Tenera è la notte, per dirla in modo quasi poetico, nei bed&breakfast e negli agriturismi. Anche nel Vicentino queste due particolari le strutture extralberghiere registrano sempre maggiori richieste per quanto riguarda i pernottamenti. Il portale www.ladomenicadivicenza.it ha voluto approfondire il tema con gli addetti ai lavori, da cui emerge la necessità di pubblicizzare queste offerte ma anche la presenza di una parte di coloro che svolgono questa attività pur non essendo in regola.
Vladimiro Riva, consigliere delegato Vicenza È: «In centro città più posti letto nei bed&breakfast che negli alberghi. Ma attenzione a coloro che non sono in regola»
La maggiore richiesta di pernottamenti nei bed&breakfast e negli agriturismi anche nella nostra provincia emerge dall'osservatorio privilegiato del Consorzio Vicenza È, l'organismo sorto nel 1991 che opera in qualità di "Destination management organisation", associando enti pubblici, organismi privati e gli operatori e coordina, attraverso i suoi soci, la promozione, commercializzazione, formazione e accoglienza turistica.
«In particolare quella che riguarda i bed&breakfast - precisa Vladimiro Riva, consigliere delegato Vicenza È - è una richiesta in fortissima crescita, non solo da parte dei turisti stranieri ma anche da quelli italiani. Indubbiamente nel nostro Paese siamo arrivati sicuramente in ritardo rispetto agli altri stati europei: basti pensare che già 30-40 anni fa in Austria e Germania si vedevano cartelli con la scritta "freie zimmer", quindi esiste da tempo una certa cultura dell'ospitalità. Negli ultimi anni stiamo recuperando tempo e anche nella nostra provincia sono in forte crescita: sino a qualche anno erano dislocati soprattutto in montagna e in genere nelle aree turistiche, ma se andiamo a vedere bene nel centro di Vicenza i posti letti nei bed&breakfast superano ormai quelli degli alberghi».
Tuttavia è un vero e proprio allarme quello che lancia Vladimiro Riva. «Quello del settore extralberghiero e in particolare dei bed&breakfast è un settore che non è ancora adeguatamente normato e che quindi sfugge anche ai controlli. Tanto per fare un esempio esiste il portale internazionale "airb&b", conosciuto dai turisti di tutto il mondo, dove compaiono anche nella nostra realtà delle strutture che a noi sono completamente sconosciute. In altre parole esiste una "zona grigia", che ovviamente provoca una concorrenza sleale nei confronti di coloro che svolgono questa attività ricettiva dopo aver fatto investimenti ed essersi messi in regola. Si tratta ovviamente di una concorrenza sleale, ma va anche registrato il fatto che questo settore non partecipa con nessuna risorsa alla promozione del territorio».
«Non sta a noi fare i controlli - conclude il consigliere delegato del Consorzio Vicenza È - ma non c'è dubbio che oltre a problemi di natura fiscale e di mancati introiti, esiste anche un problema di ordine pubblico, visto che i titolari di bed&breakfast, come tutte le altre strutture ricettive, sono obbligati a segnalare ogni giorno alla Questura il nome degli ospiti. Tuttavia bisogna anche rendersi conto che effettuare controlli non è comunque facile, visto che ad esempio una parte dei B&b durano lo spazio di un anno o anche meno, per poi riaprire l'anno dopo con un nome diverso».
Ernesto Boschiero, direttore Ascom Vicenza: «Fondamentale l'offerta di nuovi prodotti turistici, oltre ad a miglior promozione e commercializzazione degli stessi»
«Per restare al passo anche con la concorrenza a livello internazionale è fondamentale l'offerta di nuovi prodotti turistici, oltre ad a miglior promozione e commercializzazione degli stessi». È questo l'invito rivolto da Ernesto Boschiero, direttore della Confcommercio di Vicenza, associazione che proprio nel settore turistico e della ricettività è molto impegnata negli ultimi anni, anche con formule innovative.
«Tutti i report economici a livello mondiale - precisa il direttore Boschiero - indicano che sarà il settore turistico quello in grado di garantire i maggiori margini di crescita nei prossimi anni. La nostra associazione punta sullo sviluppo delle competenze turistiche cogliendo le possibilità offerte dalla recente "Dgr 255" della Regione Veneto. Attraverso la nostra controllata Esac (ente accreditato dalla Regione, ndr.) la nostra associazione propone due programmi formativi gratuiti, il primo rivolto alle imprese del settore e il secondo per la formazione di disoccupati e inoccupati che vogliono specializzarsi in hospitality management. Si tratta di un’opportunità molto importante perché, utilizzando le risorse del Fondo Sociale Europeo, la Regione consente di mettere in campo azioni concrete per rafforzare un settore prioritario nella nostra economia come il turismo, puntando sulla crescita delle risorse umane, che sono fondamentali in questo contesto. Ad avvantaggiarsi saranno anche le imprese del comparto, come ristoranti e strutture ricettive, per le quali Esac Formazione ha previsto un programma formativo che già nel titolo fa capire di voler puntare sull’innovazione: il percorso è stato denominato “#turismo3.0” e offrirà a titolari, dipendenti e collaboratori delle aziende vicentine la possibilità di accedere ad una serie di percorsi di aggiornamento professionale che permetteranno di rafforzare o acquisire alcune fondamentali competenze».
«Uno dei nostri obiettivi principali - precisa Boschiero - riguarda per l'appunto lo sviluppo di eventuali nuovi prodotti turistici o l’ottimizzazione di quelli esistenti, la miglior promozione e commercializzazione, l’analisi del posizionamento aziendale e il possibile riposizionamento e, aspetto oramai prioritario per il comparto, la comunicazione e il marketing digitale. Negli ultimi anni è mutato il modo di vendere le camere, sia nel settore alberghiero che in quello extralberghiero: scontato dire che la comunicazione che non è più quella di una volta, basti pensare non solo all'utilizzo dei siti internet ma anche dei social, dove la pubblicità deve essere proposta anche in inglese e in altre lingue».