NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Galvan corre verso Rio. Chi con lui ai Giochi?

di L.P.

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Galvan corre verso Rio. Chi con lui ai Giochi?

La nostra sestina d'oro ai Giochi estivi:

dal conte Trissino nel 1900 a Ferrazzi nel 1992,

passando per Gasparella (1956), Bailetti (1960),

Dorio (1980) e Bordin (1988)

 

ECCO TUTTE LE MEDAGLIE VINTE DAI VICENTINI AI GIOCHI ESTIVI

  PARIGI 1900
 ORO  Gian Giorgio Trissino (Equitazione, salto in estensione)
 ARGENTO  Gian Giorgio Trissino (Equitazione, salto in alto)
  BERLINO 1936
 ARGENTO  Gianni Caldana (Atletica, staffetta 4x100)
  MELBOURNE 1956
 ORO  Valentino Gasparella (Ciclismo su pista, inseguimento a squadre)
  ROMA 1960
 ORO  Antonio Bailetti (Ciclismo su strada, 100 km a squadre)
 BRONZO  Valentino Gasparella (Ciclismo su pista, velocità)
  LOS ANGELES 1984
 ORO  Gabriella Dorio (atletica, 1500 metri)
  SEUL 1988
 ORO  Gelindo Bordin (atletica, maratona)
  BARCELLONA 1992
 ORO  Pierpaolo Ferrazzi (Canoa fluviale, slalom)
  SYDNEY 2000
 BRONZO  Pierpaolo Ferrazzi (Canoa fluviale, slalom)
PECHINO 2008
 ARGENTO  Davide Rebellin (Ciclismo, prova su strada) / poi revocato
 BRONZO  Tatiana Guderzo (Ciclismo, prova su strada)

Sei medaglie d'oro vicentine nella storia olimpica, a cui ne vanno aggiunti tre d'argento (di cui una revocata) e e tre di bronzo, per un totale di dodici medaglie. Di quelle d'oro la prima nel 1900 e l'ultima nel 1992. Epica, è il caso di dire, quella del Conte Gian Giorgio Trissino che in sella al cavallo Oreste vinse l'oro nel salto in estensione - primo nella storia per l'Italia! - a cui aggiunse un argento nel salto in alto, conquistato due giorni prima. Di quel trionfo le cronache di allora riportarono solo poche righe, anche perché quel successo fu comunicato all'attuale Coni solo diversi mesi dopo.

Per vedere un altro vicentino di nascita salire sul podio olimpico fu necessario aspettare 36 anni, precisamente alle Olimpiadi di Berlino 1936, per merito del velocista Giacinto Caldana detto "Gianni" (nato a Vicenza nel 1913 e morto nel 1995), argento olimpico nei Giochi del "Furher" nella staffetta 4x100, un argento che vale oro perché il titolo venne vinto dai marziani statunitensi con il fenomenale Jesse Owens.

Altri vent'anni (con in mezzo la Seconda guerra mondiale e la relativa cancellazione di due edizioni) per vedere trionfare a Melbourne 1956 il ciclista Valentino Gasparella (nato ad Isola Vicentina nel 1935, uno dei grandi pistard della storia ma protagonista anche su strada), componente del quartetto azzurro di inseguimento a squadre su pista. Lo stesso Gasparella conquistò quattro anni dopo, nella storica edizione di Roma 1960 (l'unica sinora disputata in Italia, almeno per quanto riguarda i Giochi estivi) vinse la medaglia di bronzo in un'altra specialità della pista, quella della specialità, mentre a conquistare l'oro ci pensò un altro vicentino, Antonio Bailetti, nato a Bosco di Nanto nel 1937, a sua volta ciclista su strada e pistard, componente della nazionale italiana che vinse la 100 km a squadre su strada.

Galvan corre verso Rio. Chi con lui ai Giochi? (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)Poi un altro "digiuno" di 34 anni, interrotto nei Giochi di Los Angeles 1984, dalla mezzofondista Gabriella Dorio, a quel tempo 27enne, che vinse la medaglia d'oro nei 1500 metri, con una volata strepitosa negli ultimi 200 metri. La Dorio, residente da tempo a Marsan di Marostica, approfittò dell'assenza delle atlete dell'Est (delle russe in particolare) ma fu abile nel battere le rumene Puica e Melinte. Quattro anni dopo, a Seul 1988, un altro oro epico per i colori azzurri, grazie a Gelindo Bordin, trionfatore per la prima volta nella storia nella maratona, gara che ha l'onore di chiudere i Giochi e che in qualche modo rappresenta l'evento nell'evento: l'atleta di Lumignano di Longare, a quel tempo 29enne, reduce dal bronzo ai mondiali di Roma 1987, fu artefice di una tattica perfetta, che gli garantì un finale in crescendo, nel quale, uno dopo uno, superò gli "uomini degli altipiani".

L'ultimo trionfo in ordine di tempo fu firmato da Pierpaolo Ferrazzi, a quel tempo 27enne, che a Barcellona 1992 dominò le acque agitate del torrente a La Seu d'Urgell, conquistando la prima medaglia d'oro della canoa fluviale nella storia a cinque cerchi dello sport azzurro. "Pierpa", nativo di Valstagna e capace di domare il fiume Brenta dall'età di nove anni, riuscì a ripetersi otto anni dopo (anche questo è un record!) vincendo il bronzo alle Olimpiadi di Sidney 2000.

Gli ultimi sorrisi risalgono all'edizione di Pechino 2008, quando i ciclisti vicentini riuscirono a salire sul posto in entrambe le gare su strada, anche se successivamente una è stata tolta un anno dopo per una vicenda di doping, in realtà mai chiarita sino in fondo. Quella che rimane negli annali storici è il bronzo conquistato da Tatiana Guderzo, a quel tempo 24enne, nata e residente ai Marostica, che in una volata interminabile venne battuta dall'inglese Cooke e dalla svedese Johansson, ma conquistò il bronzo. Il giorno prima, in apertura dei Giochi, Davide Rebellin, a 37 anni, era riuscito a coronare il sogno di una medaglia olimpica, che in quella edizione era stata la prima per l'Italia: lo scalatore di Madonna di Lonigo fu protagonista di una gara perfetta, nella quale sotto lo striscione d'arrivo fu preceduto solo di mezza ruota dallo spagnolo Samuel Sanchez, che ad un certo sembra poter esser battuto. Poi la triste vicenda e il ritiro della medaglia.

 

nr. 25 anno XXI del 2 luglio 2016

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