NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Medicina e territorio
riparte il progetto

di Giulio Ardinghi

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Riparte il progetto medicina e territorio

CRiparte il progetto medicina e territorio (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)HI PAGA I COSTI DELLA RIFORMA- Ad accordo raggiunto e nel momento stesso in cui la Regione avrà dato seguito alla proposta dell’ulss si aprirà ovviamente il capitolo degli oneri da sostenere. Chi ci metterà i soldi? La palla passa direttamente alla Regione perché è dalle sue casse che arrivano i finanziamenti delle unità sanitarie locali da investire nel settore. Il quesito però resta sospeso almeno per quanto riguarda i costi che si dovranno sostenere per l’apertura ed il mantenimento delle sedi in cui troveranno posto gli ambulatori integrati di gruppo. Abbiamo visto che già per definizione non esiste il problema almeno per quanto riguarda Sandrigo dove l’ulss è già la proprietaria del vecchio ospedale. Ma ci sarà da sistemare la questione per Dueville e subito dopo quella per Noventa. Il Comune di Dueville è al corrente di quel che deve o non deve fare ed anzi aspetta che gli si indichino gli eventuali dimensionamenti della spesa che lo riguarderà. Ed è qui che si scioglie istantaneamente uno dei rumors più frequenti e peggio ispirati di questo prolungato periodo di attesa: non saranno i medici a doversi esporre di persona oltre al contributo già fornito per i propri ambulatori. Il sistema dell’integrazione di gruppo prevede anche la dotazione di personale e tecnologia che Sandrigo magari possiede già, ma che non hanno né Dueville né Noventa. Ed è appunto da qui che il capitolo spesa dovrà ripartire con una indicazione molto chiara da parte della Regione. Le risorse necessarie l’amministrazione veneta non può certo pretenderle dai Comuni che come si sa tra ridotti rientri di bilancio dallo Stato e situazioni proprie molto spesso anche di emergenza non è possibile che si assumano impegni finanziari straordinari. È chiaro che tutta la complessa materia andrà affrontata al massimo livello politico. In poche parole, neppure la Regione può disporre liberamente di risorse che sono invece centellinate dal governo. Diciamo pure che la bontà tecnica e i vantaggi sociali della riforma, se davvero faranno da risultato centrale e ottimale, corrono il rischio più serio di arenarsi per la smania di risparmio a tutti i costi che muove le decisioni del governo.

 

nr. 39 anno XXI del 5 novembre 2016

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