NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Progetto bici in centro: al netto di gelosie…

Petizione di Erica Panighello (più 928 firme) per chiedere un bonus mobilità riservato a quelli che lasciano l’auto a casa e si muovono a pedali: il presidente del consiglio comunale Federico Formisano controfirma in appoggio, i partiti della maggioranza sembrerebbero favorevoli, ma l’amministrazione ancora non risponde - Da chiarire se e come i consiglieri possano prendere iniziative indipendentemente dal “fastidio” procurato ad assessori e dirigenti di settore

di Giulio Ardinghi

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Progetto bici in centro: al netto di gelosie…

Si chiamerà Buono Economico e rivestirà il significato -sia pure a livelli minimi di impegno pubblico- di un incentivo per chi rinuncerà ad usare l’auto per andare al lavoro optando invece per la bicicletta. Vecchia storia, questa dell’uso mai abbastanza promosso e assecondato della due ruote in un centro storico come quello di Vicenza cronicamente afflitto dal problema del surplus di poveri sottili al punto da essere ai primi posti nazionali per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria. Il Buono Economico si fonderà su quattro capisaldi: 1) la risposta dell’amministrazione comunale di Vicenza che di solito rispetto alle iniziative dei consiglieri non sembra proprio entusiasta, quasi si sentisse strappare di mano lo scettro delle idee e delle decisioni; 2) il meccanismo burocratico che si mette in moto una volta che l’amministrazione accetti di parlarne e mandi l’argomento alla commissione: uno dei passaggi di maggiore importanza è quello del placet del dirigente della Mobilità ed il precedente di Via IV Novembre non è che brilli come punto di riferimento: un anno e mezzo dopo la presentazione della mozione su viabilità e senso unico è arrivata finalmente la risposta, ma a prezzo di durissime prese di posizione da parte dei presentanti; 3) la fattibilità vera di quanto viene auspicato dal momento che per una strategia del tipo descritto dalla petizione e dalla successiva presentazione della mozione ad hoc (firmata da 928 persone più la prima firmataria, più il presidente del consiglio comunale Federico Formisano) occorre completare la mappa delle piste ciclabili, le quali ci sono e sono abbastanza numerose, ma mancano delle connessioni indispensabili per un tragitto fuori dal traffico; 4) interventi di questo tipo sono previsti dall’ultima legge di stabilità, la finanziaria 2015, che propone per le città con più di 100mila abitanti anche la quantificazione monetaria dei progetti e l’impegno dell’ente pubblico. Diciamo perciò che anche al netto di gelosie ed elucubrazioni perfino difficili da immaginare la strada da battere non è proprio così semplice: burocrazia e mancanza di collegamenti sufficientemente organizzati tra le piste ciclabili ci sembrano i nodi più difficili da sciogliere anche nel caso si alleggerissero gli altri due dei quattro punti appena elencati. Diciamo pure che un fondamento molto autorevole però c’è ed è la firma alla petizione aggiunta dal presidente del consiglio comunale Formisano che fino a prova contraria fa parte della maggioranza oltre che della lista del sindaco ed al quale pensiamo sia difficile rispondere in modo vago o con argomentazioni anche appena meno che credibili. Vediamo dunque da dove prende l’avvio questo tema: è la petizione che riportiamo qui di seguito.

PETIZIONE CON 928 IN APPOGGIO- Erica Panighello ha presentato la seguente petizione all’amministrazione con il sostegno di 928 firmatari: “Chiedo all’amministrazione comunale di studiare e implementare un progetto di rimborso chilometrico per chi si reca al lavoro in bicicletta, nella forma del buono mobilità previsto dal Collegato ambientale alla legge di stabilità 2014, recentemente approvato.In una città come Vicenza, purtroppo “condannata” a sforare ogni anno, e di molto, la soglia limite di polveri sottili, la promozione di alternative sostenibili all'uso quotidiano dell'automobile deve essere finalmente riconosciuta come priorità. Ogni giorno molte persone decidono di usare la bici anziché l'auto per il loro percorso casa-lavoro. La loro scelta, dagli indubbi benefici personali, si traduce anche in vantaggi (nonché in minori costi) per l'intera collettività: diminuzione del traffico, riduzione degli incidenti stradali, diminuzione dell'inquinamento atmosferico, maggiore salute pubblica, riduzione della dipendenza dalle fonti fossili. È opportuno supportare tali scelte virtuose e “antismog” anche mediante riconoscimenti concreti, che possono essere rivolti tanto a chi già usa quotidianamente la bicicletta come mezzo di trasporto, quanto agli indecisi, che grazie all'incentivo potrebbero essere spronati a un utilizzo maggiore della bicicletta. 
Si tratterebbe di una misura alquanto innovativa, poiché al momento l'unica iniziativa in questo senso risulta essere il progetto-pilota proposto dall'assessore alla Mobilità del Comune di Massarosa in provincia di Lucca che prevede in via sperimentale un bando per 50 lavoratori, dove gli incentivi sono in parte finanziati con risorse delle contravvenzioni.Nella consapevolezza che non si tratta certamente di una misura risolutiva, ritengo comunque che questa proposta possa rappresentare un impegno concreto e visibile dell'amministrazione verso una generale rimodulazione degli spostamenti urbani e il contenimento dello smog, accanto ad altre azioni che già si stanno realizzando (aumento piste ciclabili, giornate ecologiche, ordinanze sul riscaldamento, ecc.)”.

Progetto bici in centro: al netto di gelosie… (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)NASCE LA MOZIONE ED IL SEGUITO- La petizione ha ricevuto quasi un migliaio di firme ed è partito da questo fatto il testo che Federico Formisano, Valentina Dovigo e Daniele Ferrarin hanno presentato come mozione al sindaco e su cui prima o poi si dovrà arrivare alla discussione in commissione per poi comunicarne l’esito all’amministrazione e quindi all’esame successivo del consiglio. Un punto molto importante, un punto di principio, viene messo in evidenza dalle dichiarazioni che qui di seguito leggete da parte di Federico Formisano. La questione di principio non è di lieve entità perché il presidente del consiglio comunale mette in chiara evidenza il contrasto decisamente stridente che risulta dal contatto tra il concetto di funzioni del consigliere comunale e reattività alle proposte da parte dell’amministrazione. In pratica il problema è il seguente: se è vero come è vero che ai consiglieri comunali si attribuisce una scarsa propensione a prendere iniziative, è anche vero che quella volta che lo fanno bisognerebbe prenderne atto ed agire di conseguenza. Agli assessori dà fastidio? Ai dirigenti dei vari dipartimenti comunali non fa gioco che queste iniziative ci siano e tirano il più possibile in lungo nella speranza che la stanchezza ottenga il risultato voluto? Rispondere a questi quesiti equivale anche prendere in mano da subito petizione e mozione e lasciare che seguano correttamente il loro viaggio quale che sia la conclusione; perché la conclusione non può essere quella di una pratica infilata in un cassetto a fare ragnatele e nemmeno l’annoiata sufficienza dell’assessore di turno. Se il ruolo del consigliere comunale deve ridursi soltanto a quello di una presa d’atto formale di quanto viene deciso dall’amministrazione con un voto che tenga conto degli interessi della maggioranza, allora possiamo ben dire che si tratta di un ruolo ufficialmente adeguato all’istituzione ma sicuramente non misurato sulla capacità di contribuire in idee da parte del consigliere. Il problema è tutto qui. Gli scontri su questo tipo di discussione mai veramente fatta non è molto frequente, ma c’è ed il caso di Via IV Novembre è lì a dimostrarlo.



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