NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Una famiglia vicentina

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Una famiglia vicentina

Può tracciare un ritratto della figura pubblica di suo padre?

Una famiglia vicentina (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)"Faceva parte di una stirpe che aveva ricostruito nel vero senso della parola la fiducia dei vicentini nella propria operosità, ed aveva portato a compimento - col rilancio dell’economia vicentina nel dopo guerra - l’opera colossale di rifondazione delle coscienze e della dignità del lavoro iniziata ancora nell’ottocento dal nostro capostipite Giacomo senior. Questi fu il creatore di tutte le opere previdenziali, mutualistiche e assistenziali cattoliche nel mondo operaio, agricolo, professionale e bancario della provincia di Vicenza tra gli ultimi decenni dell’800 e i primi del 900".

Quali erano queste opere?

"Aveva fondato nel 1884, nel vicentino, il Mutuo Soccorso e le Cucine Economiche, nel 1888 la Federazione delle Società Cattoliche Agricole ed Operaie, i Dormitori Economici maschili e femminili, nel 1911 la Federazione Vicentina delle Unioni Professionali, quella della Democrazia Cristiana Vicentina, la Federazione delle Casse Rurali, delle Latterie e Caseifici sociali, dei Magazzini Cooperativi e delle Società di Assicurazione del Bestiame, nel 1915 la Mensa dei poveri, le Società Cattoliche Operaie, e negli anni successivi tutte le altre opere di mutualità fra i cattolici, poi la federazione di queste Società Cattoliche e le Unioni Professionali. Le ACLI vicentine furono una sua creatura, ricostituite dopo il fascismo e quindi presiedute dal cugino Mariano dopo la guerra".

Come si sentiva lei davanti a questi importanti antenati?

"Scrivendo il libro ho capito a posteriori come sia stato difficile per me da giovane costruire una personalità autonoma nel momento in cui essa era quasi schiacciata dalla memoria e dal confronto con quella di personaggi divenuti orgoglio della città e provincia. E’ stato ancora più faticoso uscire da un bozzolo strutturato interamente sulle categorie cristiane, proprio in una famiglia che se n’era fatta paladina con le opere per un secolo intero. Tuttavia, non so se è quasi irriverente dirlo, é proprio il grande senso di coerenza ispirato da quei personaggi che mi ha portato inevitabilmente a valutare con altrettanta coerenza le idee e le conoscenze che la società nel frattempo aveva maturato e prodotto, rispetto a quelle della tradizione precedente, e ad andare oltre assumendomene i rischi così come aveva rischiato il papà nel tracciarsi la propria strada".

Una famiglia vicentina (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Dunque il confronto con suo padre non è stato facile...

"Il confronto con lui è all’origine di tutti i miei scritti: egli è stato di una statura troppo elevata anche rispetto alla mia vita comune. Ho parlato di competizione e di confronto ma preciso che essi erano in gran parte teorici: infatti onestamente ammetto di non essermi mai sentito alla sua altezza, anzi percepivo che non sarei riuscito nemmeno a corrispondere alle sue attese, reali o supposte che fossero, e questo alimentava una sorda frustrazione, in me più che nei fratelli perché chiaramente su di me si manifestavano, non apertamente dichiarate, le sue propensioni. Purtroppo Giacomo è rimasto un padre isolato anche e soprattutto dalla sfera affettiva dei suoi figli: era troppo lontano per calarsi nelle loro esigenze reali e divenire un padre concreto. Apparteneva a quella categoria di persone la cui fertilità mentale è troppo elevata ed invadente per lasciare spazio alla vita comune e agli affetti quotidiani".

Qualcuno potrebbe definirlo un padre assente?

"In quel periodo storico lo erano la maggior parte degli uomini: ma io ho subito molto quest’assenza ed essa mi ha pesantemente condizionato. Alla fine della vita, quando aveva realizzato tutte le sue opere, lui ha cercato di recuperare i suoi familiari, ma il tempo era scaduto. Sicuramente, senza il confronto perenne con quella persona per molti versi scomoda, non sarebbe mai nato il bisogno di esprimere me stesso in questi scritti, che a ben vedere sono il mio modo per dirgli: vedi: ho seguito altri percorsi, e pur senza di te in qualche misura ce l’ho fatta anch’io".

 

nr. 05 anno XXII del 11 febbraio 2017

Una famiglia vicentina (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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