Candidato: Michele Poli Età: 50 anni Stato civile: sposato, due figli Professione: libero professionista (consulenze aziendali) Nome lista: Futuro per Gambellara |
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Consiglieri Stefano Bernardi, Stefano Billo, Giuseppe Fossà, Jader Junior Framarin, Sara Garzetti, Francesca Guarda, Federico Marchetto, Anna Maria Mattioli, Giordano Maule, Francesco Ortolan, Pierluigi Pontalto, Raffaele Righetti |
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Candidato: Michela Doro Età: 44 anni Stato civile: sposata, due figli Professione: sindaco uscente Nome lista: Vivere Gambellara |
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Consiglieri
Carlo Maule, Luca Rossi, Michele Citro, Marco Roncari, Federico Rossi, Laura Ferrarin, Alessio Cristoferi, Maurizio Vignato, Martina Meneghello, Elena Pieriboni, Sabrina Maule, Vincenzo Ricca |
Quali sono le tre priorità del suo eventuale mandato?
POLI: «È difficile individuare le tre priorità che più mi stanno a cuore. Forzando, però, la mano potrei dire che il riacquisire un’identità, intervenire sugli spazi comuni e il problema della sicurezza siano le cose che reputo più importanti. Quando noi parliamo di riacquisire un’identità significa che dobbiamo rivalutare il nostro bel paese e di far conoscere a tutti le proprie bellezze. Gambellara è sempre stato conosciuto come il paese del vino; purtroppo questo nobile prodotto non ha avuto l’impulso giusto per essere conosciuto ed apprezzato per quel che merita. È necessario incrementare le manifestazioni di concerto con le varie associazioni per propagandare il nostro territorio ed i suoi frutti. È indispensabile che ogni gambellarese si senta orgoglioso di abitare qui ed appartenere a questa comunità. Bisogna che tutti noi riacquistiamo l’orgoglio e l’onore di appartenere ad un paese così bello che merita di essere visitato ed apprezzato maggiormente. La seconda priorità è quella di intervenire sugli spazi comuni. Cosa significa? Vuol dire che dobbiamo rendere vivibile il paese effettuando quegli interventi che rendano più accessibile e più comodo il nostro territorio. Intervenire maggiormente sulla pulizia delle strade e sulla loro ordinaria manutenzione è una esigenza ultimamente molto sentita. Come fra l’altro l’abbattimento di molte barriere architettoniche presenti che impediscono l’accesso a vari servizi da parte dei disabili. Il terzo punto riguarda la sicurezza, mai come oggi questa problematica è tanto considerata. I continui furti nelle abitazioni, le frequenti scorribande ad alta velocità lungo le strade della nostra cittadina, ci rendono tutti degli indifesi bersagli. La soluzione migliore è quella di dotare di sistemi di videosorveglianza che controllino il territorio e sanzionino gli indisciplinati».
DORO: «Sinceramente è difficile stabilire una priorità perché le cose da fare sono molteplici. Nei precedenti 5 anni di mandato abbiamo iniziato e messo le basi per diversi progetti e il secondo mandato è importante per darne continuità e operatività. Inoltre è importante dare continuità e stabilità amministrativa al Comune sia per i nostri cittadini sia nei rapporti con i Comuni limitrofi, con i quali si sono iniziati percorsi di collaborazione importanti in virtù di un miglioramento dei servizi alle persone. Quindi il primo punto va in quest’ottica. 1. Portare a termine l’accorpamento di alcune funzioni comunali con i Comuni contermini quali ad esempio l’ufficio anagrafe, i tributi e i servizi tecnici. 2. Continuare il progetto già iniziato e finanziato di collegamento tra il centro di Gambellara e il centro di Sorio attraverso la messa in opera di marciapiedi lungo la strada provinciale, la messa in sicurezza degli incroci pericolosi del paese e risoluzione dei problemi di traffico pesante nel centro paese. 3. Continuare a sostenere le associazioni locali nell’ottica di un loro coordinamento finalizzato alla valorizzazione del Paese nonché alla promozione del nostro territorio e dei nostri prodotti tipici. Un obiettivo ambizioso ma a mio avviso realizzabile sarà quello di far diventare la Festa dell’Uva e del Recioto una “Fiera”. Questi sono solo alcuni punti ma tanto altro c’è da fare soprattutto a sostegno delle scuole, degli anziani e del giovani che sicuramente non trascureremo».
