce il museo dedicato ad Achille Beltrame

di Giulio Ardinghi

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Nasce il museo dedicato ad Achille Beltrame

Nasce il museo dedicato ad Achille Beltrame (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)DA MONASTEROLO A KALSCSCMIDT- I nomi importanti sono parecchi e testimoniano tutti del mantenimento di una tradizione che affonda le radici in varie generazioni. Se si considera che Beltrame è morto nel 1945, Monasterolo nel 1978 e Kalchschmidt nell’83 è facile capire che c’è un lunghissimo filo rosso che lega i periodi e gli artisti\ e che comprende tra l’altro gli altri, tutti quelli che hanno lavorato prima e dopo, o parallelamente, come è stato ad esempio per Walter Molino che ha raccolto proprio da Beltrame il testimone per quanto riguarda le tavole di prima pagina della Domenica del Corriere. La lista è lunga, comprende tanti altri come Bonvi o Jacovitti, talenti che hanno lasciato il segno. Per tornare a Monasterolo fra i quali Armando Monasterolo, recentemente presentato all’Oratorio Proti in una mostra monografica commentata da Gabriele Padovan e dedicata ad Antonio Pigafetta. È appunto la conoscenza di questo autore completo (scrittore e disegnatore) lo scopo che si è proposta la mostra, nel centenario della nascita con la pubblicazione del libro: “Il Primo Giro del Mondo” (con 200 immagini dello stesso illustratore) tutto puntato sulla descrizione dell’incredibile impresa del navigatore portoghese Ferdinando Magellano e del suo segretario, biografo e diarista di bordo, che era appunto il vicentino Antonio Pigafetta nel periodo di tempo compreso tra il 1519 e il 1522.

DA PECOS BILL A MICHELE STROGOFF- L’illustratore e fumettista torinese Armando Monasterolo fu molto presente per più di un trentennio (1945-1978) nel campo dell’editoria libraria (Ed. Paravia, SEI, Elle Di Ci…), delle riviste (Historia, True West, Colt 45), dei giornali per ragazzi (Il Giornalino, Lo Scolaro, La Gazzetta dei Piccoli), dei fumetti (Il Nuovo Sceriffo, Radar, Pecos Bill, Capitan Walter, Joselito), di cui ampia rassegna è stata ordinata ed esposta nella mostra al Proti, luogo dell’esposizione tra l’altro di grande fascino sul quale si stanno puntando in serie i progetti per altre mostre. Monasterolo nasce a Torino nel 1921. Illustratore e fumettista molto abile e apprezzato, non raggiungerà la fama di altri contemporanei soprattutto perché non lega il proprio nome a personaggi di grande popolarità. Comincia durante la guerra, ma ovviamente la sua produzione diventa intensissima dal 1945. Disegna "Cisco Kid", "Michele Strogoff" e "Daniel Boone il rintracciatore" per l'Albo della domenica e gli Albi Leopardo della Taurinia. Per la Redazione Audace di Tea Bonelli lavora a tre albi de "Il giustiziere del West". Collabora con l'Editoriale Subalpino di Caregaro per Gli albi di Graziella (1948) e Yabu (1950-1952) e con le Edizioni del Castello (Albi dei tre), mentre nel 1949 disegna la serie Harry Fox per l'editrice Arc di Pasquale Giurleo. Realizzerà anche un "Buffalo Bill" per le Edizioni Mondiali nel 1951.
Lavora inoltre per la Gazzetta dei piccoliLa vispa Teresa, Il giornalino e Lo scolaro ("20.000 leghe sotto i mari", etc.). Nel 1953 realizza Albi Eroi per la Elle-di-ci (Libreria di dottrina cristiana) di Asti e infine disegna per gli Albi della prateria delle Edizioni Alpe.

Nasce il museo dedicato ad Achille Beltrame (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)IL GRANDE RIGORE DI UN MESSAGGIO- C’è almeno un grande pregio che non è possibile disconoscere al lavoro di questi artisti e consiste nel rigore più assoluto del loro lavoro. Se continuiamo a tracciare una linea comune tra Beltrame Monasterolo e Kalchschimdt al di là delle sfasature di tempo e di contemporaneità, quel che emerge con chiarezza assoluta è il riversamento continuo del rispetto talento delle opere che hanno lasciato e che in diversa misura gli hanno anche portati alla notorietà. Coerenza come dato comune e inequivocabile. Le tavole di Achille Beltrame hanno ipnotizzato intere generazioni fino ad almeno le prime battute della seconda guerra mondiale, portando il fatto del giorno a trovare misura ed immagine nella copertina di quello che all’epoca era sicuramente il settimanale italiano più letto e cioè la Domenica del Corriere. Ma lo stesso Beltrame non si è limitato al pur altissimo livello di arte grafica: ha firmato centinaia di quadri e acquarelli che oggi si trovano sparsi in varie collezioni, una delle quali è quella in possesso del Comune di Arzignano. Identico discorso si deve fare per Emilio Kalchschmidt, illustratore di campagne pubblicitarie epocali (l’uomo che scolpisce la colonna per Plasmon, tanto per citarne uno), ma anche pittore figurativo di grande stile e contenuti. È il pittore dei Navigli di Milano, delle piazze de delle strade di Milano, così come è il cantore delle campagne e dei paesini tra Lombardia e Piemonte con immagini che riportano ad un panorama paesaggistico ed umano da tempo tramontato. Di Kallchscmidt è stato detto tra l’altro che senza i suoi tuffi nell’ambiente lombardo tra gli anni 40 e 70 nessuno ne saprebbe più niente, se non ricorrendo a collezioni fotografiche. Centinaia e centinaia di quadri che ancora oggi sono presenti con ottima quotazione in molte riunioni di aste artistiche sia in Italia che all’estero.

COME FAR VIVERE IL RICORDO- È grazie all’opera di uomini come Beltrame e Kallchscmidt che si possono far rivivere ricordi altrimenti imprendibili, non ricostruibili. Passando infine ad Armando Monasterolo bisogna dire che è sufficiente l’elenco dei suoi personaggi assurti alla massima popolarità per capire di che livello d’artista si parla. I cosiddetti fumetti di Monasterolo, compresa la storia di Antonio Pigafetta, non erano in realtà fumetti, non nel senso più rigoroso del termine. Erano vere e proprie storie illustrate al piede di ciascuna vignetta con una ricchezza di particolari, di colori, ed una abilità descrittiva di davvero raro livello. Il fumetto in realtà ancora non c’era, arrivò con le storie di Walt Disney, ma anche dopo il suo arrivo sul mercato Monasterolo proseguì nella sua scelta precisa di far parlare i personaggi con dialoghi a piè di figura e con l’inserimento di qualche breve testo descrittivo per determinare la piega che di volta in volta prendeva la storia. Abbiamo ricordato prima anche altri nomi come Bonvi o Jacovitti: per strade diverse e tecniche diverse si tratta anche nel loro caso di arte figurativa espressa al massimo dei livelli possibili con l’aggiunta di un fattore particolare prima sconosciuto e cioè l’umorismo (parole e immagini) inserito nelle storie. Sturmtruppen e Coccobill crediamo siano in grado di evocare molto più di qualche ricordo a chi ha avuto la fortuna di trovarli ogni settimana dal giornalaio.

 

nr. 05 anno XXI del 13 febbraio 2016



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