NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Medicina e territorio
riparte il progetto

Dueville e Sandrigo subito in pista

di Giulio Ardinghi

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Riparte il progetto medicina e territorio

Si riparla di medicina integrata e di gruppo, ovvero di quella svolta che dovrebbe imprimere un ritmo ed una qualità diversi al rapporto tra medicina sul territorio e tessere sanitarie. Sullo sfondo c’è sempre l’obbiettivo della realizzazione di quella risorsa alternativa all’ospedale che finora è rimasto nelle intenzioni o al massimo in progetti che non hanno mai avuto il beneficio di vedersi realizzati. Inutile aggiungere, forse, che alleggerire gli ospedali è diventata negli ultimi quindici anni almeno una esigenza fortissimamente sentita da chi opera nella sanità: le strette nell’assunzione di medici e infermieri si sono fatte sentire, come si è fatta sentire la non attuazione del turn over che ha portato la sanità pubblica ai minimi storici dei suoi organici. Ecco perché la medicina territoriale è uscita dal perimetro delle enunciazioni per trasformarsi in una e propria necessità con riflessi anche sociali non trascurabili. L’assistenza esterna è già peraltro praticata in alcuni settori di minima dimensione come l’intervento specialistico su malati terminali, ma naturalmente non è questa parte del discorso che può dare sollievo alla pressione molto forte che l’ospedale subisce ogni giorno con l’affollamento soprattutto del pronto soccorso, cioè la sua prima porta di ingresso. Al San Bortolo, considerando complessivamente tutti i codici di valutazione della gravità, entrano oltre 250 persone al giorno. Statisticamente, molto più della metà di queste risolverebbero il problema anche al di fuori dell’ospedale. Ed ecco spiegata la preoccupazione di oggi di arrivare ad una soluzione completa nel senso auspicato fin dai primi bagliori di riforma della medicina territoriale.

SI TORNA AL PROGETTO DEL 2012- Quattro anni dopo il primo tentativo la ulss di Vicenza e Noventa sta lavorando faccia a faccia con i sindacati dei medici per realizzare in concreto l’obiettivo. Il primo passo sarà creare nel perimetro dell’ospedale di Sandrigo, fortemente ridimensionato nella sua primitiva funzione, un gruppo di dieci medici che aprendo l’ambulatorio integrato e di gruppo per 12 ore al giorno (dalle 8 alle 20) metteranno a disposizione una fascia di attività professionale alla quale si chiede di rappresentare sul posto la prima essenziale risorsa di assistenza di medicina generale integrata, completata cioè dalla necessaria tecnologia e dalle adeguate risorse. Il nucleo di Sandrigo sarà formato da cinque medici con sede a Sandrigo e cinque con sede a Dueville, i quali lavoreranno con la rotazione ed i turni che occorreranno lungo la fascia di ore stabilite. Nessuno di questi dieci medici abbandonerà peraltro il proprio ambulatorio di sede principale proprio in virtù del sistema a sostituzione e integrazione delle presenze che verrà adottato nell’ambulatorio di gruppo.

Riparte il progetto medicina e territorio (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)AVVIO DA SANDRIGO, SEGUE DUEVILLE- Si parte da Sandrigo proprio perché una sede naturale e più che abbondante esiste già ed è disponibile da subito dato che l’ospedale di Sandrigo è diventato ormai un riferimento limitato solo ad alcuni servizi. L’altro lato di questa operazione riguarda appunto Dueville che al contrario di Sandrigo non ha una sede già disponibile e parteciperà perciò inviando i propri medici senza che anche questi debbano abbandonare il proprio ambulatorio di sede principale. Dueville è chiamata perciò ad identificare una possibile sede per il proprio ambulatorio di gruppo per il quale l’amministrazione sarà impegnata direttamente nel senso che dovrà arrivare proprio dal Comune la segnalazione da passare all’ulss, cui spetta poi il compito di stilare il progetto e presentarlo alla Regione per l’approvazione in giunta e in consiglio con l’avvio del lavoro legislativo relativo e l’inizio vero e proprio delle operazioni sul territorio.

