NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Un amuleto d'ambra racconta la storia

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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La pietra del sole

Questo è il suo terzo libro dedicato ai ragazzi: perché prosegue questo filone?

La pietra del sole (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"La mia attività di scrittore per ragazzi è cominciata fra il 2011 e il 2012. Il mio primo libro per adulti, Il paese silenzioso, sarebbe uscito qualche mese dopo. Una cara amica, nota scrittrice per ragazzi, lesse le bozze del romanzo e mi disse: “Hai mai pensato di scrivere per ragazzi?”. In effetti ci avevo pensato ma non sapevo da dove cominciare: scrivere per ragazzi è diverso rispetto allo scrivere per adulti e più difficile per certi aspetti. Cominciai a collaborare con il Gruppo editoriale Raffaello con un libro su Alessandro Magno. In seguito la collaborazione è proseguita, è nato un sentimento di stima reciproca e collaborazione fra la redazione e il sottoscritto. Oggi scrivere per ragazzi mi appassiona: da buon lettore e da insegnante, lo ritengo un altro modo per instaurare un dialogo, per appassionare a mia volta ad un argomento nonché per avvicinare i più piccoli a temi importanti. Inoltre riesco a lavorare al libro nell’arco di un’estate, durante la pausa dalla scuola. Scrivere durante l’anno scolastico è per me molto difficile a causa del poco tempo a disposizione".

Insegnare la storia raccontando storie... crede sia un metodo efficace che la scuola in futuro dovrebbe seguire?

"Scrivere è un modo diverso per instaurare un dialogo. Anche la storia, come ogni altro argomento di dialogo, si trasmette attraverso una narrazione. Oggi, in un’epoca segnata dai social-media e da ogni strumento “di comunicazione” possibile, mi sembra che si comunichi molto ma si dialoghi molto poco. Basta seguire certi scambi di opinioni su facebook. Spesso le persone sono incapaci di un confronto vero, non leggono nemmeno ciò che l’altro ha scritto e si lanciano in commenti che talora diventano parole urlate o rivolte solo a se stessi, senza la minima considerazione dell’altro. A scuola invece, il dialogo è una componente fondamentale. Per questo anche raccontare la storia attraverso l’invenzione narrativa può essere molto utile, specie nei primi anni di scuola, per appassionare bambini e ragazzi. In questi anni ho incontrato scuole che a partire dai miei libri avevano elaborato progetti e svolto approfondimenti e attività. È stato molto bello incontrare i ragazzi e lavorare con loro. La maggior parte di essi legge molto attentamente il libro e dimostra una maturità che a volte stento a trovare negli adulti".

La pietra del sole (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Da noi si legge poco...crede che unire la realtà ad un pizzico di fantasia possa essere il modo giusto per invogliare i più giovani alla lettura?

"Il problema della lettura in effetti c'è. A volte però mi chiedo se sia possibile avvicinare i più giovani ai libri e alle storie se anche noi adulti non dimostriamo interesse per essi. Ho assistito a conferenze sulla lettura in cui suonavano i cellulari dei relatori e questi rispondevano senza batter ciglio. La lettura esige attenzione, cura, silenzio, rispetto. Come quando si dialoga. Prima di tutto, però, bisogna accendere la curiosità e l’interesse. Ma ci può essere curiosità se siamo continuamente distratti da altro? Ecco, in tal senso la scuola può fare molto: un insegnante appassionato può accendere i propri alunni e studenti e può insegnare il valore della concentrazione. Per quanto riguarda la fantasia, tutti i libri ne contengono una parte. Fantasia è sogno, desiderio di volare oltre i confini del mondo reale, immaginare; fantasia è libertà in una dimensione profonda. Dunque la fantasia va lasciata correre: i libri la stimolano, i videogiochi o lo smartphone la prosciugano perché offrono un pacchetto preconfezionato da consumare secondo uno schema rigido e prefissato".

Oggi l'editoria risente molto della crisi: ci sono però "isole felici", come le pubblicazioni locali dedicate appunto alla storia o alla guerra, che almeno da noi, vendono molto. Che ne pensa?

"Dipende molto dal tipo di pubblicazioni e dal genere: ci sono ricerche storiche e romanzi, interviste, diari, saggi documentati e pubblicazioni di poco valore, magari scritte da quelli che il Silvio Lanaro, grande storico contemporaneo scomparso nel 2013, definiva i “mercenari” della storia. Distinguerei anche il fatto di vendere molto dall’effettiva lettura del libro e dalla qualità del testo. Insomma, trovo difficile fare un discorso generale su questo argomento: è necessario vagliare e distinguere. Anche una pubblicazione locale può essere di ampio respiro: l’importante per il lettore è lasciarsi mettere in discussione da ciò che si legge. Una lettura in fondo è un viaggio dal si dovrebbe tornare trasformati. Pensando poi nello specifico ai romanzi storici, è vero, hanno in questi anni molto successo. Attenzione però: la tradizione del romanzo storico insegna che esso non è mai rivolto solo al passato. Un buon romanzo storico parla al presente e, a suo modo, anche del presente, si pensi al romanzo storico per eccellenza della nostra letteratura, I promessi sposi di Alessandro Manzoni. Infine è significativo un altro elemento: l’abbondanza di pubblicazioni che caratterizza anche il nostro paese non ha portato alla crescita dei lettori. Come mai? Forse anche perché mancano le scritture di qualità, manca la ricerca, manca la calma. Sappiamo, certo, che il libro è anche un prodotto che va messo sul mercato, che deve vendere, ma è solo questo?"

La pietra del sole (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Il suo esordio letterario fu con un libro dedicato a S. Urbano: ha già in mente un nuovo libro di quel genere o un nuovo romanzo "vicentino"?

"In realtà in questi anni, nonostante i numerosi impegni, ho lavorato ad una serie di racconti che analizzassero il mondo del nord-est a partire da alcuni personaggi. Ne è uscito un buon libro, secondo me, vero e sentito, ma non un buon prodotto secondo gli editori a cui l’ho proposto. Qualcuno mi ha risposto chiaramente che la scrittura era buona ma che il libro non avrebbe trovato collocazione sul mercato. E qui torniamo al discorso di poco fa... Ho diverse altre idee a cui mi piacerebbe lavorare, ma per le quali stento a trovare il tempo. Gli ultimi due anni sono stati molto impegnativi: ho iniziato ad insegnare, ho sostenuto i test per essere ammesso al Tirocinio Formativo Attivo, ho seguito un anno di corsi e tirocinio, mi sono abilitato e ora sono alle prese con le prove del Concorso scuola 2016. Dicevo che la scrittura richiede calma e tempo. Inoltre, come dicevo all’inizio, durante l’anno scolastico faccio molta fatica a ritagliarmi la calma necessaria per scrivere. Per il futuro spero di riuscire ad organizzarmi meglio".

 

La pietra del sole (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Michele Santagiuliana vive in provincia di Vicenza. Ama la montagna, la musica e i libri. Da sempre appassionato di storie della sua gente è cresciuto ascoltando storie e scrive oggi per adulti e bambini. Con Raffaello Editrice ha pubblicato il racconto Alessandro Magno. Sui passi di un condottiero e L’eco delle battaglie. Un racconto sulla Grande Guerra per riflettere sulla pace. Ha inoltre curato le schede didattiche e gli approfondimenti storici per la collana I racconti del mito. Con Biblioteca dell'Immagine ha pubblicato anche il libro Il paese del silenzio, raccolta di storie dedicate al suo paese d'origine, Sant’Urbano di Montecchio Maggiore.

 

nr. 36 anno XXI del 15 ottobre 2016

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