TUTTE LE PRESENZE VENETE/TRIVENETE IN SERIE A DAL DOPOGUERRA IN POI |
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1945-1946 | Venezia e Vicenza |
1946-1947 | Venezia e Vicenza |
1947-1948 | Vicenza |
1948-1949 | Padova |
1949-1950 | Padova e Venezia |
1950-1951 | Padova |
1951-1952 | Padova |
1952-1953 | --------------- |
1953-1954 | --------------- |
1954-1955 | --------------- |
1955-1956 | Padova e L.R.Vicenza |
1956-1957 | Padova e L.R.Vicenza |
1957-1958 | Padova, L.R.Vicenza e Verona |
1958-1959 | Padova e L.R.Vicenza |
1959-1960 | Padova e L.R.Vicenza |
1960-1961 | Padova e L.R.Vicenza |
1961-1962 | Padova, L.R.Vicenza e Venezia |
1962-1963 | L.R.Vicenza e Venezia |
1963-1964 | L.R.Vicenza |
1964-1965 | L.R.Vicenza |
1965-1966 | L.R.Vicenza |
1966-1967 | L.R.Vicenza e Venezia |
1967-1968 | L.R.Vicenza |
1968-1969 | L.R.Vicenza e Verona |
1969-1970 | L.R.Vicenza e Verona |
1970-1971 | L.R.Vicenza e Verona |
1971-1972 | L.R.Vicenza e Verona |
1972-1973 | L.R.Vicenza e Verona |
1973-1974 | L.R.Vicenza e Verona |
1974-1975 | L.R.Vicenza |
1975-1976 | Verona |
1976-1977 | Verona |
1977-1978 | L.R.Vicenza e Verona |
1978-1979 | L.R.Vicenza e Verona |
1979-1980 | -------------- |
1980-1981 | -------------- |
1981-1982 | -------------- |
1982-1983 | Verona |
1983-1984 | Verona |
1984-1985 | Verona (campione d'Italia) |
1985-1986 | Verona |
1986-1987 | Verona |
1987-1988 | Verona |
1988-1989 | Verona |
1989-1990 | Verona |
1990-1991 | -------------- |
1991-1992 | Verona |
1992-1993 | -------------- |
1993-1994 | -------------- |
1994-1995 | Padova |
1995-1996 | Padova e Vicenza |
1996-1997 | Verona e Vicenza (vinc. Coppa Italia) |
1997-1998 | Vicenza |
1998-1999 | Venezia e Vicenza |
1999-2000 | Venezia e Verona |
2000-2001 | Verona e Vicenza |
2001-2002 | Chievo, Venezia e Verona |
2002-2003 | Chievo |
2003-2004 | Chievo |
2004-2005 | Chievo |
2005-2006 | Chievo e Treviso |
2006-2007 | Chievo |
2007-2008 | ------------- |
2008-2009 | Chievo |
2009-2010 | Chievo |
2010-2011 | Chievo |
2011-2012 | Chievo |
2012-2013 | Chievo |
2013-2014 | Chievo e Verona |
2014-2015 | Chievo e Verona |
2015-2016 | Chievo e Verona |
2016-2017 | Chievo |
PRESENZE IN A PER CLUB | |
Vicenza | 30 |
Verona | 27 |
Chievo | 15 |
Padova | 13 |
Venezia | 9 |
Treviso | 1 |
Totale | 95 |
Da una parte trascorsi storici e trionfi a livello nazionale grazie a Vicenza, Hellas Verona e Venezia. Dall'altra la crisi degli Anni Duemila e la situazione attuale del calcio veneto attualmente guidata dal Chievo (terzo in serie A) e Cittadella (capolista in B). Il portale www.ladomenicadivicenza.it ha voluto approfondire il tema sentendo addetti ai lavori vicentini per affrontare la triste realtà delle "nobili decadute". Ecco cosa è emerso.
Lo scudetto del Verona nel 1985 e le Coppe Italia conquistata da Vicenza (1997) e Venezia (1941). Ma negli Anni Duemila è il Chievo il team che ha quasi sempre giocato in A
Il Chievo unica squadra in serie A, dove occupa attualmente il terzo posto, mentre il campionato di B è al momento comandato dal Cittadella. È questo il sorprendente scenario, allo stato attuale, del calcio veneto che orfano dei club storici nell'elite nazionale - dal Padova al Venezia, dal Vicenza al Verona, con le prime due in Lega Pro e le altre due tra i cadetti - si affida alle piccole per tenere alto il blasone. E non è escluso che debba farlo anche nei prossimi anni, anche se obiettivamente l'Hellas Verona è tra le favorite per la promozione in serie A.
