NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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L’uomo con la calza

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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L’uomo con la calza

Chi è il protagonista principale, Matteo Zanoni?

L’uomo con la calza (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Non è un superuomo. Ricopre il grado di sovrintendente capo della polizia di Stato. A quarantotto anni suonati non si può certo dire che abbia fatto carriera. Non è il classico ispettore che risolve brillantemente i casi, del resto non è il suo compito. Non cerca gloria, non cerca grandi successi, non cerca grandi casi, ma il caso più importante che dovrà affrontare gli sta andando incontro senza che lui lo cerchi e senza che nemmeno lo sappia. Questo antieroe, però, è dotato di una coscienza e di un enorme senso di giustizia. Quando si trova suo malgrado coinvolto in un caso di corruzione, non può starsene zitto. Pur tra mille dubbi e sforzandosi di vincere una sua naturale vigliaccheria che deriva forse da una educazione troppo rigida, cederà alle insistenze dell'ispettore ministeriale Metelli e accetterà di testimoniare contro i colleghi corrotti, sapendo che in questo modo rischierà di essere visto come una sorta di traditore. Zanoni appare inizialmente impacciato, soprattutto nei rapporti con la Polsinetto, nei confronti della quale prova una forte attrazione mista a senso di inferiorità. Nei flashback appare come un bambino triste, sempre spaventato dall'idea di poter essere punito dal nonno, dalla zia o, peggio, dall' Uomo con la calza. Quando serve però Matteo, pur non riuscendo mai ad eccellere in tutto quello che fa, si dimostra più in gamba di quanto ci si possa aspettare. Il tema principale della sua vita, tuttavia, sarà sempre la solitudine. Probabilmente finirà i suoi giorni in solitudine, rimembrando senza sosta un amore impossibile. Una solitudine ancora più nera di quella che lo avvolgeva quando l'Uomo con la calza lo puniva rinchiudendolo nella cantina della vecchia casa dei Fosco".

Parliamo allora di questa solitudine...

"Il giallista svedese Henning Mankell da poco scomparso affermava che il tema predominante delle sue opere aventi per protagonista il poliziotto Wallander era la solitudine dell'uomo moderno. Anche nel mio romanzo la solitudine rappresenta un tema fondamentale, anche se non dichiarato fino all'ultimo capitolo. Si può essere soli anche se si è circondati...dalle persone sbagliate. Solo è il bambino che i genitori affidano al nonno e alla zia, figure che sembrano incapaci di dargli l'affetto familiare di cui avrebbe bisogno. Solo è il protagonista da adulto, divorziato, poco legato ai familiari, preoccupato del fatto che testimoniando verso dei colleghi sarà ghettizzato da tutti gli altri. Nella sua vita l'unica nota di colore sembra essere quell'amore che arriva all'improvviso, inaspettatamente, da parte di una donna che gli sembrava del tutto al di fuori della sua portata. Anche i due personaggi femminili principali soffrono un senso di solitudine quasi soffocante. La zia Ersilia vive la sua condizione di zitella al servizio del padre e dei nipoti come una galera. Clara, benché agli antipodi rispetto ad Ersilia sia in termini fisici - a quarant'anni ha ancora un aspetto degno di una fotomodella - che economici, soffre di una condizione di solitudine di cui è forse ella stessa colpevole, sappiamo che per assicurarsi la carriera ha dovuto accettare dei compromessi, e che la profonda cultura e il gusto con cui sa circondarsi di oggetti preziosi non sembrano essere in grado di arginare".

L’uomo con la calza (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Sono due i personaggi femminili principali del romanzo: la zia di Matteo, Ersilia Fosco, e la bella psicologa Clara Polsinetto. Ce li descrivi?

"Si tratta di personaggi apparentemente agli antipodi. Ersilia è una donna economicamente non indipendente, apparentemente bigotta o almeno tradizionalista. Come era normale fino a non molti decenni fa, quando le case di riposo, che si chiamavano ospizi, erano destinate solo alle persone assolutamente sole e non esistevano le badanti, alla figlia zitella spetta l'onore di occuparsi dell'anziano padre. Fratelli e sorelle approfittano della situazione per “scaricare” sulla sorella anche i figli, per questo Matteo, i cui genitori sono emigrati in Germania, si trova a vivere almeno metà della sua infanzia nella casa del nonno. Ersilia è inoltre una donna molto brutta, dal pessimo carattere, anche se totalmente succube del padre. All'opposto Clara Polsinetto è una donna bellissima alla soglia dei quarant'anni: di successo, dal carattere forte, dotata di un'intelligenza fuori del comune. Risulta emancipata sotto tutti i punti di vista e, nonostante appaia inizialmente gelida, risulta altamente emotiva e insospettabilmente passionale. Se Ersilia è “zitella”, Clara è “single”. Se Ersilia si trova costretta dal suo stato civile a convivere ancora con il padre, Clara è invece molto gelosa della sua indipendenza e preferisce tenere nascosta un'eventuale relazione, anche per problemi etici. In definitiva, però, sono entrambe molto più fragili di quello che possono sembrare a prima vista".

Dunque il tuo è un giallo, un thriller, un noir psicologico?

"Nel libro sono presenti molti spunti e si tenta di rappresentare due mondi: la società in un paesino della montagna vicentina degli anni '70, ancora legata a un mondo che sta lentamente scomparendo, e la società attuale. Ciò che conta di più è il fatto che sia riuscito - almeno spero - come poliziesco, come giallo, thriller o come noir, e da quest'ultimo punto di vista spero di aver ottenuto il giusto effetto che un noir deve avere, di prendere il lettore a pugni nello stomaco. Se ho inserito nel romanzo considerazioni personali, che certo molti potranno non condividere, sulla vita, sulla società, sui rapporti di coppia, questo non deve assolutamente prevalere su quello che è a tutti gli effetti l'aspetto principale dell'indagine poliziesca, in questo caso molto psicologica. In definitiva il colpo di scena, nel mio libro, è molto più importante dell'analisi della società e di tutte le possibili implicazioni socio-politiche, che sono molto felice di lasciare ai colleghi scrittori molto più famosi e probabilmente più bravi di me".

 

Giuseppe Frigo è nato ad Asiago nel 1973 e vive a Vicenza. Laureato in Ingegneria Chimica, è appassionato di letteratura poliziesca, predilige i classici e gli autori anglosassoni, tra i quali predilige Agatha Christie, Ellery Queen, Rex Stout, Erle Stanley Garder ed Edgar Wallace. La sua prima pubblicazione con AltroMondo è il thriller Cielo Fosco.

 

nr. 24 anno XXI del 25 giugno 2016

L’uomo con la calza (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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