NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Medicina e territorio
riparte il progetto

di Giulio Ardinghi

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Riparte il progetto medicina e territorio

Tutti i parametri del rapporto col medico

Alla scelta dell’attuale medico di medicina generale possono aver contribuito più fattori, ma il caso più frequente è che il medico sia stato scelto sulla base della disponibilità indicata dalla propria Asl: per il 44% degli intervistati la scelta è riconducibile a questa modalità.

La vicinanza dell’ambulatorio viene al secondo posto, così come la conoscenza personale del medico: sono indicate entrambe da poco meno del 16% del campione. Di poco inferiore, attorno al 15%, la quota di chi ha seguito il consiglio di qualcuno e ancor meno frequente la scelta basata su segnalazione proveniente da un altro medico (meno del 14%).

L’orario dell’ambulatorio non sembra aver avuto grande influenza sulla scelta del medico in quanto solo il 7% dei pazienti lo ha segnalato come fattore determinante. E ancora meno la possibilità di sfruttare i vantaggi offerti dall’operare del proprio medico in una medicina di gruppo: solo per una quota inferiore al 3% degli intervistati è risultato un fattore decisivo. Per il 2% dei pazienti, infine, la scelta è stata casuale.

Come avviene la scelta del medico di famiglia

Riparte il progetto medicina e territorio (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)Importante il numero di volte in cui si è cambiato medico Il 23% della popolazione non ha mai cambiato medico di medicina generale, più di una persona su tre (35%) lo ha cambiato una sola volta mentre il 16% dei pazienti lo ha cambiato tre volte. Se, tuttavia, si vanno ad osservare i motivi del cambio, ci si accorge che nella maggior parte dei casi l’evento non è stato volontario. Oltre la metà di chi ha cambiato medico di medicina generale (52%), l’ha fatto perché è subentrato un nuovo medico al posto del precedente. Più di uno su tre (35%) ha invece effettuato un cambiamento del medico in seguito ad una variazione di residenza. L’insoddisfazione vera e propria è stata alla base di meno di un cambio su tre: nel 17% dei casi si è trattato di insoddisfazione per il rapporto con il medico, per circa il 7% sono state le condizioni di affollamento dello studio a spingere il paziente a cercarne un nuovo, mentre si limita a poco più del 6% il peso degli orari di ambulatorio insoddisfacenti.

Chi va all’ambulatorio lo fa per queste ragioni

Prima di tutto perché necessita di una prescrizione per un farmaco o per esami periodici; è questo infatti il motivo principale del ricorso al medico (67%). Mediamente, i pazienti del Veneto si sono recati 4,1 volte dal loro medico per questo motivo nel corso dell’ultimo anno. Quasi la metà di chi si è rivolto al medico (49%) lo ha fatto per una visita generica di controllo e di media ci va 3,4 volte l’anno. Una visita medica occasionale è invece il motivo che spinge dal medico mediamente 3 volte l’anno il 30% circa dei pazienti. Vi sono anche persone che vanno in ambulatorio per conto di familiari impossibilitati a farlo: è il motivo addotto dal 17% degli intervistati che sono costretti ad andarci di media 2,9 volte l’anno. Come era ovvio aspettarsi, sono i malati cronici a fare ricorso più spesso alle cure del medico: vi si recano mediamente 6,9 volte l’anno, ma l’incidenza di queste tipo visite si attesta attorno al 15%.

L’altro problema è rendere facile l’accesso

Alla richiesta di esprimere un giudizio sull’ambulatorio del proprio medico, per tutte le caratteristiche prese in considerazione la valutazione più frequente è risultata essere sempre la stessa: livello soddisfacente. Il 93% dei pazienti si dichiara perlomeno soddisfatto dell’ambulatorio: il 73% è soddisfatto e il resto anche molto soddisfatto (20%). Il gradimento maggiore si registra per l’informazione: oltre il 94% dei cittadini ritiene adeguata l’informazione relativa ai servizi erogati, agli orari, alle normative ecc. con punte del 21% di persone molto soddisfatte. Se si considera invece solo il grado di soddisfazione più elevato, allora è la logistica a risultare determinante: ben un cittadino su quattro trova moto soddisfacente la posizione dell’ambulatorio del proprio medico, la disponibilità di parcheggio o di mezzi pubblici per raggiungerlo. Margini di miglioramento sembrano esserci invece per uno degli aspetti fondamentali in considerazione dello stato di salute di chi frequenta lo studio medico: l’accessibilità all’ambulatorio. Supera il 10% la quota di pazienti che non lo ritiene soddisfacente per la presenza di scale o comunque per il permanere di barriere architettoniche.



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