NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Centri estivi affollati, ma non di solo sport

Sono centinaia di ragazzini che partecipano alla “scuola col caldo”: dalla piscina ai giochi, dalle piste all’arte – Particolarmente interessanti le iniziative che si allargano anche al teatro ed alle attività culturali più varie: Piccionaia e Theama Teatro accolgono bambini dai 3 ai 13 anni – Sono 26 i centri organizzati sotto l’egida del Comune – L’assessore alla formazione Nicolai: “Bellissima esperienza e vogliamo Vicenza Città Europea dello sport 2017”

di Giulio Ardinghi

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Centri estivi affollati, ma non di solo sport

Estate e famiglie. Chi lavora sa benissimo che la pausa di impegno rappresentata dalla scuola, dalle materne fino a tutte le medie ed oltre si dissolve ai primi di giugno in una incertezza compatta e difficilmente affrontabile se non si hanno supporti esterni. I ragazzi non posso restare soli e più sono piccoli meno è pensabile che se ne restino in casa per ore o che ci accompagnino al lavoro. È così che sono nate le attività estive oggi sparse dappertutto, si tratti di supporti istituzionali ufficiali o di tanto altro, a cominciare dai gruppi privati o meglio ancora dalle parrocchie. Il problema si risolve così, con un aiuto preziosissimo che ci arriva dai centri estivi –sempre a prezzi moderatissimi- assicurando quanto meno le ore della mattina. Il che per una famiglia rappresenta qualcosa di molto più importante di un vago soccorso: significa affidare a mani sicure i propri figli con la prospettive che vivano alcune ore del tutto diverse da quelle annoiate della scuola potendo in realtà svariare con i propri interessi e attraverso la guida di animatori specializzati dentro una gamma di giochi o di occupazioni interessanti che contribuiscono a creare l’ipotesi –la più importante quando si tratta di bambini e ragazzini- di una partecipazione attiva ed effettiva a quanto si propone.

Gli psicologi dicono che ogni bambino gioca naturalmente, come un’attività primaria appresa da nessuno “perché prova una sensazione di benessere; nulla quindi è tolto all'aspetto ludico in se stesso, ma, anzi, è proprio il piacere intrinseco nel gioco che comporta e favorisce nuove componenti. Per i bambini, che giocano per divertirsi, non c'è nessuna differenza tra il gioco e ciò che un adulto potrebbe considerare come un lavoro. Solo più tardi, una volta che giungono ad associare un'attività alla ricompensa, essi iniziano a considerare un comportamento mentre lo pongono in atto in vista di benefici a lungo termine piuttosto che per la gratificazione immediata. Ciò è dovuto allo sviluppo di abilità cognitive che consentono al bambino di vedere il legame tra causa ed effetto. Attraverso il gioco, infatti, il bambino incomincia a comprendere come funzionano le cose: che cosa si può o non si può fare con determinati oggetti, si rende conto dell'esistenza di leggi del caso e della probabilità e di regole di comportamento che vanno rispettate. L'esperienza del gioco insegna al bambino ad essere perseverante e ad avere fiducia nelle proprie capacità; è un processo attraverso il quale diventa consapevole del proprio mondo interiore e di quello esteriore, incominciando ad accettare le legittime esigenze di queste sue due realtà. Le attività ludiche a cui i bambini si dedicano si modificano via via, di pari passo con il loro sviluppo intellettivo e psicologico, ma rimangono un aspetto fondamentale della vita di ogni individuo, in tutte le fasce d'età”.

È evidente quindi che tra il bambino che forma la domanda e l’istituzione che rappresenta l’offerta si stabiliscono rapporti certi ed utili. La mediazione appartiene naturalmente alle famiglie le quali approfittano dell’occasione per fare un tutt’uno dei due concetti base: riuscire ad occupare il tempo dei loro figli, perlomeno limitatamente alla mattina, e d’altra parte constatare che non si tratta di parcheggi, ma di una sorta di investimento a cui attingere nei mesi che verranno.

Per queste ragioni il Comune ha preparato un progetto ora in atto e che si concluderà pressappoco nella prima settimana di settembre (varia la durata di ciascun centro e varia anche la frequenza) che impegna la bellezza di 26 centri estivi variamente gestiti e tutti molto seguiti. A Palazzo Trissino l’assessore alla formazione Umberto Nicolai dice che l’anno scorso si sono superate le duemila iscrizioni e va da sÈ che questa cifra dovrebbe essere superata in questi mesi dal momento che la risposta all’iniziativa appare davvero molto importante.

