NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Piano marketing, "salvezza" per i negozi dei centri storici

di L.P.

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Piano marketing, "salvezza" per i negozi dei centr

Emanuele Cattelan, presidente Ascom Thiene: «Il nostro comprensorio ha sofferto di più la crisi. In centro chiediamo ai proprietari di "prestare" le vetrine chiuse»

È Thiene, come detto, una delle cittadine del Vicentino, dove si sono registrate negli ultimi tempi le chiusura, soprattutto nel centro storico, di negozi e botteghe storiche, in molti casi anche con tradizioni antichissime: è il caso della confetteria Dal Ferro di corso Garibaldi, avviata ai primi del ’900 dall’omonima famiglia thienese, che riforniva di praline di cioccolato e altro dolciumi i soldati che combattevano sull’Altopiano durante la Grande Guerra. Anche se la crisi complessiva del commercio riguarda anche altri settori.

Piano marketing, "salvezza" per i negozi dei centr (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«Purtroppo il nostro comprensorio - l'analisi di Emanuele Cattelan, presidente della Confcommercio mandamentale di Thiene - ha sofferto la crisi complessiva globale, con ripercussioni non solo nel commercio ma anche con tutti gli altri. La nostra è un'area caratterizzata da molti dipendenti di aziende private e da pochi che lavorano nel settore pubblico. Calando la disponibilità media di spesa è chiaro che i primi a pagare dazio sono stati i negozi e le piccole botteghe, che nel frattempo si sono trovati a contrastare la concorrenza di catene e soprattutto centri commerciali, di cui uno molto esteso proprio alle porte di Thiene (il Carrefour, ndr.)».

Lo stesso presidente Cattelan lancia un'idea innovativa che ha come obiettivo quello di contrastare l'impoverimento del centro storico. «Il nostro invito - spiega Cattelan - è rivolto ai proprietari dei negozi che hanno abbassato le serrande di prestare le loro vetrine vuote. Il negoziante che ha l'attività a fianco, pur senza dover pagare un altro affitto, potrebbe prendersi carico delle spese della luce e di pulizia, garantendo l'apertura delle vetrina, in attesa di un nuovo negoziante».

Anche l'Ascom di Thiene, così come in ambito provinciale la stessa Associazione commercianti di Vicenza, sta mettendo in campo le proprie strategie per essere vicini ai propri associati.

«Noi partiamo dal presupposto - la convinzione di Emanuele Cattelan - che nonostante il periodo difficile Thiene rimanga una delle piazze più appetibili dell'Alto Vicentino, punto di riferimento non solo per i residenti del comune ma anche per coloro che abitano nei centri dell'hinterland. Con l'amministrazione locale, che ci è molto vicina in questa battaglia di rilancio, punteremo a migliorarla attraverso il piano marketing finanziato dalla Regione con oltre 242 mila euro. Insieme abbiamo pianificato una serie progetti, con il Comune che si è impegnato per una riqualificazione urbanistica (imperniata soprattutto sull'illuminazione e la pavimentazione, ndr.) mentre da parte nostra proporremo corsi di formazione. I finanziamenti della Regione Veneto legati ai distretti del commercio sono molti importanti perchè consentono di mettere in campo strategia innovative e modernr, legate come detto alla formazione del personale, al miglioramento e abbellimento dei negozi ma anche ad eventi di richiamo. Da diverse settimane stiamo lavorando per la "Festa del buon Rientro" a Thiene, in programma venerdì sera, un evento storico che ha rappresentato una delle prime "notti bianche" d'Italia, con i negozi aperti sino a mezzanotte e i pubblici esercizi sino alle 2».

 

Guido Xoccato, presidente Ascom Schio: «Sempre vigili sul rischio della nascita di un mega centro commerciale nell'area dell'ex Lanerossi: una battaglia sinora vinta»

Situazione di preoccupazione abbastanza analoga anche per quanto riguarda il comprensorio di Schio e in particolare il capoluogo della Val Leogra, dove a sua volta si registra una chiusura continua di attività commerciali.

Piano marketing, "salvezza" per i negozi dei centr (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)«La sofferenza maggiore riguarda per l'appunto i negozi dei centro storico di Schio - spiega Guido Xoccato, presidente del mandamento della Confcommercio che congloba 14 comuni del comprensorio - la cui chiusura è collegata ad un insieme di fattori e situazioni concomitanti, a partire naturalmente dalla crisi economica, che è ormai a livello nazionale e mondiale. A tutto ciò si aggiungono anche problemi vari, tra cui quelli urbanistici, come la difficoltà di raggiungere il centro e i parcheggi costosi, che finiscono con allontanare la gente. Tuttavia il problema principale è legato alla mancata ripresa dei consumi che non è avvenuta o che si è registrata in modo moderato solo per alcuni settori. Tutto il settore del commercio sta soffrendo, a cominciare, come detto, dai piccoli negozi collocate in centro, dove si registrano i costi più alti di affitto. Forse non è un caso che il maggior numero di chiusure si sia verificato negli ultimi mesi: ormai questa situazione di sofferenza prosegue da una decina d'anni e ormai per molti la benzina sta terminando».

Una delle "spade di Damocle" per i commercianti del mandamento di Schio è legato alla possibile nascita di un mega-centro commerciale nell'area dell'ex fabbrica Lanerossi, di proprietà del gruppo Marzotto, chiusa da una ventina d'anni.

«Si tratterebbe di un insediamento devastante - precisa il presidente Xoccato - esteso su un'area di 53 mila metri quadrati, tanto per capirsi ancora più grande delle "Piramidi" a Torri di Quartesolo. Noi continuiamo a monitorare la situazione per evitare la creazione di questo "mostro" che rischierebbe di mettere al tappeto altre attività commerciali. Al momento qui nell'Alto Vicentino non esiste un centro commerciale così esteso, mentre ne esistono diversi a Vicenza, e continuiamo a sperare che continui così. Da parte nostra in questi anni ci siamo mossi attivamente a livello locale e regionale, riuscendo a mettere dei paletti per contrastare la nascita di mega-insediamenti. D'altronde pensiamo che con il calo di consumi per qualsiasi gruppo fare un investimento così massiccio sarebbe un rischio».

Anche il mandamento di Schio dell'Ascom sta lavorando fianco a fianco con l'amministrazione comunale per il rilancio del commercio. «I finanziamenti dalla Regione Veneto arrivano da due bandi diversi - conclude il presidente Xoccato - uno peraltro ancora con la vecchia amministrazione e legati alla riqualificazione e al rilancio dei negozi: entrambi sono consistenti, superiori ai 200 mila euro, collegati al distretto del commercio. Uno in particolare è finalizzato alla creazione di un consorzio di negozi di negozi del centro, finalizzato all'organizzazione di eventi, sinergia tra negozi e promozione, anche nel web. Una parte di questi bandi vede in prima linea direttamente 12-15 negozi, un numero superiore alle nostre previsioni, per la riqualificazione del proprio punto vendita. Come si vede si tratta di una sinergia innovativa e stimolante tra privato e pubblico, in cui ognuno è chiamato a fare la propria parte per il rilancio anche dei centri storici».

 

nr. 31 anno XXI del 10 settembre 2016

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