Una situazione peraltro abbastanza consolidata. Come dimostra il tabellone qui a fianco negli Anni Duemila il Chievo, simpaticamente soprannominato la "squadra di quartiere", ha sempre giocato in serie A (ad eccezione di una sola stagione, nel 2007-2008, ma poi ha saputo conquistare l'immediata promozione), riuscendo anche a rappresentare l'Italia in Europa, prima in Coppa Uefa e poi anche nei preliminari di Champions League. Sporadiche le presenze delle altre venete in serie A negli Anni Duemila: il Verona ha disputato tre anni consecutivi, dal 2013 e sino al giugno scorso, quando ha dovuto salutare il torneo delle "big", il Vicenza ha giocato l'ultimo campionato nel 2000-2001, mentre è stata sporadica la presenza del Treviso (ora in serie D) nella stagione 2005-2006. Tempi duri quindi per le squadre storiche del veneto, con il Vicenza che ha sofferto sin troppo nell'ultimo decennio, in cui ha giocato in Lega Pro, mentre addirittura peggio è andato a Venezia e Padova che a causa di fallimenti sono dovute ripartire dalla serie D, mentre ora giocano in terza serie. Nello stesso campionato, nel girone B, è inserito anche il Bassano Virtus, che due anni fa è arrivato vicinissimo (sconfitta nella finale dei play-off) alla promozione in serie B
Sembra trascorso "un secolo", eppure non sono poi così lontanissimi gli anni del trionfo in Coppa Italia nel 1997 del Vicenza (che poi nella stagione successiva approdò alla semifinali di Coppa delle Coppe) e ancora prima, nella stagione 1984-1985, del clamoroso scudetto del Verona e alle successive esperienze del team gialloblu in Coppa Campioni e Coppa Uefa, mentre un altro pezzo di storia è rappresentato dal "Real Vicenza" di Paolo Rossi, secondo dietro alla Juventus nel 1977-1978, cui seguì l'anno successivo l'avventura europea in Coppa Uefa. Ma nello spulciare i vecchi e polverosi testi calcistici pagine entusiasmanti sono state scritte anche dal Padova di Nereo Rocco (terzo nella stagione 1957-'58, quinto nel 1959-'60 e sesto la stagione successiva) e ancora prima il Venezia, vincitore della Coppa Italia nel 1941.
Nella speciale classifica delle presenze nel massimo torneo dal Dopoguerra ad oggi (in Italia il campionato unico esiste infatti dalla stagione 1945-1946) il Vicenza continua a guidare il gruppo delle squadre venete con 30 campionati (di cui venti consecutivi dal 1955 al 1974!), seguito dal Verona con 27 campionati, dal Chievo con 15, cui seguono nell'ordine Padova (13), Venezia (9) e Treviso (1).
Pieraldo Dalle Carbonare, presidente negli Anni Novanta: «Chievo e Cittadella esempi per il calcio italiano, a Vicenza e nelle altre piazze c'è più pressione psicologica»
Pieraldo Dalle Carbonare, il presidente del Vicenza artefice del periodo più glorioso del club biancorosso (in testa alla classifica di serie A per due settimane nell'autunno 1996, trionfo in Coppa Italia nel 1997 e semifinale di Coppa delle Coppe l'anno successivo), ritiene l'exploit di Chievo e Cittadella un risultato straordinario ma anche «semplicissimo».
«Rappresenta - il parere di Dalle Carbonare - il frutto del lavoro e della capacità di gestire un'azienda calcistica in maniera impeccabile. Se andiamo a vedere non si tratta di risultati che nascono dall'oggi al domani, il Chievo da quasi 15 anni gioca in serie A e dopo essere retrocesso, ha avuto la capacità di risalire immediatamente. Da parte sua il Cittadella che negli ultimi decenni ha quasi sempre giocato in serie B, ha avuto la capacità di risalire dopo la retrocessione di due anni fa. Per tornare alla serie A lo stesso dicasi per l'Udinese, sino a due anni una delle società modello del calcio italiano».
«Questa capacità di fare calcio - continua l'ex presidente del Vicenza - non è invece riuscita negli ultimi tempi a Venezia e Padova che sono addirittura fallite, ma anche il Vicenza indubbiamente sta facendo fatica. Non credo ci siano ricette particolari, altrimenti basterebbe copiarle in qualsiasi piazza calcistica. Il merito è indubbiamente di presidenti e dirigenti, anche se obiettivamente in piazze come Chievo e Cittadella si è facilitati dalla mancanza di pressione e dove si può giocare senza lo stress psicologico, che indubbiamente c'è in club prestigiosi come Vicenza, Padova e Venezia».
Ma dai casi delle "piccole" Chievo e Cittadella c'è un altro aspetto fondamentale che emerge. «Non è un caso che entrambe queste società siano guidate da un presidente, che rappresenta un'unica famiglia, proprietaria del club. Soprattutto nel mondo del calcio ho sempre visto con una certa diffidenza quelle che possiamo definire le multiproprietà, perché quando ci sono più soci è inevitabile che ognuno di loro chieda di avere voce in capitolo, altrimenti non avrebbero investito soldi».
Nel Duemila il divario tra grandi e piccole del calcio italiano si è decisamente allargato, come conferma lo stesso Dalle Carbonare che comunque tiene a precisare che «anche negli Anni Novanta i grandi club hanno sempre avuto più soldi. Eppure se andiamo a vedere la situazione attuale ci accorgiamo che in serie A spicca una realtà piccola come il Sassuolo, mentre nell'ultimo biennio sono state promosse tra le grandi Carpi, Frosinone e quest'anno il Crotone, a conferma che le provinciali possono ancora mettersi in luce».