Massimo Chiovati, responsabile Servizi legali e Commercio interno di Ascom Vicenza: «Dal prossimo 25 agosto 2016 non più previste proroghe: la legge sarà definitiva»
Con Massimo Chiovati, responsabile dei Servizi legali e Commercio interno di Ascom Vicenza, vediamo di ripercorrere l'iter - peraltro non ancora definitivo - che regolamenta questo settore.
«Per il punto di partenza della nuova "era" del comparto - spiega Chiovati - bisogna tornare indietro alla legge regionale 11 del 2013 che comprende tutte le attività ricettive che possiamo suddividere in tre grandi comparti: il primo riguardanti hotel e alberghi; il secondo complementari, che comprendono anche bed&breakfast, alloggi, ostelli e agriturismi in grado di garantire i pernottamenti; infine il terzo che congloba le cosiddette attività all'aperto, ossia campeggi e villaggi turistici. A questa legge si è aggiunta la delibera di Giunta numero 419, che risale al 2015, quindi allo scorso anno, che definisce i criteri di classificazione. Per quanto riguarda i bed&breakfast vengono assegnati, sulla base di una serie di requisiti e parametri, un po' come succede con "le stelle" per gli hotel, in cosiddetti "leoni" che possono essere due, tre o quattro e che hanno una durata quinquennale, dopo di che si procede con un ulteriore aggiornamento. Possiamo dire che questo iter, composto da leggi e delibere regionali, è ormai giunto alla fase finale visto che dal 25 agosto 2016 in poi, quindi tra meno di cinque mesi, non sono più previste deroghe».
Ma cosa deve fare un imprenditore che ha intenzione di aprire un'attività di bed&breakfast? È lo stesso responsabile dei Servizi legali e Commercio interno di Ascom Vicenza a spiegarlo: «Bisogna procedere con una pratica telematica da inviare alla alla Provincia, precisamente all'Ufficio Turismo, che noi come associazione effettuiamo come servizio ai nostri associati o anche a chi decide di svolgere questa attività partendo da zero. Tale documentazione prevede un'autocertificazione, accompagnata da un atto notorio, quindi con il rischio di sanzioni qualora si dichiarasse il falso. Dalla data di spedizione della pratica la Provincia ha 60 giorni di tempo per verificare con un proprio addetto tale struttura ricettiva».
Ma quando una struttura ricettiva, con tutti i requisiti previsti dalla normativa regionale, può rientrare nella categoria dei bed&breakfast? «Una prerogativa fondamentale - aggiunge Chiovati - sta nel fatto che il b&b, che può avere da una a tre camere, deve essere ricavato nella stessa unità immobiliare dove risiede e alloggia realmente il proprietario: quest'ultimo o i suoi familiari, deve servire la colazione al mattino agli ospiti. Lo stesso proprietario tenuto agli obblighi che hanno tutte le strutture alberghiere: tra la principali, oltre a quella del regime fiscale in vigore, la notifica entro 24 ore alla Questura delle persone alloggiate, la comunicazione alla Regione una volta al mese degli arrivi ai fini statistici e il pagamento dell'imposta di soggiorno se prevista dal Comune».
Elisa Scalchi, segretario provinciale di Terranostra: «Circa 150 gli agriturismi nostri associati nel Vicentino: nel 40% dei casi c'è la possibilità di pernottamento»
Un altro osservatorio privilegiato in questo ambito è Terranostra, l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio promossa dalla Confederazione Nazionale Coldiretti costituita nel 1973. Terranostra si propone (art. 2 dello statuto) di promuovere, sostenere e diffondere, in un quadro di nuovi ed equilibrati rapporti fra ambiente, agricoltura, turismo e cultura, l’esercizio dell’agriturismo, la protezione e la valorizzazione delle risorse naturali del mondo rurale nonchè migliori rapporti tra l’uomo ed ambiente, agricoltura e turismo, imprenditori e consumatori, mondo rurale e mondo urbano. La sezione vicentina è presieduta da Alessandro Forte, 37 anni, residente a Costabissara, che circa un anno mezzo fa ha preso il testimone e mezzo da Elio Spiller.
«Nel Vicentino - spiega Elisa Scalchi, segretario provinciale di Terranostra - gli agriturismi che fanno parte della nostra associazione sono poco più di 150 (una recente statistica indica in 270-280 quelli totali, ndr.): di questi circa 20% svolgono esclusivamente attività di pernottamento con prima colazione, con prodotti propri o di altre aziende agricole locali: strutture simili non sono ricercate solo dai turisti ma anche da quello che noi chiamiamo il "settore business" ossia di singoli lavoratori in trasferta. La percentuale sale al 40% se consideriamo le strutture che garantiscono, oltre al pernottamento, la possibilità di pranzare e cenare e che ovviamente poi registrano nei week-end il maggior numero di coperti. Il rimanente 60% svolge infine esclusivamente attività di ristorazione». A Elisa Scalchi chiediamo di riassumere l'andamento delle crescita degli agriturismi negli Anni Duemila nel Vicentino. «Intanto iniziamo a dire che la legge regionale che li tutela e regolamenta è entrata in vigore nel 1997. Diciamo che il forte boom si è registrato nel periodo dal 2004 al 2010, poi c'è stato un certo assestamento. Tuttavia negli ultimi 7-8 anni, quindi dal 2008 in poi registriamo una media di 4-5 nuove aperture all'anno, a conferma che si tratta di un business in crescita. Negli ultimi anni nella maggior parte dei casi si è trattato di titolari di aziende agricole che hanno deciso di avviare anche l'attività di agriturismo, magari per i figli o perchè i guadagni si sono ridotti rispetto al passato. Tuttavia esistono anche casi di ex imprenditori o ex manager che decidono di cambiare vita e aprire un agriturismo collegato ad un'azienda agricola».
«Un'altra particolarità di questi ultimi anni - conclude il segretario provinciale di Terranostra - è che l'apertura di nuovi agriturismi sta avvenendo fuori dai grossi centri della provincia, in particolare in ambienti unici dal punto di vista paesaggistico come Cismon e Valstagna in Valbrenta, il Tretto di Schio e le pendici dell'Altopiano di Asiago, luoghi sempre più richiesti da chi vuole evadere e vivere a contatto con la natura».
nr. 12 anno XXI del 2 aprile 2016