Che giudizio può dare del progetto e della futura costruzione della Tav? Come questa grande opera potrà consentire lo sviluppo futuro del vostro paese o eventualmente creare problemi?
POLI: «L'Alta velocità è un progetto che ha l’intenzione di unire i capi estremi dell’Europa. È sicuramente un’opera molto importante ed altrettanto costosa. Come tutte la grandi opere, porta con sé molti consensi ed altrettante polemiche. Personalmente non ho molto da dire se non soltanto che avere una parola di conforto per quelle persone che la subiscono. Mi riferisco a tutti quei cittadini che sono soggetti ad esproprio dei propri beni ricevendo somme risarcitorie veramente esigue. Oltre all’aspetto umano, personalmente preferirei che si incrementassero e si migliorassero i treni locali oppure si costruissero delle metropolitane di superficie che collegassero i vari centri urbani. Ad ogni modo non credo di avere tutti gli elementi e le competenze per esprimere un corretto giudizio».
DORO: «La costruzione delle nuove linee per i Treni alta Velocità è un progetto importante che può creare sicuramente delle opportunità anche se mi preoccupa l’impatto che avranno i lavori di realizzazione nel territorio circostante. Il nostro comune non è attraversato dall’ampliamento della linea ma sarà mia premura vigilare su questo aspetto. Sarebbe sicuramente interessante invece, sfruttare questo ampliamento di linea per valorizzare la stazione di Montebello realizzando una sorta di metropolitana di superficie con fermate regolari e frequenti che sarebbe molto utile a tanti pendolari e studenti che attualmente usano mezzi su gomma. È una possibilità che è stata ventilata, speriamo si realizzi».
Come interpreta la difficoltà - ben tre comuni nel Vicentino con un solo candidato sindaco e due soli in lizza anche a Gambellara - a creare liste in corsa per le amministrative 2016?
POLI: «I motivi che determinano la penuria di potenziali candidati sindaco e quindi la mancanza di liste elettorali nei comuni, va ricercata in diversi motivi. Quello economico in quanto solamente il sindaco percepisce uno stipendio (anche se a volte molto inferiore al reddito che riceve dalla propria attività professionale come privato cittadino) e quindi può dedicare tempo; gli altri membri, invece, ricevono solamente piccoli emolumenti (vicensindaco ed assessori) e rimborsi gettoni di presenza (consiglieri). Il tempo che un tale ruolo istituzionale può occupare non è poco, mentre i doveri che un appartenente al consiglio comunale deve assolvere, sono molti e più o meno impegnativi: questo costituisce, quindi, un forte deterrente. Ma il motivo, secondo me, principale per cui non si assiste alla proliferazione di liste elettorali nei vari comuni è la completa sfiducia nelle istituzioni ed il forte senso di abbandono che la gente percepisce. I cittadini si sentono tartassati ed abbandonati dalle istituzioni e di conseguenza viene meno la voglia di occuparsi delle cose pubbliche. Praticamente sta prendendo sempre più piede l’arte di arrangiarsi e di pensare a se stessi ed al proprio orticello. Speriamo che si assista nel corso dei prossimi anni ad un’inversione di tendenza che i nostri giovani siano più motivati e fiduciosi nel loro futuro».
DORO: «Questa difficoltà secondo me è caratterizzata da molteplici fattori. Prima di tutto c’è sempre più disaffezione verso la cosa pubblica soprattutto da parte dei giovani che purtroppo vedono troppi esempi di mala amministrazione che li disincentiva ad esporsi e a mettersi in prima linea. Inoltre, fare l’amministratore oggi è complesso e impegnativo non ci si può dedicare in maniera saltuaria se ci si vuole districare tra leggi, vincoli e tagli. Purtroppo chi amministra è un volontario che rischia di tasca sua, che sacrifica i rapporti personali e il tempo in famiglia. Quindi molti dicono: “Chi me lo fa fare?”. Questo secondo me è un atteggiamento sbagliato perché se vogliamo risollevarci da questa situazione di crisi generale del Paese qualcuno deve avere il coraggio di metterci la faccia. È stato difficile anche per me decidere di ripropormi perché in questi anni ho sacrificato molto tempo alla famiglia e al lavoro ma alla fine ho deciso di candidarmi perché è mio dovere non lasciare le cose a metà e perché sono convinta che il paese abbia bisogno di stabilità amministrativa e di concretezza. È per questo che ho formato una squadra di persone che sanno mettersi in gioco ogni giorno e che come me amano il proprio Paese».
nr. 20 anno XXI del 28 maggio 2016