NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Una storia tra seduzione e sentimenti

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Una storia quasi perfetta

Che tipo di amore ha voluto raccontare? Quello del tipico seduttore che fugge dopo ogni conquista, oppure una storia con risvolti più profondi?

Una storia quasi perfetta (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Una storia quasi perfetta racconta l'incontro fra Bianca e il proprietario di uno studio di design. Lei è una donna che ha conosciuto il malamore nella persona di un vecchio professore che ha saputo insinuarsi nel suo bisogno adolescente di essere vista e riconosciuta e da questo malamore è nato Gabriele, un figlio che ha restituito Bianca alla propria vita. Lui è certo un uomo che le donne le prende e le lascia ma è un seduttore senza leggerezza. Non un dongiovanni che gioca ma un uomo costruito, manipolatore, capace di parlare la lingua dell'arte e della bellezza perché è di questo che si occupa, ma in modo strumentale, manipolando parole e situazioni. È un ladro di idee e parole, raffinato ma rapace. Non fugge, semplicemente tira dritto, lascia lungo la strada le donne dopo che ha preso da loro quel che gli serviva. Idee, energie, vita".

Bianca sembra una donna evoluta è consapevole di se stessa eppure anche lei cade. È un destino comune a molte donne?

"Il romanzo racconta proprio questo. Perché ci si innamora dell'uomo sbagliato anche se si è intelligenti, avvertite. Bianca sa chi lui è. Lo sa fin dal secondo incontro. Ma cerca e trova segni di autenticità nel suo parlare, nelle promesse che lui fa. E del resto lui è assolutamente

affascinato da lei e dal suo mondo che è pieno di vita. Ecco, credo che Bianca intuisca che l'amore abbia il potere di cambiare le cose. E del resto lei ha avuto questa esperienza della vita che ricomincia. È possibile che tutto cambi".

Perché "Lui" è senza nome?

"Perché non lo merita. Il nome che portiamo è prezioso. Dice il desiderio di chi ce lo ha dato, ci consegna la storia di chi lo ha portato prima di noi. Quel che noi siamo è l'incontro fra ciò che ci è stato consegnato e ciò che sappiamo costruire. Lui è orribile e si illude di non saperlo. Ma lo sa, e continua ad essere orribile per quasi tutto il corso della storia".

Perché ha scelto di ambientare ancora una storia a Vicenza?

Una storia quasi perfetta (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"È una città piena di bellezza e di malinconia. Bianca vive questa dimensione di bellezza nelle piazze, nei palazzi, nella sua stessa splendida casa piena di fiori, quasi un paradiso ricostruito e protettivo della vita sua e di Gabriele bambino. Parlo di Vicenza perché la conosco, è la mia città. Non viene nominata però, come nel primo libro, "La vita accanto". La riconosce chi la conosce già. Gli altri la possono vedere come un luogo che può essere ovunque. C'era una volta in una città..."

Vicenza rappresenta a suo modo il mondo provinciale del pettegolezzo, spesso malevolo, oppure lo incarna più di altri luoghi?

"È un mondo che conosce la dimensione della chiacchiera circoscritta. Ma anche questo è qualcosa di universale. È un rischio del nostro essere uomini e donne giudicanti, chiusi dentro la protezione delle nostre idee, ben scolpite e cementate. È un rischio ma non un destino. In Vicenza convivono realtà splendide, di generosità, il volontariato sociale. Realtà disseminata, diffusa e bellissima. Io racconto una storia che richiede un'ambientazione chiusa e giudicante, non ne farei la cifra della città!"

 

Mariapia Veladiano, vicentina, laureata in Filosofia e Teologia, ha insegnato lettere per più di vent’anni e ora è preside a Vicenza. Collabora con Repubblica e con la rivista Il Regno. La vita accanto, pubblicato con Einaudi, è il suo primo romanzo, vincitore del Premio Calvino 2010, e secondo al Premio Strega 2011. Nel 2012 ha pubblicato, ancora con Einaudi, Il tempo è un dio breve. Nel 2013 è uscito un piccolo giallo per ragazzi, Messaggi da lontano, con Rizzoli. E, ancora con Einaudi, Ma come tu resisti, vita, una raccolta di minuscole riflessioni sui sentimenti e le azioni. Nel 2014 ha pubblicato Parole di scuola (edizioni Erickson) Liberissime riflessioni sulla scuola.

 

nr. 10 anno XXI del 19 marzo 2016

Una storia quasi perfetta (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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