NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Quelle escursioni
sull'Altipiano

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Altipiano

Al libro è strettamente collegata la mostra fotografica "Altipiano - escursioni nell'opera e nel paesaggio di Mario Rigoni Stern", visitabile fino al 20 novembre al Museo Le Carceri di Asiago nei weekend e nei giorni festivi. L'esposizione è un progetto originale dell'artista Loic Seron, fotografo originario della Normandia, classe 1972, che attraverso i suoi scatti realizzati a partire dall’aprile 2014 ha voluto tradurre in immagini le evocazioni del celebre scrittore vicentino: una splendida serie di fotografie a colori e in bianco e nero dedicate all’Altipiano di Asiago, un omaggio all’opera letteraria di Mario Rigoni Stern. E sono proprio i suoi racconti che hanno ispirato Seron ad immortalare i paesaggi dell’Altopiano tanto cari allo scrittore.

Altipiano (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Un’esposizione unica di 72 foto a colori che include anche tre ritratti inediti dello scrittore, che l’artista ha conosciuto nel 2007 durante un suo soggiorno sull’Altopiano. Seron ha trascorso diverso tempo ad Asiago, percorrendo a piedi i sentieri, le valli e i boschi che testimoniano il passato e il presente di un territorio che ha fatto da cornice ai cambiamenti della società moderna. Munito di un taccuino per prendere appunti e della sua macchina fotografica, ha saputo cogliere la bellezza della natura. Una natura che fa trapelare però la sofferenza dell’umanità che ha vissuto la guerra in un luogo che ne riporta ancora le tracce. Guidato dalle opere di Rigoni Stern, Seron ha voluto, nelle quattro stagioni, mostrare tutti i segni di una possibile armonia tra uomo e natura, armonia esistita nel corso dei secoli e tuttora presente in vari modi. Per Rigoni Stern questa armonia era, direttamente o indirettamente, l'unica via per la felicità individuale e collettiva degli uomini. La mostra fotografica è anche lo strumento per invitare il visitatore a leggere gli scritti di Rigoni Stern e a camminare per conoscere i luoghi e i molteplici aspetti dell'Altopiano. La mostra è infatti corredata da materiali originali dello scrittore, uno spazio per la lettura e video a tema.

Altipiano (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Nel giugno del 2007 - racconta Seron in uno scritto - ebbi la possibilità di incontrare e fotografare a casa sua questo scrittore tanto caro al mio cuore. Chi lo ha conosciuto capirà senz’altro il ricordo che conservo di quell’incontro: fu un momento calmo e sereno, quasi banale, con poche parole, durante il quale la forza vitale del vecchio uomo instillò in me un'emozione formidabile, che continua a irraggiarsi ancora oggi, benefica, stimolante. Fu davvero una trasmissione, misteriosa e pudica, impercettibile sul momento, che si dispiegò gradualmente in seguito: la trasmissione di un potente messaggio umanista e naturalista. Insieme alla lettura incessante della sua opera, quel messaggio mi ha condotto, alcuni anni dopo, a immaginare questo progetto fotografico sull'Altopiano, e poi a realizzarlo tra la primavera del 2014 e l'autunno del 2015. Ho voluto percorrere a lungo, a piedi e in ogni stagione, questo territorio dalla fisionomia così particolare, questa straordinaria isola sulla terraferma sospesa al di sopra della pianura veneta. Per scoprire, per capire, per mettere delle immagini sulle mie emozioni. Quelle camminate in primavera, in estate, in autunno, in inverno, e poi di nuovo in primavera e in autunno, furono assolutamente deliziose. Con una cartina, le mie macchine fotografiche, un taccuino per prendere appunti e la testa piena delle mille e una pagina che il Sergente ha dedicato al suo amato altopiano, ho vissuto giorni meravigliosi sui sentieri, negli avvallamenti dalle delicate ondulazioni, tra le foreste e gli incantevoli alpeggi, sull'orlo dei precipizi, sulle creste e sulle cime - felice di constatare insieme a lui che, quando si raggiunge la vetta di una montagna, "i sensi si beano". Sono convinto che con uno sguardo nuovo, curioso, si possa trovare bellezza ovunque, ma l'Altopiano è un luogo particolarmente bello, e di forti contrasti. Per di più, la sua storia umana è straordinariamente ricca: questo fa la sua particolarità. È un luogo con una personalità unica. Lo si percorre come se si facesse una camminata con un amico appassionante, entusiasta, eloquente, mai avaro di un aneddoto o di un insegnamento essenziale. È raro che un paesaggio di montagna, così naturale e selvaggio in apparenza, sia tanto profondamente segnato dagli uomini che ha accolto, nella buona e nella cattiva sorte, lungo i secoli. Lassù ogni singolo metro quadrato racconta una storia, spesso e volentieri più storie. Storie di pace, di organizzazione umana e sociale, di solidarietà, di intelligenza collettiva, di lavoro e di tenacia di fronte alle avversità della vita; storie di guerra, di vite sacrificate o risparmiate, di amicizia, di paura, di inutili massacri, di distruzioni e poi di ricostruzioni. E la Storia continua, naturalmente, e anche l'uomo contemporaneo lascia la sua impronta. Si presentano così all'obiettivo, come eco di destini vicini o lontani, le tracce, tenui o evidenti, armoniose o dolorose, di quelle innumerevoli storie. Il genio creatore della natura, dal canto suo, offre in ogni circostanza spettacoli prodigiosi, sempre nuovi. L'alternanza, e talora la simultaneità, di queste tracce e di questi spettacoli è la caratteristica propria dell'Altopiano.

Al fotografo francese abbiamo rivolto alcune domande.

 Altipiano (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)



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