Che cosa si fa ai centri estivi? Di tutto. Dalla piscina ai capi sportivi e alle attività ludico-sportive, ma c’è anche un risvolto che coinvolge il teatro, l’espressività, l’arte più in generale. Forse tra i tanti aspetti rilevanti della questione questa attenzione alla creatività rappresenta un centro di peso saliente. Le due compagnie teatrali cittadine, Theama Teatro e La Piccionaia gestiscono centri estivi frequentati da bambini che svariano dai 3 o 4 anni fino ai 13. E naturalmente la proposta è variata rispetto alle età e alla capacità di risposta effettiva dei partecipanti, ma è molto importante che questo lavoro sia dedicato ad età particolarmente aperte ad apprendere subito e con facilità. Lo testimoniano del resto gli specialisti che si occupano di questo lavoro i quali dicono di non essere mai neppure lontanamente delusi dall’attenzione che ricevono dai loro allievi. Come dire che questo genere di insegnamento, di sollecitazione –se preferite- ha molto più successo e maggiori risultati di quello scolastico normalmente esercitato attraverso l’osservanza di regole che evidentemente pesano sul bambino, prima tra tutte quella di starsene imprigionato in un banco ed il più possibile in silenzio per non disturbare. Insomma, questo esercizio di pura e libera creatività dà l’impressione di essere qualcosa di veramente meglio. Questo, limitandoci al lavoro teatrale e alle attività di laboratorio artistico. Per quanto riguarda lo sport è chiaro che in questo caso si innestano altri parametri per i quali l’attività fisica –sia pure accompagnata dall’abilità del gioco che si gioca per vincere- è nettamente prevalente oltre che immediatamente spontanea a queste età.

Centri estivi affollati, ma non di solo sport (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)IL CAMPUS DELLE IDEE- Theama Teatro lavora nello spazio Bixio con gruppi di una dozzina di ragazzini alla volta, con età che partono dai 3 o 4 anni, l’età della materna, per arrivare all’età della media, fino a 13 anni. Anna Zago dice che avere aperto questo seminario estivo ha significato andare a verificare quanto di effettivamente profondo e disponibile ci sia nell’intrattenimento di ragazzini che sono attentissimi e pronti alla partecipazione: “Il fatto è che si divertono ed è su questa falsariga che noi procediamo durante le ore che vanno dalle 8,30 alle 12 durante le quali si fa veramente di tutto. Dividiamo le classi per età ovviamente, ma possiamo dire che il risultato è sempre e comunque lo stesso, cioè una forte partecipazione ed un divertimento che si vede e si tocca con mano. Noi procediamo in base ad alcuni temi specifici che riguardano direttamente anche la nostra attività di professionisti del teatro come i movimenti del corpo, l’apprezzamento dei colori, la sottolineatura delle emozioni, la parte comica di una interpretazione, come il clown al circo; il gesto e la corporeità sono naturalmente alla base di tutto questo lavoro così come è fondamentale il gioco con l’evoluzione del gioco. La risposta è davvero bella, interessante per noi che intratteniamo i nostri piccoli amici, un qualcosa che portiamo con noi come esperienza utile e credo che la stessa cosa sia per loro perché certe cose viste e ascoltate dentro la logica di uno stare assieme e quindi anche di un gioco collettivo non si cancellano; credo che i nostri bambini stiano facendo una bella esperienza della quale si ricorderanno sempre. Tra l’altro abbiamo potuto usufruire di un po’ più di spazio potendo utilizzare la palestra della scuola che sta di fianco al nostro Spazio Bixio. Questo ci permette di avere maggior respiro nelle nostre attività e costituisce un vantaggio anche per i ragazzi. Per noi questo lavoro con i ragazzi non è una novità, abbiamo varie attività artistiche che ci hanno permesso di portare al teatro comunale i nostri laboratori artistici con 251 ragazzi che vi hanno partecipato. Quando i numeri diventano così rilevanti è evidente che si sta facendo qualcosa di molto costruttivo. La nostra soddisfazione è proprio questa: la certezza che il lavoro dentro le nostre iniziative di carattere creativo non soltanto attirano i ragazzi, ma contribuiscono a stabilire una importante base di conoscenza per il futuro perché c’è un evidente successo nel creare i presupposti della sicurezza personale e dell’autostima proprio attraverso le forti emozioni che la creatività espressa sa dare. Tutto questo contribuisce all’integrazione tra i bambini e ancora di più contribuisce al loro benessere”.



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