Da parte sua il Comune di Dueville non è sorpreso dal cambiamento che si profila all’orizzonte, ma piuttosto impegnato a renderlo il più scorrevole possibile. Il sindaco Giusi Armiletti conferma appunto questa parte del discorso sottolineando che se non c’è ancora una sede per il gruppo integrato a Dueville è soltanto perché l’amministrazione deve stare a quanto proviene dall’ulss. Come dire: finchè il discorso non si avvia con un atto formale dell’ulss di Vicenza e Noventa nessuno può impegnarsi al di là della disponibilità abbondantemente dichiarata: “Già quattro anni fa abbiamo fatto questo stesso ragionamento, ma le difficoltà emerse subito dopo il primo accenno alla riforma hanno di fatto bloccato tutto. Nel momento in cui l’ulss ci dirà di avere deciso e che cosa ha deciso noi siamo in grado di mettere a disposizione una sede che da parte nostra avevamo già individuato fin dal momento in cui tutto questo discorso è cominciato. Non credo che sarà questo il problema”.

Riparte il progetto medicina e territorio (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)AL PRIMO INCONTRO TUTTO OK- Ora però pare che la strada verso il completamento di tutti i passi necessari sia diventata un po’ più breve, o meno accidentata. C’è stato infatti il primo incontro formale tra la direzione dell’ulss ed il sindacato dei medici aderenti alla FIMMG che raccoglie dalle nostre parti il 65% degli aderenti. Questo è il primo segnale concreto che si sta muovendo qualcosa di diverso sul terreno di una soluzione vera di tutto il problema. Il segretario del sindacato per l’area coperta dall’ulss, il dott. Silvio Regis, dice che è un buon avvio dal momento che i medici sono assolutamente convinti che la formula della medicina integrata sul territorio sia lo strumento più adeguato per rispondere alle attese che non si limitano ai medici ma vengono soprattutto dall’area delle migliaia di persone assistite oltre che dalle stesse amministrazioni sanitarie impegnate a limitare la spesa senza dover per questo intaccare la qualità dell’assistenza. Questa ipotesi di lavoro, dice Regis, trova la FIMMG sostanzialmente d’accordo a cominciare dal fatto che operativamente si cominci da Sandrigo dove “c’è una sede ospedaliera con ampi spazi per gli ambulatori e oltre tutto con un servizio di radiologia in attività. Una cosa che mi preme sottolineare è che l’apertura di questo punto ambulatoriale in servizio per dodici ore al giorno senza interruzioni non toglierà nulla alle attività ambulatoriali singole dei medici perché ciascuno ha già un suo diario di presenza e non farà altro che adattarlo alla necessità di partecipare all’ambulatorio integrato con turni e impegno che saranno stabiliti. Detto questo è chiaro che non sarà necessario che i pazienti si spostino da Dueville a Sandrigo perché avranno comunque a disposizione il loro medico negli orari consueti. L’ambulatorio integrato diventa invece una risorsa in più proprio per i pazienti perché nel caso di una ricetta di urgenza magari in un giorno o in una fascia oraria in cui il medico di famiglia non è presente nel suo ambulatorio potranno rivolgersi all’ambulatorio di gruppo dove ci sarà sempre uno dei medici in grado di provvedere alla necessità visto che l’estensione oraria di quella sede è di dodici ore per sei giorni alla settimana. Siamo d’accordo su questo progetto perché insegue un risultato che sarà quello di migliorare decisamente la qualità dell’assistenza. Se tutto verrà realizzato nei termini che pensiamo di intuire da quanto ci è stato detto durante il primo incontro sii tratta di una soluzione all’avanguardia anche al confronto con la situazione che si può riscontrare in Europa”.

ANALISI CGA PER LA FIMMG- È la stessa FIMMG ad aver chiesto alla CGA di Mestre un’analisi del settore dell’assistenza medica con riferimenti precisi alle attese, alla disponibilità oltre che alla fattibilità del progetto in generale. In questi prossimi paragrafi possiamo leggere quali sono i risultati di questa indagine che potrà essere molto utile nel momento in cui si apra finalmente il nuovo capitolo dell’assistenza sanitaria sul territorio. La sintesi dell’analisi è come la racconta direttamente il dott. Silvio Regis del quale abbiamo appena visto i commenti dopo la prima riunione ufficiale con la direzione dell’ulss 5 di Vicenza e Noventa.

Riparte il progetto medicina e territorio (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

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